PETRA SAPIENS

 

Una breve storia di erboristeria

L’uso di piante per scopi medicinali

Gli antichi cinesi, indiani, egiziani, babilonesi e nativi americani erano tutti erboristi . Il più antico elenco conosciuto di erbe medicinali è Pen Ts’ao di Shen Nung o Shennong Ben Cao Jing https://en.wikipedia.org/wiki/Shennong_Ben_Cao_Jing (3000 aC circa), una elencazione erboristica cinese probabilmente una raccolta di una tradizione orale ancora più antica.

Esempio di materiale utilizzati per preparare intrugli e impacchi nell’antica Mesopotamia, oltre alla preparazione si utilizzavano anche utensili per impacchi e massaggi come campane/anforette in terra cotta grezza.

Gli antichi greci e romani erano anche famosi erboristi. I chirurghi che viaggiavano con l’esercito romano diffondevano le loro conoscenze erboristiche in tutto l’impero romano, in Spagna, Germania, Francia e Inghilterra. Dioscoride http://De materia medica – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/De_materia_medica(circa 40-90 ) e  Galeno http://Galeno – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Galeno (131-200 d.C.), entrambi chirurghi greci nell’esercito romano, compilarono erbacce che rimasero i testi della materia medica definitiva per 1500 anni.

Durante il Medioevo, l’ erboristeria fu preservata nei monasteri della Gran Bretagna e dell’Europa continentale. Prima dell’istituzione delle università nell’undicesimo e nel dodicesimo secolo, i monasteri fungevano da scuole di medicina. I monaci copiarono e tradussero molte delle opere di Ippocrate , Dioscoride e Galeno. I loro giardini ” physick” , ben forniti delle erbe medicinali più comuni e utili, servivano da base per la formazione della prossima generazione di medici: monaci e laici allo stesso modo.

Nel frattempo, a seguito della conquista islamica del Nord Africa nel settimo e ottavo secolo, gli studiosi arabi acquisirono molti testi medici greci e romani. Il medico iraniano Ibn Sina Avicenna Il Principe dei Medici
http://www.demetra.org/index.php/biografie/36-biografiepersonaggidellastoria/123-avicenna-il-principe-dei-medici-sp-256342555  , noto anche come Avicenna (980-1037 d.C.), univa le tradizioni erboristiche di Dioscoride e Galeno con le antiche pratiche del suo stesso popolo in Il canone della medicina (al-Qanun fi at-tibb). Uno dei testi medici più influenti mai scritti, il Canone di Avicenna si diffuse in Europa durante l’undicesimo e il dodicesimo secolo.

Con l’invenzione della stampa a metà del XV secolo, gli erbari di Dioscoride, Galeno e Avicenna furono prodotti in serie e resi accessibili a persone esterne al palazzo, al monastero e all’università. L’uso degli erboristi non richiedeva abilità specialistiche: i lettori raccoglievano semplicemente le erbe e le applicavano nel modo e nel dosaggio prescritti.

Parcelsus

Parcelsus

Ogni medico-giardiniere che ha compilato una nuova erba ha cercato di rivoluzionare, o almeno standardizzare, l’uso di piante medicinali . Uno di questi scrittori fu Teofrasto Bombastus von Hohenheim, meglio conosciuto come Paracelso https://it.wikipedia.org/wiki/Paracelso (1493-1541). Sottolineò l’importanza dell’esperienza con i pazienti e inveì contro la cieca fiducia negli antichi medici.

Nonostante la sua annunciata diffidenza verso l’erboristeria tradizionale, Paracelso rianimò la “dottrina delle firme” del primo secolo. Secondo la dottrina delle firme, ogni erba ha il suo “segno”. L’aspetto della pianta, e il suo colore, profumo o vita l’ambiente indicava il suo uso medicinale. Le erbe usate per curare l’ittero, ad esempio, includevano calendula e tarassaco e altre piante con fiori gialli, mentre le viole del pensiero, con i loro petali a forma di cuore, erano usate per i problemi cardiaci.

Dodici segni dello zodiaco

Dodici segni dello zodiaco

Un secolo dopo, l’inglese Nicholas Culpeper https://it.wikipedia.org/wiki/Nicholas_Culpeper (1616-1654) rivitalizzò un altro aspetto antico dell’erboristeria: l’astrologia. Erboristi astrologici collegavano le erbe a diversi segni dello zodiaco. Trattarono disturbi specifici determinando quale segno e pianeta dominavano la parte del corpo che aveva bisogno di cure e quindi prescrivendo un’erba dello stesso segno zodiacale. Secondo Culpeper, “colui che conoscerebbe la ragione dell’operazione delle erbe, deve guardare in alto come le stelle”.

 

 

William Harvey

William Harvey

Mentre Paracelso e Culpeper promuovevano la dottrina delle firme e dell’erboristeria astrologica, la pratica medica stava cambiando. Uomini come Francis Bacon(1561-1626) e William Harvey (1578-1657) stavano trasformando la scienza da un processo speculativo a un processo sperimentale. Questa nuova enfasi non si mescolava bene con la rinascita della dottrina delle firme e dell’astrologia: così, la scienza medica e biologica cominciò a separarsi dall’erboristeria tradizionale. Erboristi che si concentrarono sulla classificazione e rifiutarono di riconoscere le firme e le stelle formarono la scienza della botanica. I medici che trovarono la circolazione del sangue di Harvey più utile dei movimenti dei pianeti di Culpeper iniziarono quella che potrebbe essere chiamata medicina scientifica.

I quattro prodotti erboristici evidenziati in questa mostra sono pietre miliari nella storia della fitoterapia occidentale, dalla sua fonte classica alla sua deriva dalla scienza medica.

Vienna Dioscoride di De Materia Medica, 512

Dioscoride: l’autorità nelle piante medicinali per 1500 anni

Il medico greco Pedanius Dioscorides ( 40-90 circa) proveniva da Anazarbus, una piccola città vicino a Tarso, nell’attuale Turchia centro-meridionale. Come chirurgo dell’esercito romano dell’imperatore Nerone, Dioscoride viaggiava attraverso l’Italia, la Gallia, la Spagna e il Nord Africa, registrando l’esistenza e il valore medicinale di centinaia di piante. Ha compilato un vasto elenco di erbe medicinali e le loro virtù in circa il 70 dC Originariamente scritto in greco, le erbe di Dioscoride sono state successivamente tradotte in latino come De Materia Medica . Rimase l’autorità nelle piante medicinali per oltre 1500 anni.

Frontespizio di De Materia Medica di Pedanius Dioscorides, 1554

Frontespizio di De Materia Medica di Pedanius Dioscorides, 1554

Il più antico manoscritto della sua opera è il Codice Juliana Anicia (512 d.C.), conservato nella Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna. Elencato come Codex Vindobonensis Medicus Graecus 1., è meglio conosciuto come ” Dioscoride di Vienna “, il lavoro più antico e più prezioso nella storia della botanica e della farmacologia. Dal momento che una copia originale delle erbe di Dioscoride non è mai stata trovata, non possiamo essere certi che includesse illustrazioni. È certo, tuttavia, che nel 512 d.C., un artista bizantino illustrò le erbe di Dioscoride per la presentazione a Juliana Anicia , la figlia dell’imperatore Anicius Olybrius. L’artista sembra aver basato il suo lavoro su illustrazioni del Rhizotomicon di Crateuas di Pergamo (I secolo aC).


Kentaureion To Lepton

Kentaureion to lepton
Erythraea centaurium : Centaury

Il genere di questa erba era originariamente chiamato Chironia dopo Chirone, un centauro della mitologia greca che era famoso per la sua conoscenza delle piante medicinali. Secondo la leggenda, Chirone si è curato con questa pianta dopo essersi ferita accidentalmente con una delle frecce avvelenate di Ercole. Dioscoride alludeva al mito e prescriveva il Centaury come trattamento per le ferite. Ha anche raccomandato l’erba per i disturbi polmonari, vale a dire “la vecchia tosse” e “sputi di sangue”.


Apsynthion Bathyprikon

Apsynthion Bathyprikon
Artemisia absinthium : Assenzio

Accanto a Rue, Wormwood è l’erba più amara. Dioscoride lo raccomandava come uno stomaco, un vermifugo, un rimedio per l’ittero e un aroma per l’assenzio. Secondo Dioscoride, l’assenzio era una bevanda estiva popolare a Propontide e in Tracia, dove ritenevano che mantenesse una buona salute. Dioscoride raccomandava anche l’uso di Wormwood nei cassetti per riporre le tarme ei topi.

 


Kyklaminos

Kyklaminos
Cyclamen europaeum : Ciclamino, pane di mais

Questa erba prende il nome (ciclamino significa “cerchio”) dal suo stelo sotterraneo simile al bulbo. Dioscoride suggerì il suo uso come purgante, antitossina, detergente per la pelle e induttore del lavoro. Quando veniva usato come purgante, il succo della radice tuberosa veniva applicato esternamente, sia sull’intestino che sulla regione della vescica o sull’ano. Dioscoride ha anche menzionato il suo uso come afrodisiaco. Molti contadini inglesi chiamavano Cyclamen “stag-truffle” o “sowbread” poiché osservavano spesso cervi e suini che scavavano e mangiavano le radici.


Panax Heraklios

Panax Heraklios
probabilmente Ferula galbaniflua: Galbano

Il genere di questa pianta (panax significa “rimedio universale”) suggerisce il suo largo uso tra gli antichi greci. Dioscoride prescriveva il succo lattiginoso di Galbano per ulcere, tosse, convulsioni, rotture, mal di testa, dolori di stomaco, crampi mestruali, mal di denti, morsi di serpente e dolori del parto. Strofinato sugli occhi come un unguento, ha migliorato la vista. E preso con il miele, Galbano era un rimedio sicuro per l’indigestione e la flatulenza.


physallis

Physallis
Physalis alkekengi : Physalis, o Winter-ciliegio

La pianta Physalis cresce in molte parti del mondo: in Europa, Cina, Sud America, Sud Africa e negli Stati Uniti. Spesso chiamato “Winter-cherry” o “Chinese Lanterns”, il physalis era usato come erba decorativa e medicinale. Dioscoride prescriveva il suo gambo come sedativo e le sue bacche come diuretici. Mescolato con miele, Physalis è stato detto per migliorare la vista; con il vino, si suppone che abbia curato il mal di denti.

 


Rhodon

Rhodon
Rosa lutea : Rose

La bellezza e la fragranza della rosa hanno assicurato la sua popolarità nel mondo antico. I greci associavano la rosa ad Afrodite, alle Grazie e alle Muse. Dioscoride consigliava la pasta di petali di rosa come un balsamo per gli occhi e suggeriva un decotto di polvere di petali di rosa nel vino per mal di testa, mal d’orecchie ed emorroidi. Ha anche prescritto un decotto di rosa canina contro l’emottisi.

 


Strychnos Megas Kepaios

Strychnos Megas Kepaios
Solanum nigrum : Black Nightshade

Un parente del famigerato Atropa belladonna, o Deadly Nightshade, il Black, o Garden, Nightshade è potenzialmente dannoso, ma il suo veleno è relativamente mite. Dioscoride raccomandava le sue foglie per curare le malattie della pelle. Ha anche suggerito un decotto di foglie della pianta per mal d’orecchi, indigestione e sanguinamento interno.

 


Drakontaia Mikre

Drakontaia Mikre
Arum maculatum : Arum o Cuckoo-Pint

Gli antichi medici chiamarono questa pianta il Drakontaia Mikre, o “piccolo drago”, perché il gambo centrale assomiglia a un serpente. Secondo Dioscoride, la sua forma ha rivelato il suo scopo come antidoto per i morsi di serpente. Strofinare le proprie mani con la radice di Arum avrebbe dovuto renderne un inconfondibile. Dioscoride raccomandava anche la radice di Arum come espettorante. Le foglie, “picchiate piccole”, dovevano essere usate su ferite fresche.

 

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fonte: Dizionario di Cosmetologia, Gianni Proserpio – Elena Racchini
IL SOLE
attualmente ci sono tante espressioni che si riferiscono all’abbronzatura e ai prodotti solari in generale.
forse la cosa giusta sia proprio quella di riunirli tutti insieme, per poter avere una visione globale su questo argomento e comprendere meglio alcune funzioni e termini usati.ABBRONZANTE
L’alfabeto vuole che questo termine cosmetico sia il primo della lista e purtroppo è molto poco rappresentativo delle reali funzioni cosmetiche.
L’abbronzatura è in effetti una reazione di difesa dell’epidermide nel cui strato basale hanno appropriata sede le cellule preposte alla produzione di melanina, il pigmento cutaneo di color bruno (o bronzeo) che i melanociti provvedono a biosintetizzare a seguito di uno stimolo combinato fra raggi UV-B, ioni rame e ossigeno.
Abbronzante, riferito ad un cosmetico, è dunque termine improprio essendo il processo di “abbronzatura” un fenomeno esclusivamente biochimico e fisiologico.
La ricerca di un abbronzante esterno è stata ricca di tentativi, di errori e di illusioni.
Si è usato (e si usa tutt’ ora) l’estratto del mallo di noce ma lo juglone (naftochinone tipico del noce) si limita a colorare in bruno la superficie epidermica e non ha nulla a che vedere col processo di pigmentazione. Si è usato il beta-carotene, colorante naturale che con l’abbronzatura non ha alcun rapporto (la ingestione di carote o di carotene conduce ad un deposito nell’ipoderma di sostanza colorante ma anche qui i melanociti non sono coinvolti). Si sono usate furocumarine presenti nell’essenza di bergamotto; queste sicuramente abbronzano ma a seguito di un processo fototossico e a tempo stesso citotossico (melanosi Berloque) accompagnato da grave eritema.
Recentemente è stato proposto l’uso di “tirosina attivata”.
La tirosina è l’aminoacido su cui interviene l’enzima per produrre melanina. Ammesso che la tirosina esogena giunga nei melanociti e da qui nei melanosomi ( e partecipi quindi al processo di melanizazzione) questa via è oggi l’unica accettabile.
Sotto questo profilo solo i cosmetici contenenti tirosina possono essere definiti “abbronzanti”.ABBRONZANTE SENZA SOLE
Anche in questo caso – come nella voce precedente – il termine è improprio.
In assenza del sole e quindi di raggi UV-B non c’è abbronzatura, intesa come melaninogenesi. Più adatto è caso mai il termine “pigmentazione di superficie senza sole”. L’effetto abbronzante esteriore è ottenibile con molecole caratterizzate della presenza del gruppo carbonile che a contatto con le proteine dello strato corneo forma legami con i terminali aminici, legami che conducono alla formazione di un complesso colorato noto come “base di Schiff”.
Già è stato citato alla voce Abbronzante lo juglone che presenta due carbonili ed un ossidrile. Il mallo di noce che lo contiene colora di bruno la pelle.
Una analoga molecola, il lawsone presente nell’hennè colora invece di rosso.
Il prodotto più usato per colorare la pelle è il DHA (diidrossiacetone), un derivato ossidato del glicerolo che dispone di due ossidrili e di un carbonile.
A patto che la pelle sia ben sgrassata la colora di bruno per circa una settimana (il tempo che le cellule cornee cadano dalla pelle). Ha il difetto di alterarsi producendo acido acetico, dal poco gradevole odore.ABBRONZATURA
Il termine vuole evidenziare l’aspetto bronzeo che la cute assume a seguito del processo melaninogenetico provocato dai raggi UV-B e del conseguente affioramento della melanina passata dal melanocita alle cellule proprie dell’epidermide.
La pigmentazione epidermica è determinata esclusivamente dai raggi UV-B.
Esiste tuttavia il fenomeno (fenomeno di Meirowsky detto della pigmentazione diretta) che si verifica a seguito dell’irraggiamento con raggi UV-A, ad esempio quelli emessi dalle apposite lampade.
I raggi UV-A sono molto meno energetici dei raggi UV-B e non hanno la capacità di attivare l’enzima tirosinasi e quindi di far produrre melanina alla pelle.
Tuttavia hanno la capacità di accelerare il processo di maturazione e di affioramento di melanina preformata e non ancora trasmessa dai melanociti ai cheratinociti.
L’azione dei raggi UV-A provoca quindi una specie di abbronzatura effimera, accompagnata anche da processi ossidativi nella struttura melanica che concorrono a determinare un rapido iscurimento della pelle.
Il processo avviene, ovviamente, anche sotto il sole: la prima “tintarella” che si forma già al primo giorno di esposizione è dovuta alla componente UV-A dei raggi solari. Nell’arco di 72 ore appare poi la “vera” abbronzatura determinata dai raggi UV-B.
Mentre questi ultimi possiedono sia la capacità di causare eritemi che di produrre la melanogenesi, i raggi UV-A sono la causa sia della tintarella che di possibili reazioni fototossiche che, infine, di danni alle fibre elastiche del derma (invecchiamento prematuro da sole, pelle del marinaio e del contadino).
L’abbronzatura, se esagerata, costituisce sempre un danno per la pelle.ANTISOLARE
E’ questa la definizione più corretta da dare ai prodotti di protezione solare, certamente più logica del fuorviante termine “abbronzante”.
Nei prodotti antisolari sono infatti contenute sostanze capaci di filtrare in parte o in toto i raggi UV, prevenendo così le scottature solari.
Quando la dose di filtro è adeguata, il rischio di eritema è ridotto ed il processo melanogenetico dell’abbronzatura può avvenire senza danno.
Per caratterizzare gli antisolari si è preferito il simbolo del SPF (fattore di protezione solare) che indica quanto volte può essere prolungato il livello di minima dose eritematica. SPF 2 significa che il tempo medio di eritema (20 minuti) può essere raddoppiato (40 minuti). I filtri solari autorizzati dalla legge 713 sono riportati nell’allegato V, sezione seconda, parte prima e seconda.
Per ogni filtro è indicata la dose massima impiegabile.ATTIVATORE DI PIGMENTAZIONE
Fino a poco tempo fa era ancora in uso la barbara abitudine di attivare e intensificare l’abbronzatura attraverso l’uso di olio essenziale greggio di bergamotto.
Essendo questo ottenuto per spremitura a freddo, contiene molecole non volatili particolarmente rischiose per la pelle: gli psoraleni o furocumarine. Fra questi il MOP o Bergaptene.
Questa molecola è fototossica nel senso che in presenza dei raggi UV-A provoca una pigmentazione permanente, un forte eritema ed è pure citotossica poiché blocca la timina nel DNA cellulare impedendo i normali processi riproduttivi.
Oggi in luogo degli psoraleni si impiega più semplicemente tirosina attivata da vitamina B2 (lattoflavina) o da ATP (adenosin trifosfato) per favorire la penetrazione nel melanocita. La tirosina è l’amminoacido su cui agisce la tirosinasi per trasformarla in dopachinone, molecola che poi si trasforma ulteriormente nel pigmento indolico melanina. Si tratta di una azione cosmetica senza rischio in quanto avviene esclusivamente un apporto esogeno di tirosina che va a sommarsi a quella presente nel melanosoma.
Il sistema sembra funzionare bene e l’attivazione-intensificazione dell’abbronzatura è un fenomeno visibile e constatabile.AUTOABBRONZANTE, ABBRONZANTE SENZA SOLE
Entrambe le espressioni sono improprie in quanto non è coinvolta la cellula melanica né la melanina.
Si tratta più semplicemente di una reazione colorimetrica tra le proteine dello strato corneo e molecole aventi nella loro struttura un gruppo carbonile = CO.
In natura si conosce lo juglone, presente nel mallo di noce (Juglans regia) che steso sulla pelle la colora in bruno.
Un prodotto di sintesi molto usato è il diidrossiacetone ottenuto per ossidazione della glicerina, che colora in bruno la pelle anche in assenza di sole.
La pigmentazione superficiale della pelle è di breve durata, il tempo cioè della desquamazione dello strato corneo (da 7 a 15 giorni).
Essendo sostanze ad azione di superficie operanti su cellule morte, non pongono problema di tossicità.
Il DHA (diidrossiacetone) ha solo il difetto di alterarsi nel tempo liberando un poco gradevole odore di aceto.DOPOSOLE
Al termine dell’esposizione solare, dopo la doccia di rito, è utile l’applicazione di una emulsione o di un gel doposole cui sono affidate funzionalità lenitive, idratanti e antiarrossamento, per provvedere a rinfrescare la pelle arsa dal troppo sole. Chiaramente il doposole cosmetico non è adatto a riparare i danni da eritemi per i quali occorre ricorrere a medicamenti farmaceutici. Esso contiene NMF, estratti vegetali, bisabololo, pantenolo, allantoina, acido glicirretico.ELASTOSI SOLARE
Marinai e contadini che restano per mesi ed anni esposti al sole assumono con tempo quella che appunto è definita pelle del marinaio o del contadino. Una pelle che ha perso quasi del tutto la sua elsticità. Ciò è dovuto al fatto che i raggi UV-A del sole penetrano nel derma ove causano una progressiva degradazione dei legami desmosinici, in cui risiede la capacità della risposta elastica della pelle. Il fenomeno è appunto definito come elastosi solare ed è osservabile anche in chi resta a lungo al sole alla ricerca di una abbronzatura estrema.EMULSIONE SOLARE
Latti e creme protettivi per l’esposizione solare costituiscono altrettante importanti voci della tecnica cosmetica, ove il formulatore dà il meglio di sé. Le emulsioni A/O, A/S, O/A (queste ultime anche nella versione idroresistente grazie alla presenza di resine filmogene idrofobe) occupano una posizione primaria nel settore cosmetologico anche se il consumatore spesso chiede ai solari prestazioni diverse da quelle che in realtà questi devono offrire.
Non per nulla l’utente chiede un’ “abbronzante” (cioè un trattamento estetico) e tende a dimenticare che specie nei primi tre giorni di sole è invece essenziale proteggere la pelle con un solare ad alto fattore protettivo dai raggi UV-B e nei giorni successivi è utile applicare un solare contenente filtro UV-A per prevenire l’invecchiamento prematuro della pelle.
Ovviamente, oltre ai solari con filtro UV-B e UV-A, esistono anche gli intensificatori di abbronzatura a base di tirosina ma questi vanno usati solo dopo che la pelle è stata protetta con un solare a SPF elevato.
Il tecnico prepara anche (ma con scarsa soddisfazione professionale), i cosiddetti pigmentanti senza sole a base di diidrossiacetone (che colorano la pelle in superficie per alcuni giorni). Questa preparazioni non meritano comunque la definizione di prodotti solari. Solari restano soprattutto quelli che proteggono dagli eritemi dei raggi UV-B e dalle fotosensibilizzazioni e dalle elastosi dei raggi UV-A.ERITEMA SOLARE
Termine più corretto di quello abitualmente usato (scottatura) in quanto il danno cutaneo è causato dei raggi UV-B che sono raggi freddi.
Si ritiene che l’eritema sia la conclusione visibile di una serie di reazioni di tipo immunitario messe in atto dalla pelle e che si concludono con la forma infiammatoria più o meno intensa che ben conosciamo.
Sembra che all’inizio del fenomeno vi sia una trasformazione indotta dai raggi UV-B sulla struttura dell’aminoacido istidina presente nella epidermide. Mentre una parte della istidina viene deaminata con formazione di acido urocanico (prima forma di schermo anti UV attuata dall’epidermide) un’altra quota viene decarbossilata con produzione di istamina.
L’istamina liberata si trasferisce nel derma ove viene coinvolto l’intero sistema di difesa immunitaria della pelle, con formazione di prostaglandine e di avvio del processo infiammatorio. Questo appare entro poche ore dall’irraggiamento UV ed è proporzionale, nella sua intensità, alla quantità di raggi UV che hanno raggiunto l’epidermide.
La difesa melanica si manifesta solo successivamente, dopo circa 72 ore.FILTRO SOLARE
Sono così definite dalla legge 713 (allegato V, sezione II) le sostanze in grado di estinguere i raggi UV (UV-A, UV-B o entrambi) consentendo quindi la prevenzione dall’eritema solare, di reazioni fotosensibilizzanti e – nel caso dei filtri UV-A – di prevenire il “photoaging” cioè il prematuro invecchiamento della pelle causato dai raggi UV-A.
I filtri solari consentiti dalla legge sono molecole per lo più di natura aromatica. Fra i più usati, gli esteri dell’acido p-amino benzoico, dell’acido p-metossicinnamico e dell’acido salicilico.
La lista dei filtri UV ammessi comprende anche derivati del dibenzilidencanfora, alcuni benzofenoni, derivati del dibenzoilmetano e, fra i più recenti, l’ottiltriazone.FOTOALLERGIA
In presenza di irraggiamento da UV-A talune molecole presenti in preparati farmaceutici o cosmetici possono trasformarsi in agenti allergizzanti. Ne consegue una reazione fotoallergica che si manifesta in forma di eritema con eczema e prurito.FOTOPROTEZIONE
Corrisponde all’applicazione, prima dell’esposizione solare, di un preparato contenente sostanze in grado di estinguere le radiazioni UV incidenti.
La presenza di filtri UV consente di evitare o comunque di ridurre i rischi di eritema solare.

FOTOSENSIBILIZZAZIONE
Talune molecole in presenza di raggi UV-A possono determinare reazioni fotoallergiche o fototossiche.
L’assieme di queste reazioni cutanee prende il nome di fotosensibilizzazione.

FOTOTOSSICITA’
Mentre la fotoallergia è costituita da una razione di tipo immunitario della pelle alla presenza contemporanea di raggi UV-A e di fotoallergene, la fototossicità è una vera e propria reazione irritativa con implicazioni tossicologiche. Un esempio di razione fototossica è quella causata dalle furocumarina in presenza di UV-A. Si verifica sia un fatto eritematico che un blocco della riproduzione cellulare a seguito della dimerizzazione della timina.

INTENSIFICATORE DI ABBRONZATURA
Fino a pochi anni or sono l’unico mezzo usato, con molti rischi, per intensificate l’abbronzatura era costituito dall’essenza grezza di bergamotto in cui sono contenute furocumarine (note anche col nome di psoraleni).
Queste molecole determinano un incremento della pigmentazione ma causano spesso macchie pigmentarie indelebili, sono fototossiche e per di più citotossiche in quanto bloccano l’attività del DNA cellulare. Al loro posto si usa oggi tirosina attivata con vitamina B2 e ATP.

MELANINA
Pigmento, chimicamente di natura indolica, altamente polimerizzato, che si forma nel melanocita a partire da tirosina sotto l’azione di tirosinasi e poi di ossigeno.
Esistono due varietà di melanina, la eumelanina, stabile, di color bruno e la feomelanina, poco stabile, di colore rossastro. In assenza (genetica) di tirosinasi non si ha formazione di melanina, come nel caso degli albini.

MELANOCITA
Cellula migrata dalla cresta neurale in epoca embriofetale e che si colloca a livello dello strato basale dell’epidermide.
E’ caratterizzata da numerosi “dendriti” che si prolungano fra le cellule proprie dell’epidermide.
I corpi entro cui si forma la melanina – i melanosomi – man mano che “maturano” migrano verso la zona distale dei dentriti e poi sotto l’influenza dei raggi UV passano per citocrinina entro ii cheratinociti ove si dispongono a cappuccio sul nucleo cellulare.

MELANOGENESI (o melaninogenesi)
La formazione di melanina prende avvio dalla presenza concomitante, nel melanocita, di tirosinasi, ossigeno, ioni Rame e raggi UV.
La tirosina, non appena viene resa disponibile la tirosinasi, subisce una progressiva modifica poi completata dall’ossigeno, sino a dar luogo ad un polimero altamente colorato, detto melanina.
La melanogenesi costituisce una forma di difesa delle cellule epidermiche, attuata dal melanocita.

OLIO SOLARE
L’usanza di spalmarsi l’olio protettivo durante l’esposizione al sole nasce sia da precedenti storici (gli antichi egizi impiegavano olio di ricino) sia dalla moda – tuttora viva – di usare estratti oleosi di mallo di noce per conseguire l’abbronzatura più intensa. Ed in effetti l’olio solare più usato è quello con poco filtro e con tanto estratto di mallo di noce, spesso accompagnato da altri estratti vegetali oleosi (iperico, calendola, camomilla). La tendenza più recente è quella l’olio meno untuoso, sostituendo l’olio minerale od i trigliceridi con una parte di ciclosiliconi che sono oli leggeri, volatili e per nulla untuosi.
Non mancano, ovviamente, anche gli oli supergrassi per i patiti dell’abbronzatura lucente. In tal caso prevalgono la vaselina e gli oli vegetali.

PIGMENTAZIONE CUTANEA
La componente colorata fondamentale dell’epidermide è quella melanica.
La melanina è un polimero di natura indolica che si forma a partire dalla tirosina (pidrossi-fenilalalina), aminoacido presente nei melanosomi, tipiche vesciche del melanocita (che è una cellula preposta alla pigmentazione cutanea). Modifiche enzimatiche e chimico-ossidative trasformano progressivamente la tirosina in dopachinone e in dolochinone dalla cui polimerizzazione deriva poi il pigmento melanico.
Questo è di norma bruno (eumelanina) ma talvolta è rosso per inserimento di cisteina (feomelanina).
Scopo fisiologico della pigmentazione cutanea è quello di creare un filtro protettivo a difesa del nucleo delle cellule epidermiche, nucleo che è molto sensibile alle radiazioni ultraviolette; che la pigmentazione cutanea costituisca poi l’ambita abbronzatura è una pura coincidenza fra le esigenze fisiologiche e manie estetiche.

RADIAZIONE SOLARE
L’emissione di radiazioni da parte del sole comprende sia radiazioni di natura corpuscolare quali i raggi alfa (costituiti da nuclei di elio) ed i raggi beta (costituiti da elettroni) sia radiazioni di natura elettromagnetica.
Sono onde elettromagnetiche i raggi gamma, i raggi X, i raggi UV, i raggi luminosi, i raggi IR, le onde hertziane. Queste vibrazioni elettromagnetiche sono caratterizzate dalla “lunghezza d’onda” che viene oggi espressa in nm (nanometri) mentre un tempo era data in Å (Ångstrom) 1 nm = 10 Å.

I raggi gamma hanno lunghezza d’onda fra 0,001 e 0,01 nm
I raggi X hanno lunghezza d’onda fra 0,01 e 1 nm
I raggi UV-C hanno lunghezza d’onda fra 100 e 280 nm
I raggi UV-B hanno lunghezza d’onda fra 280 e 320 nm
I raggi UV-A hanno lunghezza d’onda fra 320 e 400 nm
I raggi luminosi hanno lunghezza d’onda fra 400 e 800 nm
I raggi IR hanno lunghezza d’onda fra 800 e 1.500 nm
oltre i 1.500 nm si collocano le onde hertziane, radio e sonore. Sulla terra giungono radiazioni solari comprese fra 280 e 1000 nm. Le restanti sono filtrate o dalle ionosfere o dalla atmosfera.

RADIAZIONE UV
Il sole emette tutta una serie di radiazioni elettromagnetiche che vanno dai raggi gamma ai raggi X, dai raggi Roentgen ai raggi UV, dai raggi visibili ai raggi IR.
Fra tutte queste radiazioni quelle che costituiscono il maggior interesse cosmetico sono le UV (100-400) nm. In particolare sulla terra giungono i raggi UV-B (280-320 nm) e i raggi UV-B (320-400 nm).
Poiché queste radiazioni hanno sulla pelle determinati effetti, la cosmesi utilizza appositi filtri UV-B e UV-A, vale a dire sostanze in grado di estinguere selettivamente tali radiazioni. Poiché le radiazioni UV-B sono particolarmente insidiose nei primi 3 giorni di esposizione solare, si utilizzano il tale periodo prodotti cosmetici contenenti dosi appropriate di filtri UV-B capaci di estinguere dal 50 al 95% i raggi incidenti riducendo così il rischio di eritema.
Quando la pelle ha reagito con adeguata produzione di melanina si presenta il problema di bloccare i raggi UV-A specie se l’esposizione solare è prolungata nel tempo. Si usano allo scopo filtri specifici degli UV-A che consentono di evitare i rischi del photo-aging e quelli di reazioni fotosensibilizzanti.

RAGGI ULTRAVIOLETTI (UV)
Lo spettro solare, cioè l’assieme di radiazioni emesse dalla nostra stella, comprende:
– radiazioni invisibili, fredde ma energetiche (UV);
– radiazioni visibili-luminose (la luce bianca);
– radiazioni invisibili, calde, poco energetiche (IR).
A loro volta queste radiazioni sono frazionabili in più gruppi a seconda della lunghezza d’onda. E come la luce visibile (400-800 nm) è frazionabile nei 7 colori dell’iride (viola, indaco, blu, verde, giallo, arancio, rosso) così anche gli UV e gli IR sono separabili in vari gruppi.
Gli UV hanno lunghezze d’onda comprese fra 100 e 400 nm e si distinguono in base alla loro carica energetica in:
– UV-C (100-280 nm) molto energetici, letali per le cellule vegetali ed animali
– UV-B (280-320 nm) energetici, non più letali ma causa di eritema. La pelle si difende con produzione di melanina e di un più spesso strato di cellule epidermiche
– UV-A (320-400 nm) poco energetici ma più penetranti. Provocano la “tintarella immediata” facendo affiorare la melanina, causando elastosi e rilassamento del derma e, in presenza di certe sostanze di fotosensibilizzazione.

RAGGI UV-A (A sta per alta lunghezza d’onda)
Questi raggi costituiscono la quota terminale degli ultravioletti (280-400 nm) che confina con lo spettro dei raggi visibili (400-800 nm).
Nettamente meno energetici dei raggi UV-B ma percentualmente più abbondanti, i raggi UV-A sono anche molto più penetranti e possono giungere sino al derma profondo.
Tre sono gli effetti caratteristici dei raggi UV-A, due dei quali sicuramente negativi.
Il primo effetto, il più appariscente, è il processo di richiamo in superficie della melanina già presente nell’epidermide (fenomeno di Meirowsky). Questa prerogativa è ampiamente sfruttata attraverso le lampade UV-A dei solarium.
Il secondo effetto, che si manifesta per esposizione continuata (pelle del marinaio e del contadino)è quello distruttivo sulle fibre elastiche del derma con conseguente photo-aging cioè invecchiamento prematuro da continuata esposizione agli UV-A.
Pure negativo è il terzo effetto collegato all’azione dei raggi UV-Ache rendono fotosensibilizzanti talune sostanze (furocurmarine del bergamotto, clorpromazina, sulfamidici, ecc.) e che si traduce in eritemi e macchie persistenti nella pelle.

RAGGI UV-B (B sta per bassa lunghezza d’onda)
I raggi UV-Bcostituiscono solo una piccola zona dell’UV (da 280 a 320 nm) ma sono di primario interesse sul piano dermofisiologico e cosmetico in quanto è alla loro carica energetica che sono dovuti i fenomeni dell’eritema solare e dell’abbronzatura. Poco penetranti, i raggi UV-B scaricano interamente nell’epidermide la loro energia.
Questa interviene in modo multiforme sull’epidermide, provocando anzitutto la degradazione dell’istidina con liberazione sia di acido urocanico (filtro naturale UV-B e prima forma di autodifesa della pelle dai raggi UV-B) sia di istamina la quale avvia un processo infiammatorio di difesa immunitaria che si conclude con l’eritema.
L’energia degli UV-B libera successivamente l’enzima tirosinasi contenuto nei melanociti e determina per conseguenza il processo di melanizzazione della epidermide. Mentre la risposta eritematica avviene entro 12 ore dall’esposizione solare l’affioramento di melanina (e quindi la formazione di una difesa sicura del nucleo cellulare) si verifica entro 48-72 ore.

RAGGI UV-C
C sta per “corti”, vale a dire raggi a bassissima lunghezza d’onda. Si usa comprendere la zona dell’UV-C fra 100 e 280 nm. Al di sotto dei 100 nm stanno i raggi Roentgen e i raggi X, al di sopra i raggi UV-B (280-320) e gli UV-A (320-400).
I raggi UV-C più corti reagiscono con l’ossigeno atmosferico provocando la formazione di ozono (e della relativa “fascia”). L’ozono provvede poi a distruggere i rimanenti raggi UV-A più lunghi, sicché attraverso la fascia di ozono, creata dagli UV-A cortissimi e dall’ossigeno, passano solo le radiazioni con lunghezza d’onda superiore ai 280 nm.
Superfluo ricordare che i raggi UV-C per la loro elevata energia, risultano letali per le cellule viventi (vegetali e animali) e che è la provvidenziale fascia di ozono a consentire il normale svolgersi della vita sul pianeta terra. Detto per inciso, i cosmetici reclamizzati come contenenti filtri UV-C non hanno alcuna giustificazione logica. Per ora di raggi UV-C sulle terra ancora non ne arrivano.

SCHERMANTE UV
Nella pelle è presente l’aminoacido istidina che, sotto l’effetto dei raggi UV, si deamina formando l’acido urocanico (o imidazolacrilico). Questo ha inizialmente struttura trans che diviene cis a contatto con raggi i UV. Il passaggio di configurazione utilizza l’energia dei raggi UV che vengono così degradati a radiazioni di più alta lunghezza d’onda e meno energetiche. Sulla base di quanto avviene sulla pelle, l’uovo ha sintetizzato molecole (per lo più di natura aromatica) dette sostanze schermanti UV che estinguono i raggi energetici dell’UV trasformandoli in raggi meno energetici.
Le strutture più utilizzate sono quelle degli esteri dell’acido salicilico, dell’acido p-amino-benzoico e dell’acido cinnamico.
Tutti i filtri UV (sia UV-B che UV-A) sono soggetti a norme di legge. L’allegato V sezione seconda della legge 713 sui cosmetici riporta i filtri consentiti. Oltre all’acido urocanico esistono anche altre sostanze naturali (non comprese nella lista legislativa) che possiedono proprietà filtranti: ad es. gli antrachinoni dell’aloe (UV-B), il gamma orizanolo dell’olio di crusca di riso (UV-A) l’estratto di seppia (UV-A).

SCHERMO TOTALE
Quando si intende estinguere sia la radiazione UV-B che quella UV-A si ricorre allo schermo totale. Il preparato deve non solo contenere entrambi i filtri ma deve contenerli in dose tale da assicurare una estinzione pressoché completa. Si utilizzano schermi totali in alta montagna ed in mare aperto, al fine di evitare eritemi causati dalla permanenza prolungata in condizioni di pieno sole.

SOLARE (prodotto)
Solare (o antisolare) è definizione più corretta di abbronzante quale descrizione di un preparato destinato ad evitare l’eritema ad a consentire quindi una tintarella senza problemi.
Tuttavia il settore dei “solari” è oggi inflazionato da “pre-sole attivatori” “intensificatori di abbronzatura” “conservatori di abbronzatura” sicché l’esatta dizione per un vero solare dovrebbe essere “solare filtrante” per indicare che contiene filtri selettivi dei raggi UV al fine di una abbronzatura senza eritemi.
I “solari” possono essere realizzati nelle più svariate forme chimico-fisiche: oli, unguenti, creme e latti A/O (od A/S), creme e latti O/A, geli acquosi sino a semplici soluzioni acquose contenenti filtri idrosolubili.

SPF (Sunburn Ptotection Factor) – Fattore di Protezione Solare
L’SPF è un numero che indica la capacità protettiva di un prodotto solare nei confronti delle radiazioni UVB. Nell’Unione Europea è attualmente in uso il Metodo Internazionale COLIPA/JCIA/CTFA-SA 2006 che stabilisce il metodo per determinare l’SPF (Sunburn Ptotection Factor). L’SPF indica di quanto l’applicazione di un prodotto solare può prolungare, rispetto alla cute non protetta, il tempo di esposizione al sole prima della comparsa di un eritema. Per esempio, se il tempo di eritema individuale è di 5 minuti, un prodotto con SPF di 10 consente un’esposizione solare pari a 50 minuti (5×10) prima della comparsa dell’eritema.
Secondo le nuove disposizioni, valori di SPF compresi tra 6 e 10 verranno indicati in etichetta come “Bassa protezione”; SPF 15-20-25 come “Media protezione”; SPF 30-50 come “Alta protezione”, SPF 50+ come “Protezione molto alta”.
Per valori di SPF inferiori a 6 un prodotto solare divrà essere commercializzato come “abbronzante” e non potrà vantare una protezione solare. Un prodotto solare dovrà garantire una protezione UVA e UVB con una protezione minima UVA pari o superiore ad 1/3 di quella UVB.

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 TRATTAMENTI PRE TINTARELLA
Prima delle meritate vacanze: finalmente arriva la bella stagione, è utile prendere in considerazione alcuni accorgimenti per la cura della pelle.
ELIMINARE le cellule morte: scrollarsi di dosso il grigiore dell’inverno e quelle “facce da smog”!

Questo aiuta a ottenere una pelle più luminosa ed elastica, pronta all’esposizione solare per una abbronzatura perfetta ed uniforme, riducendo il rischio di eritemi e scottature, una vera azione per dare energia per stimolare e supportare i melanociti per la formazione della melanina, prevenendo e contrastando l’effetto di eventuali discromie , le così dette “macchie di sole”
.
Presso i Centri Estetici specializzati, ci si potrà sottoporre ad uno scrub efficace e premiante del tutto naturale, di seguito i passaggi:
1) Scrub con sale (cloruro di sodio) naturale (non di quello a buon mercato prodotto per elettrolisi) insieme ad un’Olio al Magnesio o speciale Gel al Magnesio e alcuni petali di fiori freschi ( meglio se lavanda e rose). 10 m.
2) una maschera corpo e viso con olio al Magnesio, Moringa e argilla verde.20 m.
3) Massaggio di sfioramento rilassante con Olio al Magnesio. 10 m.
Un vero trattamento IDRO-REMINERALIZZANTE ad alta azione! Nuovo e unico in Italia!
L’azione del sale con delicatezza porterà via le cellule morte, liberando i pori e portando ossigenazione. La maschera con l’azione del Magnesio e  Moringa apporta un pieno di energia: minerali, vitamine e proteine in buone quantità, l’argilla svolge un’azione assorbente delle tossine e nel contempo dona alla pelle ulteriori minerali utili.
Basteranno 3/4 sedute per poi essere pronti a affrontare la piacevole stagione!
Utile sarà utilizzare un buon filtro solare e acora un buonissimo prodotto idratante come la crema al burro di karitè al magnesio,

Crema Bio al Magnesio Transdermico

Crema corpo/viso al Magnesio Transdermico Zechsal e Burro di Karitè.Ottimizza il processo di assimilazione del magnesio nell’organismoattraverso la cute. Ideale per la pelle secca o irritata, guarisce da screpolature e irritazioni.

Creata come utile complemento alla cura quotidiana della pelle, la crema Magnesium Zechsal combina le proprietà curative del magnesio puro con i benefici addolcenti del burro di karité dalle potenti capacità elasticizzanti, idratanti e antinvecchiamento.

Formulata per ottimizzare il processo di assimilazione del cloruro di magnesio attraverso la cute, è ideale per la pelle secca o irritata, guarisce da screpolature e irritazioni, favorisce il riciclo dell’epidermide, apporta, insieme al prezioso ‘rifornimento’ di magnesio’, un cocktail vitaminico di prima classe: vitamina A (retinolo), E (tocoferolo) e F (acido linoleico), regalando alla pelle un aspetto sano e radioso.

Ottima per il corpo e anche sul viso.
Per le pelli particolarmente delicate e con rughe si raccomanda dopo l’esposizione solare la crema all’alga Klamath: cinque volte più idratante di tutte le creme esistenti in commercio.

Crema Viso Rigenerante all’Alga Klamath

Speciale crema cosmeceutica a base di pura Alga Klamath e preziosi oli vegetali. Nutre, protegge e ripara in profondità la pelle di viso e décolleté. Efficace per il ringiovanimento cellulare ad elevato potere antiossidante

La crema viso rigenerante Algotonic, frutto di una ricerca avanzata nei cosmetici bio-funzionali, è stata sviluppata utilizzando la formula esclusiva a “Concentrazione cristallizzata” che consente un’elevatissima presenza dei principi attivi vivificanti dei componenti vegetali utilizzati.

Speciale crema cosmeceutica a base di Alga Klamath e preziosi oli vegetali che rappresenta una novità nel mondo della bellezza. Il particolare mix di oli vegetali naturali utilizzati (borragine, enotera, germe di grano, jojoba, mandorle dolci, cartamo, sesamo) consente di ottenere un elevatissimo potere nutriente e idratante che contribuisce a ricreare il naturale equilibrio dell’epidermide.

Le eccezionali proprietà nutriterapiche della Klamath utilizzata consentono il passaggio dei preziosi componenti naturali dell’alga e degli oli vegetali in profondità nel derma. Ciò permette un veloce ripristino della barriera epidermica superficiale e una maggiore capacità di difesa e rigenerazione della pelle che risulterà subito più luminosa e compatta.

La Crema viso rigenerante all’Alga Klamath, usata quotidianamente, aiuta a migliorare elasticità e tonicità della pelle recuperando il perfetto funzionamento delle cellule che compongono l’epidermide.

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

> Nutre, protegge e ripara in profondità la pelle di viso e décolleté;
> Efficace per il ringiovanimento cellulare ad elevato potere antiossidante;
> Elevata azione cicatrizzante, rilassante e antiossidante;
> Ottima anche contro screpolature, eruzioni cutanee, graffi, lievi ustioni, congelamento, eczema, eritemi e scottature solari.

Seguendo queste piccole attenzioni si potrà così ottenere una tintarella fantastica ! Inoltre con il caldo si perdono minerali importanti attraverso la sudorazione più intensa che attraverso questi prodotti si andranno a recuperare, per sentirsi carichi e meno sfiniti per l’effetto del caldo!
Alcuni approfondimenti sulla Moringa:
Moringa Bio in Polvere

Moringa Bio in Polvere

> Eccellente azione ricostituente e protettiva dell’organismo; perfetta nei cambi stagione.

Oltre 90 sostanze nutritive come vitamine, minerali, antiossidanti, clorofilla ed elevatissimo contenuto proteico completo ed equilibrato intutta la gamma degli aminoacidi.Ottima azione antinfiammatoriaanti-invecchiamentoRiequilibra il metabolismo. Aumenta l’energia di lunga durata. Rende la pelle tonica e luminosa.

La Moringa oleifera chiamata anche ”albero miracoloso”, è una pianta originaria dell’India, ma oggi molto diffusa nelle zone tropicali ed equatoriali, da sempre considerata come l’elisir di lunga vita. Non a caso è ricchissima di riconosciute virtù salutari e di eccellenti poteri ricostituenti e protettivi. Nella medicina Ayurvedica è fortemente utilizzata da secoli perché gli viene attribuita grande efficacia nella prevenzione di oltre 300 malattie.

Numerose ricerche scientifiche hanno appurato che la Moringa ha il doppio delle proteine dello yogurt, 7 volte più vitamina C delle arance, 3 volte il potassio delle banane, 4 volte la vitamina A delle carote, 4 volte il calcio del latte, e contiene più antiossidanti, aminoacidi, sostanze nutrienti essenziali, isoflavoni, fenoli vegetali, xantofille, minerali e acidi grassi benefici (Omega 3, 6, 9) dei più conosciuti Mangostano, Acai, Gojie di tanti altri vegetali presenti sulla terra.

Contiene tutti gli elementi utili per mantenere in piena forma l’organismo: ben 90 sostanze nutritive come vitamine, minerali, antiossidanti e clorofilla; ma è soprattutto l’elevatissimo contenuto proteico completo ed equilibrato in tutta la gamma degli aminoacidi, anche quelli pregiati, che rende la Moringa un Superfood davvero unico tra tutti i vegetali.

 

I principali effetti benefici della Moringa Bio Amazonas:

• Rafforza il sistema immunitario
• Azione antinfiammatoria (consigliata in caso di raffreddori, influenze e nei cambi stagione)
• Migliora la circolazione sanguigna
• Ha un effetto anti-invecchiamento grazie alla sua azione contro i radicali liberi
• Riequilibra il metabolismo aiutando a migliorare forma e digestione
• Ha effetto regolatorio dei livelli di glucosio nel sangue
• Aumenta naturalmente il livello dell’energia
• Rende la pelle più tonica, luminosa e aiuta a combattere efficacemente l’acne.

 

 

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 Mangiare magnesio arcobaleno bietole e altre verdure a foglia verde come cavoli e spinaci  sono un modo per ottenere il vostro fabisogno naturale.

Lo stress esaurisce il magnesio

Ci sono una serie di motivi per cui le persone sono così carenti di questo minerale essenziale; lo stress può causare carenza di magnesio. E peggio, se il tuo corpo è a basso contenuto di magnesio, si innesca lo stato di stress. Studi hanno dimostrato che l’incremento di ormoni, adrenalina, e cortisolo, che i nostri corpi producono quando siamo stressati o ansiosi, sono legati alla diminuzione di magnesio.

Ad esempio La caffeina  interviene sui reni per la dispersione di prezioso magnesio, quindi se si sta bevendo un sacco di tè e caffè ogni giorno, allora è molto probabile che siete a corto di magnesio.

Mentre una dieta equilibrata è sempre una buona idea se ci si vule sentire in uno stato di salute ottimale o, a volte è difficile in ogni singola sostanza nutritiva assimilae il magnesio di cui il nostro corpo ha bisogno; un utile sistema è quello di assumere magnesio spry attraverso la pelle. Il sistema pratico ed efficace. Meraviglioso specialmente in estate quando sudiamo e perdiamo tanti sali minerali ed inoltre ci aiuterà a migliorare la qualità del sonno nelle notti estive. 

 

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Trattamento al “Magnesio Verde”

Metodo Petra Modus.

Elementi di base:

Olio al Magnesio Cloruro Biologico:

Con azione fortemente drenante aiuta a ridonare elasticità, ossigenazione transcellulare e intracellulare, energia ai tessuti, favorendo la circolazione e lo smaltimento dei liquidi di ristagno e l’eliminazione delle tossine.

Questa azione diventa importante se consideriamo il grosso lavoro che fa il sangue per risalire dalle estremità inferiori degli arti. Quando vi è una cattiva circolazione vi sono anche vene che soffrono, un cattivo flusso del sangue che, non avendo un perfetto ricircolo tende a ristagnare e dare luogo ad accumuli di liquidi e tossine che diversamente avrebbero un corso di smaltimento più che normale e fisiologico.


Perchè il Magnesio Cloruro: negli strati profondi dove prolifera la CELLULITE: di forma ionica il  magnesio viene assorbito più in profondità dalla pelle, trova accesso ai piccoli vasi sanguigni. Molte creme moderne, rimangonosulla superficie della pelle. Questo Olio di Magnesio agisce da carrier, in profondità : AMINOACIDI ESSENZIALI E NON, BETACA ROTENE E ALTRI CAROTENOIDI, VITAMINE E MINERALI  associati ad esso possono così raggiungere le aree colpite dalla cellulite. 


Eliminare la cellulite con prodotti naturali: l’attività del  magnesio ha una funzione (tra tante altre) di aiutare il processo di  sintesi delcollagene, inoltre essendo un importante fattore elasticizzante, contribuisce processo di distensione della pelle.


PIÙ EFFICACE: Molti prodotti cosmetici  lottano per portare i loro principi attivi negli strati profondi della cellulite.il  magnesio  agisce come un ‘vettore’ agendo in profondità intervenendo sulla ossigenazione e stimolazione della membrana interna ed esterna delle cellule portando energia. le classiche fossette e la pelle a “buccia di arancia” che sono il risultato di una cattiva circolazione  e di liquidi ristagnanti , questi vengono drenati per essere convogliati nel processo di scarto una volta ristabilito. 


100% NATURALE:  estratto a 2000 m. di frofondita nel Nord dell’Europa dove 250 milioni di anni fa c’era il mare di Zechstain, questo prodotto è puro nell’originaria essenza primordiale! Veramente Biodisponibile.



 

La cellulite può dare dei segnali ed in particolare attraverso gli arti inferiori..

ES.

Le gambe. i piedi…sono elementi portanti del corpo che molto, troppo spesso si trascurano, quando invece sono alla base!

Bisognerebbe dare molta importanza a tale aspetto e prendere più in considerazione di consigliare trattamenti specifici alle gambe, proprio per evitare l’irreparabile e quindi svolgere un’azione preventiva che nel contempo porta benessere.

Alga Klamath Biologica:

La microalga del lago Klamath fa parte della grande famiglia delle alghe verdi-azzurre, che sono la prima forma di vita del pianeta e la base di tutta la catena alimentare, sono un concentrato di fattori nutrizionali (vitamine, oligoelementi, acidi grassi) e nutriceutici (in particolare le sue AFA-ficocicaine antiossidanti/antiinfiammatorie) molto utili per il trattamento delle alterazioni estetiche che interessano il derma e l’epidermide.

Ha una azione (oltre che drenante) funzionale restitutiva di tutti quegli elementi vitali necessari. DETOSSINANTE, REMINERALIZZANTE, VITAMINIZZANTE.

E’ bene sapere che:l’alga klamath utilizzata è di ALGOTONIC:

L’Alga Klamath Algotonic (certificata) cresce allo stato selvaggio nelle acque pure del lago Klamath nell’Oregon (USA), particolarmente ricco di minerali vulcanici, situato a 1300 mt di altitudine in una natura incontaminata. Durante la sua crescita si arricchisce di tutti gli elementi indispensabili alla vita, in particolare di numerosi aminoacidi e oligoelementi, costituendo una proteina vegetale completa. Raccolta d’estate, viene congelata e conservata a -30° e non subisce alcuna trasformazione prima di essere lavorata a freddo.

Ma non solo ad uso topico….

Algue Klamath è un complemento alimentare naturale dall’inestimabile ricchezza nutritiva.

Contiene tutti gli elementi necessari al benessere umano ed è uno degli alimenti più completi ed equilibrati del pianeta, con i suoi 115 micro nutrienti: vitamine B1, B12, K, minerali, oligoelementi, aminoacidi, 70% diproteine (3,5 volte più di carne e uova), enzimi, clorofilla (vero purificatore naturale), omega 3 (per l’equilibrio emozionale e cardiovascolare).

Contiene inoltre feniletilamina naturale, sostanza prodotta dal cervello umano che stimola i centri del piacere. La sua produzione aumenta sotto l’effetto di una gioia intensa, l’amore o uno sforzo sportivo ed è notoriamente assente nei soggetti depressi.

Consumata quotidianamente Algue Klamath è un vero ‘booster’ naturale per l’organismo. Aiuta a combattere le sue carenze e a ristabilirele sue funzioni metaboliche a lungo termine. Ultra energetico, ha una triplice efficacia:

AZIONE RIVITALIZZANTE
Migliora la vitalità:

  • intellettuale: concentrazione  e memoria
  • fisica: restituisce energia, aiuta a contrastare la fatica, facilita la digestione stimolando il transito intestinale
  • psichica: agisce sul tono dell’umore, la chiarezza mentale, contrastando stress e stati depressivi.

AZIONE PROTETTIVA
Aiuta a rinforzare le difese naturali mantenendo l’organismo in uno stato di  buona salute. Ha un grande potere detossinante: elimina gli elementi tossici dai tessuti (metalli pesanti e radioattivi, pesticidi). Ha proprietà antiossidanti, antiradicali e mantiene le articolazioni sanefissando il calcio nelle ossa.

AZIONE RIGENERANTE
Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia rigenerante di Algue Klamath®  sulle funzioni nervose e intellettuali e la sua azione positiva sulla stimolazione del rinnovamento cellulare.

 

>>> L’Alga Klamath Algotonic è:

  • totalmente biologica;
  • l’unica estratta attraverso il Sistema brevettato Hydro-Dry™, metodo che garantisce la massima qualità del prodotto e la totale integrità di tutte le sostanze funzionali dell’alga;
  • l’unica in Italia a prevedere anche il formato “Polvere”. I vantaggi: massima purezza; possibilità di creare il proprio “beverone” di salute (es.: aggiungere alla propria centrifuga di frutta e verdura preferita).

 

Argilla in Purezza:

L’argilla nel trattamento crea un’azione osmotica importante che interviene sulla spinta verso l’interno di tutte le sostante attive ma al contempo andrà ad avere un’azione assorbente di tutte le impurità: l’argilla è fantastica, un elemento che da e prende, basti pensare che un granello di argilla assorbe quasi il 50% del suo steso peso tra liquidi e gas.

Per il trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate mediante “Magnesio Verde” a base di Olio al Magnesio, Argilla e Alga Klamath.

L’insieme di questi elementi costituisce una metodica, una tecnica moderna, straordinariamente innovativa ed efficace grazie ad un elemento essenziale come l’Olio al Magnesio (magnesio cloruro), utilizzabile anche nel trattamento antiaging e del rilassamento cutaneo del viso e corpo.  Una tecnica che trova la sua esclusiva efficacia nell’impiego del magnesio, tale modalità esula da tutti i trattamenti alle alghe e argilla che sino ad oggi si sono utilizzati, il magnesio rappresenta la parte energica e di supporto per un trattamento vero e che funziona (a giudizio degli specialisti) per i logici e molteplici aspetti. “Magnesio Verde” di Petra Modus è il trattamento di benessere vero: efficace e di profonda piacevolezza.

Il trattamento nel suo protocollo è disponibile per i clienti dietro richiesta, inoltre per chi dispone degli artefatti “Petra Modus”, può utilizzare gli stessi in sinergia con “MAGNESIO VERDE”.

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MASSAGGIO VISO AUTOMASSAGGIO – Anti Rughe

 

Uno dei segnali più temuti dell’invecchiamento sono le rughe.

In realtà ci sono due tipi di rughe: le rughe mimiche (chiamate anche “pieghe di espressione”) e le rughe da senescenza. Le prime si possono manifestare anche in giovane età e sono dovute ad atteggiamenti ripetuti, veri e propri “tic”, simili al corrugare la fronte quando si è pensierosi. Le seconde si manifestano per l’invecchiamento della pelle che determina modificazioni sia nei diversi tessuti che la compongono sia ai suoi annessi.

L’epidermide, ovvero la parte della pelle direttamente a contatto con l’esterno, con l’età va incontro a un generale assottigliamento e ad una perdita dell’elasticità dovuta alla diminuzione della capacità di proliferazione delle cellule. L’idratazione dello strato corneo diventa scarsa.

Nel derma, la parte della pelle immediatamente sottostante l’epidermide, diminuisce il grado di ricambio cellulare, le fibre vecchie vengono rimpiazzate lentamente, il tessuto diventa più consistente e avvengono delle reazioni di natura ossidativa che determinano sensibili mutamenti del collagene e delle fibre elastiche.

la conseguenza visiva di questi processi regressivi è il manifestarsi delle rughe, l’avvizzimento cutaneo e la perdita di elasticità della pelle.

I fattori che determinano l’invecchiamento sono di natura genetica, ma possono essere anche di natura ambientale, come l’esposizione ai raggi ultravioletti e i cosiddetti “radicali liberi”.

Come prevenire le rughe

Per prevenire il fenomeno, non potendo interferire sui fattori genetici, bisogna limitare quelli ambientali, limitando l’esposizione solare o a lampade abbronzanti, e bisogna idratarsi in modo adeguato, sia bevendo acqua, sia applicando per tempo ed in modo efficace cosmetici funzionali anti-rughe.

Come applicarli in modo efficace??

….con l’automassaggio.

L’automassaggio

Un buon massaggio deve seguire i muscoli del viso stimolandoli leggermente con movimenti ritmati.

Il massaggio, oltre a rafforzare i muscoli facciali, ottenendo uno stiramento meccanico delle rughe, riattiva la circolazione del sangue e della linfa procurando un aumento del metabolismo, favorendo una accelerata produzione di cellule nuove e una più accelerata eliminazione di tossine.

Le linee direzionali da seguire sono indicate nell’immagine:

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AUTOMASSAGGIO

Image and video hosting by TinyPicStendere la crema sul viso cominciando dal mento, poi sulle guance e le tempie seguendo le “linee direzionali”.

Image and video hosting by TinyPicMassaggiare il mento ed il collo seguendo le “linee direzionali”.

Image and video hosting by TinyPicMassaggiare la parte sinistra del viso dal mento al lobo dell’orecchio, dalle labbra alla parte superiore dell’orecchio, dal naso alle tempie.

Image and video hosting by TinyPicMassaggiare la parte destra del viso dal mento al lobo dell’orecchio, dalle labbra alla parte superiore dell’orecchio, dal naso alle tempie.

Image and video hosting by TinyPicMassaggiare la fronte dalle ciglia ai capelli alternando le due mani (sempre con le dita unite).

Image and video hosting by TinyPicCon un po’ di crema massaggiare in modo circolare le zone limitrofe all’occhio.

Image and video hosting by TinyPicEseguire un leggero picchiettamento ai alti della bocca, attorno agli occhi.

Togliere gli eventuali eccessi di crema con una velina o con ovatta.

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ZECHSAL OPTI-MSM PURISSIMO

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OptiMSM della Zechsal è un integratore particolarmente efficace comeantinfiammatorio, analgesico, antistress e disintossicante naturale. Totalmente assimilabile  dall’organismo. Di grande efficacia contro le allergie e l’iperacidità. Fondamentale nel recupero atletico dopo lo sforzo per eliminare crampi e acido lattico. È considerato anche il “minerale della bellezza” per la sua capacità di far crescere più velocemente e con più spessore i capelli e rendere la pelle più tonica e luminosa.

In abbinamento con l’Olio al Magnesio interviene positivamente per via topica (in centri specializzati) attraverso i massaggi specifici.

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Msm il minerale che da anni suscita interesse nel campo della salute.

Milioni di persone assumono vitamine o integratori alimentari ogni giorno per aiutare l’organismo a
crescere in salute in modo naturale! Il corpo richiede numerosi nutrimenti per mantenersi
continuamente in salute; molti di questi nutrimenti non sono sempre disponibili nel cibo che
mangiamo.

Che cos’è
L’Msm è la forma naturale derivata dal minerale zolfo. Lo zolfo naturale è necessario per molte
funzioni del nostro organismo, quali la capacità di resistere allo stress, la fatica, le allergie e i
parassiti così come per la salute cellulare e organica. Msm sta per: metil-sulfonil-metano (una
forma naturale di zolfo): è inodore e si presenta in forma di polvere bianca cristallina.
L’Msm è naturalmente presente nei fluidi e nei tessuti di tutti gli organismi viventi. Si trova nella
maggior parte della frutta fresca e nella verdura, nella carne, nel pesce e in alcuni tipi di cereali.
Tuttavia, l’Msm viene facilmente perso durante la cottura, anche moderata, dei cibi e questo può
rapidamente creare una carenza di Msm nel nostro organismo. Cose quali la cottura, l’essiccazione
e la cottura a vapore del cibo lo impoveriscono del contenuto di Msm, cosi come quando i cibi
stessi vengono lavati o conservati a lungo. Sfortunatamente tutto questo rende quasi impossibile per
noi avere abbastanza Msm attraverso la nostra alimentazione. Inoltre, dato che l’Msrn non è
immagazzinato dall’organismo, una regolare integrazione è necessaria. E impossibile assumere
Msm in eccesso poiché quello che non è necessario al nostro organismo viene espulso attraverso la
pelle, senza presenza di odore. Una sua deficienza, tuttavia, può causare una ampio spettro di
disturbi che sono appunto il risultato di una carenza di questo elemento, preposto alla riparazione
dei tessuti e degli organi danneggiati; l’Msm è un elemento importante in queste occasioni.
Mancando il giusto apporto l’organismo avrà una struttura cellulare inferiore.
E stato scoperto che una concentrazione troppo bassa di Msm nell’organismo, causa stress fisico e
psicologico, malfunzioni organiche, affaticamento e aumentata suscettibilità ai malesseri.
E stato provato che I’Msm funziona meglio insieme alla vitamina C.
L’organismo richiede un costante apporto di zolfo naturale per la produzione di cellule sane,
necessarie al corretto funzionamento dello stesso. Serve anche a mantenere un aspetto sano di pelle,
capelli e unghie. Vitamine e aminoacidi lavorano con lo zolfo naturale nella produzione di cellule
sane, in particolar modo la vitamina C. Quando l’organismo sta affrontando un processo di
autoriparazione ha bisogno di vitamina C e Msm in parti uguali.

Questi sono alcuni dei benefici derivanti dall’uso di Msm:
• riduzione del dolore (con riduzione dell’infiammazione muscolare),
• è vitale per la salute cellulare,
• aiuta ad affrontare la fatica aumentando il livello energetico,
• aiuta l’organismo a fronteggiare lo stress,
• allevia la stitichezza e aiuta a ridurre i parassiti,
• rende la pelle soffice e flessibile,
• riduce rughe, screpolature e cicatrici,
• migliora la salute di unghie e capelli rinforzandoli e favorendone la crescita,
• aiuta nel controllo di allergie da polline, da cibo ecc.
• facilita il metabolismo dei carboidrati,
• aiuta nel controllo della candida,
• dà sollievo per l’asma e l’acidità di stomaco.

L’Msm è un nutriente naturale, un componente sulfureo che si trova nella dieta dell’uomo e in
quella di altri vertebrati. è una componente naturale del nostro organismo. Nella sua forma chimica purificata non ha odore, è praticamente senza sapore, si presenta in forma di solido cristallino di
colore bianco ed è solubile in acqua. La sua formula chimica è (CFI3)2S02.

Gli studi sull’Msm iniziarono circa 20 anni fa all’Università delle Scienze sulla salute nell’Oregon.
Dopo lunghissime prove, il dott. Jacob concluse che l’Msm produce numerosi benefici per la salute,
senza effetti collaterali.

Dato che l’organismo utilizza l’Msm tutti i giorni e i moderni procedimenti rimuovono l’Msm
naturale dalla nostra dieta, la strada più sicura per una buona salute è quella di rimpiazzare questo
elemento del corpo con un integratore. L’Msm è privo di odori, quasi senza sapore, è un cristallo
che si dissolve completamente in acqua e può essere assunto in forma liquida, in forma di pillole o
cristallo. L’Msm non contiene nessuna proprietà tossica; prendere troppo Msm è come bere molta
acqua, che il nostro corpo usa in quantità necessaria inviando il rimanente, senza provocare danni,
attraverso il sistema organico.

Antinflammatorio naturale
Malattie e ferite spesso causano alle cellule del nostro corpo deterioramento e infiammazioni.
L’Msm dà sollievo alle infiammazioni permettendo la riparazione delle cellule danneggiate. Le
proprietà antinflammatorie dell’Msm creano attenuazione del dolore, comunemente associato alle
artriti, alle tendiniti, alle borsiti e ai danni provocati dall’ernia del disco.
Riducendo l’infiammazione, l’Msm fa aumentare il flusso sanguigno attraverso l’area danneggiata
del corpo, facilitando il procedimento di guarigione e riducendo il disagio. Gli atleti usano spesso
l’Msm per ottenere sollievo dal dolore proveniente da strappi muscolari o da danni alle giunture.

Antiallergenico naturale
Le reazioni allergiche fanno parte della vita di ogni giorno per molti di noi. Le naturali proprietà
antiallergeniche dell’Msm possono alleviare molti disagi dovuti a queste reazioni. L’Msm protegge
le cellule dal danno causato da queste reazioni allergiche, ed è stato ampiamente considerato una
delle sostanze antiallergeniche più importanti e disponibili dopo l’introduzione degli antistaminici
oltre venti anni fa.

Cicatrizzante dei tessuti
Si è notato che l’Msm ammorbidisce le cicatrici e spesso fa sì che il tessuto cutaneo danneggiato si
riduca o scompaia completamente. Le proprietà ristrutturanti dell’Msm sono efficaci sia per
cicatrici interne sia per quelle esterne quali bruciature o graffiature. Con disturbi polmonari cronici
come l’enfisema, l’asma o la bronchite, l’Msm ammorbidisce la cicatrizzazione permettendo un più
facile passaggio di ossigeno e di ossido di carbonio.

Dove si trova l’Msm
Uno dei maggiori esponenti della chimica mondiale ed esperto studioso dell’ambiente atmosferico
sostiene che l’Msm e i suoi relativi componenti: Dmso (dimetil-sulfossido), e il Dms
(dimetilsulfuro) forniscono all’origine 185% dello zolfo in tutti gli organismi viventi. (1) Il ciclo di
questi composti solforosi naturali comincia nell’oceano dove piante microscopiche e animali detti
plancton rilasciano composti solforosi chiamati sali di dimetilsulfuro. Questi sali vengono tra
sformati nell’acqua oceanica in particelle molto volatili, di dimetilsulfuro (Dms) che evaporando
dall’oceano sotto forma di gas salgono nell’alta atmosfera. Qui, in presenza di ozono e di luce
ultravioletta ad alta energia, il Dms si converte nei suoi cugini Dmso e Msm. Diversamente dal
Dms, sia il Dmso che l’Msm sono molto solubili in acqua così ritornano sulla superficie terrestre
con la pioggia. Le piante assorbono questi due componenti molto rapidamente nel loro sistema di
radici, concentrandoli fino a 100 volte. L’Msm stesso e lo zolfo in esso contenuto vengono
incorporati nella struttura della pianta. Attraverso il processo di metabolismo della pianta l’Msm, assieme ad altri componenti sulfurei generati, viene mineralizzato e ritrasportato in mare e il ciclo
solforico comincia nuovamente.
L’Msm è stato trovato nel sangue e nelle ghiandole surrenali delle mucche (2 e 3). Il latte delle
mucche contiene tra le due e le sei parti per milione di Msm (4). Può anche essere trovato nelle
verdure verdi. (5)

Perché l’Msm è importante
L’Msm è naturalmente presente nel corpo umano, lo si trova nel sangue così come ne gli altri
organi. È stato trovato nell’urina umana (6). lI livello naturale di Msm nel sistema circolatorio di un
maschio adulto è circa di 0,2 parti per milione (7). L’uomo adulto escreta dai 4 agli 11 mg di Msm
al giorno con le urine. La concentrazione di Msm, nei depositi del corpo dei mammiferi diminuisce
con l’età, probabilmente come risultato di un cambiamento di dieta o di metabolismo. Alcune
ricerche suggeriscono che c’è una minima concentrazione di Msm che deve essere mantenuta nel
corpo per preservare la normale funzione e struttura (7).
L’Msm che noi ingeriamo con la frutta fresca, le verdure e il latte apporta lo zolfo essenziale per la
sintesi del tessuto connettivo, degli enzimi e della immunoglobulina. Lo zolfo è un importante
elemento nella costruzione e buona salute dei capelli e delle unghie.

Come fa l’organismo a utilizzare l’Msm
Esperimenti fatti con l’Msm contenente zolfo marcato (35S) hanno dimostrato che dopo averlo
ingerito l’Msm rilascia lo zolfo per la formazione del collagene e della cheratina delle unghie e dei
capelli, oltre che per la formazione degli aminoacidi essenziali metionina e cisteina e del siero delle
proteine (8).

Msm e tossicità
L’Msm è considerato come una delle sostanze meno tossiche in biologia e simile, come tossicità,
all’acqua (9). lI comunissimo sale da tavola è molto più tossico dell’Msm. La somministrazione per
via orale di Msm in soggetti umani volontari, non ha fatto osservare effetti tossici fino a livelli di un
grammo/Kg di peso corporeo al giorno per 30 giorni (10). Così come iniezioni endovenose di 0,5
gm/Kg giornaliere per cinque giorni alla settimana non hanno prodotto alcuna tossicità misurabile.
L’Msm è stato ampiamente testato come ingrediente alimentare senza nessun riscontro di reazioni
allergiche.
Uno studio mai pubblicato dall’Università delle Scienze sulla salute dell’Oregon sulla tossicità a
lungo termine, fatto su un periodo di sei mesi, dimostrò che non vi erano effetti tossici. Più di
l2mila pazienti vennero trattati con l’Msm all’Università delle Scienze sulla salute nell’Oregon a un
livello sopra i 2 grammi giornalieri senza nessun tipo di seria tossicità (10).

Msm e salute
All’Università delle Scienze sulla salute dell’Oregon ci sono state molte osservazioni su che cosa
può fare per la salute e il benessere quando si integra la dieta con dosi da 250 a 750 mg al giorno.
Qui di seguito elenchiamo alcune condizioni in cui l’Msm è di aiuto (7).
(1) Responso per le allergie. L’assunzione di Msm per via orale ha alleviato le sintomatologie
allergiche al polline e al cibo. Le proprietà antiallergeniche dell’Msm sono pari o migliori delle
tradizionali preparazioni antistaminiche. (2) Controllo della’iperacidità. I pazienti che hanno usato
antiacidi e recettori istaminici antagonisti per il controllo dell’iperacidità possono impiegare l’Mm
con eccellenti risultati.
(3) Controllo della stipsi. Pazienti con stitichezza cronica hanno avuto sollievo sia immediato sia
nel tempo integrando giornalmente la dieta con Msm da 100 ai 500 mg.

Studi chimici e di laboratorio
Ci sono stati molti studi condotti in condizioni di controllo che mostrano alcune delle potenzialità
che l’Msm ha come agente terapeutico. Queste includono studi sul russare, il lupus, cancro dei
polmoni, cancro del colon e delle artriti reumatiche. Segue una breve descrizione di questi studi.

Sollievo dal russare
Ricerche condotte dall’Università delle Scienze sulla salute dell’Oregon su 35 soggetti che
soffrivano del problema di russare nel sonno hanno dimostrato che l’Msm diluito al 16% con acqua
e somministrato 15 minuti prima di dormire porta a una significativa riduzione del disturbo nell’
60% dei soggetti trattati, dopo un periodo da uno a quattro giorni dall’inizio del trattamento.
A scopo di verifica venne somministrata un soluzione salma in sostituzione dell’Msm, a otto
pazienti che avevano avuto beneficio con l’Msm, i pazienti non erano a conoscenza della
sostituzione. Sette pazienti su otto ricominciarono a russare forte, Il cambiamento avvenne dopo 24
ore dalla sostituzione. Riprendendo il trattamento con l’Msm questi otto pazienti mostrarono
nuovamente una notevole riduzione del russare. Dopo 90 giorni di trattamento nessuno dei soggetti
riportò reazioni tossiche. Le preparazioni di Msm sono ora riconosciute come aiuto e sollievo nei
problemi del russare.

Lupus eritematoso sistemico.
E’ un’infiammazione dei tessuti le cui cause sono sconosciute. Ne soffrono maggiormente giovani
donne (il 90% dei pazienti con lupus sono donne) ma si riscontra anche nei bambini. La malattia
può manifestarsi improvvisamente con febbre, come in un’infezione acuta, o gradualmente nel
corso di mesi o anni con periodici attacchi di febbre e affaticamento. La maggior parte lamenta
dolori alle giunture come per le artriti. La malattia è anche caratterizzata da macchie della pelle
rosse in rilievo e ruvide. (in tipo di disfunzione renale, chiamata lupus nephritis, si presenta spesso
all’insorgere di questa malattia e più tardi nel corso della stessa; così come sono anche comuni
infezioni del tratto urinario. La malattia può anche colpire il cuore, i polmoni, la milza, il sangue e il
tratto gastrointestinale. Viene considerata una malattia autoimmune dato che nella maggior parte dei
pazienti si evidenzia lo sviluppo di anticorpi antinucleari nel sangue in alcuni momenti nel corso
della malattia (12).
Esperimenti condotti hanno dimostrato che l’Msm ha un effetto protettivo sia prima sia dopo
l’attacco della malattia.

Cancro del seno
Ricerche fatte al Collegio di medicina dell’Università di stato dell’Ohio (14) dimostrano che l’Msm
può proteggere contro l’insorgenza del cancro alla mammella.

Cancro del colon
Gli stessi ricercatori del Collegio di medicina dell’Università di stato dell’Ohio hanno studiato
anche la funzione chemiopreventiva dell’Msm giungendo alla conclusione che la somministrazione
di Msm allunga significativamente il tempo di comparsa del tumore e che comunque l’utilizzo di
Msm come agente chemopreventivo per il cancro del colon dovrebbe essere oltremodo
approfondito.

Artrite reumatica
Ricercatori all’Università delle Scienze sulla salute dell’Oregon hanno studiato una razza di topi
che erano inclini a uno sviluppo spontaneo di lesioni alle giunture simile a quello delle artriti
reumatoidi (16). Hanno scoperto che gli animali che venivano nutriti con una dieta che includeva il
3% di una soluzione di Msm con acqua potabile dall’età di due mesi fino all’età di cinque mesi non
soffrivano di degenerazione di cartilagine articolare. Al gruppo di verifica venne data solo acqua di
rubinetto, nel 50% degli animali fu trovata una degenerazione focalizzata di cartilagine articolare. GUIDA ALL’UTILIZZO DELL’MSM
Ci sono alcune indicazioni che si raccomanda di seguire per un corretto utilizzo dell’Msm.
Se vengono assunte dosi maggiori di quanto l’organismo può smaltire l’Msm può causare in alcune
persone una rapida disintossicazione e l’organismo potrebbe non essere pronto. Quindi si
raccomandano le seguenti indicazioni:
• Formula in polvere: iniziare con 1/4 di cucchiaino da the due volte al giorno, e aumentare
gradualmente fino a raggiungere il dosaggio giornaliero raccomandato
in etichetta.
• Formula in capsule: iniziare con una capsula due volte al giorno e aumentare gradualmente fino a
raggiungere il dosaggio giornaliero raccomandato in etichetta.
Si raccomanda l’utilizzo di vitamina C insieme all’Msm.

Bibliografia
1. Lovelock, .J.E. et al., Nature, voi. 237, 452, 1972.
2. Ruzicka, L. et al. Heiv chim acta, voi. 23, 550, 1940.
3. Pflffner, J.J. and North, H.B., J. Biol Chem, voi. 131, 731, 1940.
4. Williams, K.I.H. et ai., Proc Soc Exp Biol & Med, voI. 122, 865, 1966.
5. Pearson, T.W. et ai., ‘,I Agric Food Chem, voi. 29, 1089, 1981.
6. Williams, K.I.H. etal., Arch Biochem Biophys, voi. 113, 251, 1966.
7. Jacob, S.W. and Herschler, R., Ann N.Y. Acad Sci, voi. 411, XIII, 1983.
8. Richmond, V.L., J Nutrition, voi. 116, No. 6, June 1986.
9. Toxicology of Drugs £ Chemicais, 4th Edition, Deichman, W.B. & Gerarde, H.W. eds, Academic
Press, 1969.
10. Jacob, S.W., Oregon Heaith Sciences (Jniversity, Portiand, Oregon, personal communication.
11. (1.5. Patent 5,569,679 (October 29, 1996).
12. Cecii Textbook of Medicine, 2Oth Edition, Bennett, J.C. & Pium, F. eds, W.B. Saunders Co.,
1996.
13. Siegei, J.M., Oregon Health Sciences (Jniversity, Portland, oregon, persona! communication.
14. McCabe, D. etai., Arch Surg, voI. 121, 1455, 1986.
15. O’Dwyer, Pi. etal., Cancer, voI. 62, 944, 1988.
16. Morton, J.l. & Moore, R.D., F’ederation of American Societies [or Experimentai Bioiogy, 69th
Annuai Meeting, ApriI 21-26, 1985, 692, 1985.

GUIDA ALL’UTILIZZO DELL’MSM
Ci sono alcune indicazioni che si raccomanda di seguire per un corretto utilizzo dell’Msm.
Se vengono assunte dosi maggiori di quanto l’organismo può smaltire l’Msm può causare in alcune
persone una rapida disintossicazione e l’organismo potrebbe non essere pronto. Quindi si
raccomandano le seguenti indicazioni:
• Formula in polvere: iniziare con 1/4 di cucchiaino da the due volte al giorno, e aumentare
gradualmente fino a raggiungere il dosaggio giornaliero raccomandato
in etichetta.
• Formula in capsule: iniziare con una capsula due volte al giorno e aumentare gradualmente fino a
raggiungere il dosaggio giornaliero raccomandato in etichetta.
Si raccomanda l’utilizzo di vitamina C insieme all’Msm.


E certo che è una vera jungla…per trovare ciò che veramente è integro e naturale…

La mia curiosità ha generato nuovi stimoli di ricerca (e accantonato molto di quello che ho acquisito in passato) e mi ha portato a fare una vera ricerca sul mercato del mondiale alla ricerca SOLO di prodotti d’eccellenza biologici e certificati, ma anche i più efficaci, preziosi e innovativi che mani sapienti hanno saputo creare osservando la natura e ricavando da essa sostanze, principi e informazioni preziose.

Oggi si dedica un piccolo spazio alla Crema Viso Rigenerante all’Alga Klamath: e ne vale davvero la pena!!! Una risorsa importante per la pelle.

La crema viso rigenerante Algotonic, frutto di una ricerca avanzata nei cosmetici bio-funzionali, è stata sviluppata utilizzando la formula esclusiva a “Concentrazione cristallizzata” che consente un’elevatissima presenza dei principi attivi vivificanti dei componenti vegetali utilizzati.

Speciale crema cosmeceutica a base di Alga Klamath e preziosi oli vegetali che rappresenta una novità nel mondo della bellezza. Il particolare mix di oli vegetali naturali utilizzati (borragine, enotera, germe di grano, jojoba, mandorle dolci, cartamo, sesamo) consente di ottenere un elevatissimo potere nutriente e idratante che contribuisce a ricreare il naturale equilibrio dell’epidermide.

Le eccezionali proprietà nutriterapiche della Klamath utilizzata consentono il passaggio dei preziosi componenti naturali dell’alga e degli oli vegetali in profondità nel derma. Ciò permette un veloce ripristino della barriera epidermica superficiale e una maggiore capacità di difesa e rigenerazione della pelle che risulterà subito più luminosa e compatta.

La Crema viso rigenerante all’Alga Klamath, usata quotidianamente, aiuta a migliorare elasticità e tonicità della pelle recuperando il perfetto funzionamento delle cellule che compongono l’epidermide.

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Nutre, protegge e ripara in profondità la pelle di viso e décolleté;
> Efficace per il ringiovanimento cellulare ad elevato potere antiossidante;
> Elevata azione cicatrizzante, rilassante e antiossidante;
> Ottima anche contro screpolature, eruzioni cutanee, graffi, lievi ustioni, congelamento, eczema, eritemi e scottature solari.

Cosa dicono in un blog:http:http://manuelinamakeup.blogspot.it/2014/12/elbios-algotonic-la-linfa-vitale-che.html

POSOLOGIA: Applicare un leggero strato di crema su viso e décolleté, o su altre parti del corpo secondo necessità, con un leggero massaggio circolare. Per la particolare texture e consistenza è consigliabile un’applicazione serale.

INCI/INGREDIENTI:

Estratto di microalga Klamath (AFA) e oli vegetali di: borragine, enotera, germe di grano, jojoba, mandorle dolci, cartamo, sesamo.

Pochi ingredienti importanti per un ottima cura della pelle e non solo! Un prodotto (viste le sue peculiarità) che non dovrebbe mancare mai in nessun armadietto.

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acisodi_cause

Si precisa che quanto esposto ha carattere parziale sull'argomento, per una maggiore contezza, necessita di approfondimento o studio attraverso testi scientifici .

ACIDOSI E CELLULITE

In passato i trattamenti per contrastare ciò che molti chiamano “cellulite”, si effettuavano prevalentemente nel periodo che precedeva l’estate, per vivere le vacanze al mare con  una forma migliore e slanciata! Aittualmente i così detti trattamenti anti-cellulite si effettuano non necessariamente in primavera.

Prima di tutto cerchiamo di capire che cos’è la cellulite.
E’ una ‘Pannicolopatia distrettuale di natura degenerativa Edematosa a evoluzione Fibro Sclerotica’, detta anche P.E.F.S.
Dalla prima parola (patia) capiamo che si tratta di una malattia, più o meno grave, e quindi come tale va trattata con la dovuta serietà, e non affidandosi alla prima crema o soluzione letta su un settimanale.
Malattia appunto del pannicolo sottocutaneo; Edematosa perché fin dai primi stadi è caratterizzata da edemi causati dal tessuto adiposo e dall’eccesso di acqua extracellulare ; a evoluzione Fibrotica perché caratterizzata dalla proliferazione di fibrille di collagene e Sclerotica per via dell’indurimento delle strutture che si viene a creare agli ultimi stadi di questa infiammazione.

cellulite-4

La cellulite, che i francesi elegantemente chiamavano col nome di “excès de féminité”:  quell’essere una donna “particolarmente formosa” in certi punti del corpo….ed in fin dei conti anche gli uomini non la percepivano come una cosa sgradevole.

Facciamo un passo indietro e vediamo come negli anni è cambiata la percezione del ‘bello’ nell’aspetto fisico, soprattutto nelle donne, perché questa analisi ci porterà a notare anche le varie ‘pseudocure’ fallimentari che hanno accompagnato la storia degli ultimi decenni.

cellulite-elixir

– Dal secondo dopoguerra ‘grasso è bello’, dopo il brutto periodo passato, e la donna formosa faceva risaltare le curve indossando corpetti molto stretti che riducevano il punto vita e facevano ‘esplodere tutto il resto’.
– Negli anni 50 avere la pancia, specialmente negli uomini, iniziò a significare ‘potere’; e fino a qui non si cercava nemmeno una cura, chiaramente.
– Dagli anni ’60, parallelamente al successo di modelle ultramagre, si passò da un’alimentazione iperfarinacea ad una iperproteica. Fu alla fine di questi anni che uscirono i primi prototipi di dieta tipo Atkins, che fece danni mostruosi.
– Negli anni ’70 in preda al panico generale cominciarono a sorgere i primi centri di dimagrimento. Ci fu una vera e propria ‘guerra al cuscinetto’, e si iniziarono a vendere moltissimi ‘metodi miracolosi’ quali Saune, diuretici, creme ecc…tutti metodi basati sulla disidratazione. Risultato? Mega fallimento (non per i proprietari delle aziende che in quegli anni si costruirono delle reggie) poiché erano tutti metodi che andavano a colpire l’effetto della malattia, non la causa.
– Negli anni ’80, di cellulite si parla ovunque, senza ancora però avere soluzioni valide.
– Negli anni ’90, e qui anche io comincio ad avere memoria visiva, ci fu l’esplosione delle terapie elettromedicali, che servivano ancor meno dei metodi disidratanti. In questi anni tutti si occupano di cellulite: flebologi, neurologi, dietologi, psicologi, cardiologi, personal trainers, endocrinologi……tutti andavano però a curare l’effetto, non la causa.
– Dal nuovo millennio ad alti livelli si è iniziato a fare chiarezza su questo argomento, ma ancora una grandissima ignoranza viaggia tramite palestre, riviste, televisione, negozi ecc….

Di fatto nel campo dell’estetica professionale si è spesso affrontato questo inestetismo a valle,  (e qualcuno opera ancora in tal senso), l’estetista si trovava di fronte a quello che era  il risultato di una cattiva igiene alimentare e di altre e ulteriori problematiche: una sorta di “altare” di problemi non solo esterni ma evidentemente anche interni della persona, della cliente.

cellulite-donna

Ci sono centri estetici che intervengono su questo inestetismo con la collaborazione di specialisti, come ad esempio il nutrizionista, quest’ultima figura diventa sempre più importante per poter intervenire (li dove l’estetista non può)  con anamnesi mirate dove vengono richiesti eventuali patologie o stati fisiologici che aiutano a determinare la possibile esistenza di malattie a seguito di un alterato stato nutrizionale, per finalizzare su quello che è l’aspetto della “valutazione del consumo alimentare individuale“:

L’analisi dell’assunzione e della valutazione delle abitudini alimentari permettono di stimare l’assunzione di energia e nutrienti del soggetto in esame. Il confronto dell’assunzione abituale con i livelli di assunzione raccomandati (LARN) permette di individuare la probabilità di assunzioni inadeguate per uno o più nutrienti e, pertanto, di identificare situazioni di rischio.
Esistono diversi metodi per stimare l’assunzione di alimenti. E’ possibile combinare varie tecniche in modo che l’informazione sia più completa.
Per la valutazione del consumo di alimenti a livello individuale, si possono differenziare in due grandi gruppi:
a) Indagini retrospettive: si raccolgono informazioni sull’assunzione di alimenti nel passato prossimo o più lontano nel tempo (ricordo delle ultime 24 ore, storia dietetica e questionario di frequenza del consumo).
b) Indagini prospettiche: metodi che raccolgono informazioni sull’assunzione attuale di alimenti (registro o diario dietetico).
Per ogni tipo di indagine vengono utilizzate tabelle specifiche.

 Una donna afflittà da tale inestetismo ha bisogno di essere supportata sotto diversi aspetti  se si è stressate, carenti di minerali o vitamine e solitamente con problemi di fibromialgie:  come si può lavorare per un riscontro di carattere estetico se poi vi è un malessere più generale, più profondo? Non considerare questo significa ragionare su un’equivoco!

LA CELLULITE E GLI ACIDI

L’eccesso di acidi rallenta l’osmosi cellulare e il passaggio di nutrienti nelle cellule determinando un ristagno che si traduce nell’effetto buccia d’arancia.
Ci sono poi delle zone di accumulo dell’acido in eccesso, prima che questo venga espulso attraverso il ciclo: il sangue, la placenta, il bacino, le cosce, i glutei e le braccia.
Se l’alimentazione e lo stile di vita sono in buon equilibrio acido-base, l’organismo, normalmente, accumula scorie acide solo nel sangue e nella placenta.

Per quanto sopra esposto, valela pena qualche fare almeno un piccolo approfondimento sull’ ACIDOSI:

in ambito scientifico si identifica nell’acidosi la causa principale di moltissime delle più comuni patologie, fino a quelle più detestabili…
Ogni organismo deve essere in equilibrio dinamico vitale, omeostasi, a livello cellulare, ematico ed organico.

l’osmosi è ciò che determina l’attività in movimento delle sostanze per mezzo della mebrana cellulare: la dimensione delle molecole, solubilità, carica elettrica, viscosità del sangue e quantità di muco congestionato sulle pareti delle cellule.

Tutte le cellule hanno una caratteristica comune: il citoplasma, a reazione alcalina (negativa) ed il nucleoreazione acida (positiva). Questo crea una differenza di potenziale elettrico tra il citoplasma ed il nucleo che determina la vitalità delle cellule.

Se tale attività viene a diminuire sino ad un certo range, la cellula viene compromessa con la possibilità di morire.

Tutto questo perchè con il flusso sanguigno si va a portare un carico copioso di elementi acidi, come le tossine che possono attraversare la membrana cellulare e introdursi nella stessa cellula neutralizzando l’alcalinità del citoplasma.

E’ evidente che se la percentuale di tossine nel sangue risulta particolarmente carica rispetto a quella delle cellule, le tossine andranno confluire nel citoplasma delle cellule con la possibilità di precipitare e creare dei cristalli.

Nel corso della vita (nel periodo giovane), l’organismo interviene, tentando di equilibrare questi scompensi (quando si verificano) attraverso importanti crisi di guarigione, mentre quando diviene  fase di “malattie” alle quali poi si cerca di porre rimedio attraverso i vari protocolli medici.

Con il passare degli anni se una persona non pone attenzione al proprio stile di vita, andrà incontro ad uno stato di acidosi cronica che, se sottovalutata risulterà una vera e propria malattia.

Un corpo originariamente sano alla fine soccombe alle malattie quando la sua stessa produzione di acido si accumula al punto che non è più in grado di opporvi resistenza.

Mal di testa, raffreddore, eruzioni cutanee, ascessi, reumatismi, stati infiammatori persistenti, catarro, febbre, sono solo alcuni dei segnali di acidosi che il nostro corpo ci invia, e sono una conseguenza dell’accumulo di rifiuti acidi nel nostro corpo.

Il nostro sangue è leggermente alcalino ed in condizioni normali il suo pH varia tra 7,35 e 7,45.
Il mantenimento di questi valori è dato dal sottile equilibrio tra produzione ed escrezione di sostanze alcaline e acide. Il nostro corpo attua costantemente le proprie difese compensatorie per il mantenimento della sua omeostasi, soprattutto attraverso reni e polmoni.
Il meccanismo respiratorio elimina o trattiene acido carbonico aumentando o diminuendo rispettivamente il pH ematico, mentre quello renale elimina o trattiene ioni idrogeno H+ o tampona prelevandoli dai minerali presenti nelle stesse strutture corporee: calcio, magnesio, potassio, sodio presenti in vasi, strutture cellulari, denti, capelli, ossa.

Tenere in equilibrio gli elementi fisiologici nel nostro corpo è un’aspetto fondamentale e, in effetti : si nasce alcalini e si muore acidi…

L’importante è essere a conoscenza di certe fondamentali leggi che regolano il nostro stato di salute per cercare non solo di curare ma principalmente prevenire

 

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L’importanza del Magnesio

magnesio-scaglie
Il magnesio è noto come minerale per la “pace interiore” e anche come “minerale di energia”. Nessuna altra sostanza vitale che ci rende resistenti allo stress, calma il sistema nervoso e contemporaneamente ci fornisce resistenza e l’energia come il magnesio!

Dal punto di vista della medicina ortomolecolare, il magnesio è il minerale più importante per gli esseri umani, perché non può essere accumulato, come il calcio per esempio, ma deve essere preso su base giornaliera. Il magnesio svolge un ruolo chiave nei casi di stili di vita frenetici. Ci consente di essere in grado di confrontarci con le nostre sfide quotidiane, e quanta energia e forza che abbiamo – sia fisicamente che mentalmente – dipende in gran parte dalla disponibilità di magnesio nel nostro corpo.

Magnesio e il metabolismo

metabolismoOgni reazione chimica nel nostro corpo, dalla regolazione della temperatura alla formazione di nuove cellule, dipendono dagli enzimi. Il magnesio è un attivatore dei componenti di oltre 300 enzimi responsabili per metabolizzare i carboidrati e proteine, ed è quindi il più importante gestore dell’attività metabolica delle nostre cellule. Il magnesio regola la trasmissione degli stimoli per muscoli e nervi, garantendo così il funzionamento senza problemi di tutto il nostro apparato muscolare.

Magnesio e la produzione di energia

energy
Il magnesio più è disponibile, migliore è l’attività interna sui -mitocondri – che producono energia sotto forma di ATP. ATP (adenotriphosphate C10H16N5O13P3 ) sono piccole molecole di accumulo di energia nel corpo che liberano energia quando si dividono. Per la produzione di energia nei muscoli e il cuore in realtà, se vi è una giusta quantità di magnesio questi lavorano meglio. Gli atleti professionisti lo sanno: E ‘impossibile vincere una gara senza di magnesio supplementare. Più assunzione di magnesio vi è da parte degli atleti più essi possono correre velocemente , mantengono la loro energia a lungo e il recupero dopo l’impegno fisico avviene più velocemente.

Magnesio e la produzione di proteine

proteine

Il magnesio è indispensabile per la produzione di proteine. Il DNA che contiene il codice genetico utilizza un particolare enzima e magnesio per formare un modello. Per questo, le torsioni della spirale del DNA  formano una stringa RNA, in cui le informazioni vengono memorizzate per la sequenza in cui i singoli aminoacidi devono impegnare per le varie proteine. Tutti questi processi possono verificarsi solo in presenza di magnesio. Le proteine svolgono una serie di funzioni nel nostro corpo. Queste potrebbero essere le proteine strutturali, come la muscolatura o tessuto connettivo, anche se anticorpi o enzimi sono anche proteine che consistono in aminoacidi.

Il Magnesio nelle ossa e nei denti

denti

Il magnesio è importante per la salute delle ossa e dei denti come calcio, fosforo e vitamina D3. E ‘solo attraverso il magnesio che le ossa diventano veramente dure e stabili. Di conseguenza, un adeguato apporto di magnesio è particolarmente importante per i bambini e gli adolescenti, la cui struttura ossea e dei denti si deve sviluppare.
Le persone anziane possono avere grandi beneficiare nell’ulteriore  assunzione di magnesio,in quanto la  capacità di estrarre i minerali dalla dieta alimentare diminuisce drasticamente con l’età.

Fino ad ora, si è sempre pensato che il calcio è il più importante blocco di costruzione per ossa forti. Tuttavia Nuove ricerche stanno dimostrando che il magnesio svolge un ruolo molto più importante nella stabilità ossea rispetto a prima. Ad esempio, il corpo non può utilizzare correttamente calcio dove esiste una carenza di magnesio. la salute delle ossa sembra essere dipendente dal magnesio come pure, e non solo sul calcio, come è stato precedentemente assunto.
Questo vale anche per i denti. La ricerca ha dimostrato che i denti resistenti alla carie contengono il doppio (nella cavità) di magnesio quelli sensibili alla carie. A questo proposito, la durezza dei denti dipende direttamente nella concentrazione di magnesio
nei denti.

Magnesio e il sistema nervoso

Neurons and nervous system


Il magnesio è parzialmente responsabile per la trasmissione degli impulsi ai muscoli e nervi, e così facendo assicura il buon funzionamento di tutto il nostro apparato muscolare, come anche nell’attività delle nostre cellule nervose per inoltrare gli impulsi registrati nelle cellule sensoriali come stimoli al cervello, che poi inoltra i corrispondenti stimoli ai muscoli per consentire loro di reagire in modo adeguato. Il magnesio controlla la tensione elettrica all’interno e all’esterno della membrana cellulare attraverso i canali nella membrana cellulare.
Questo processo viene utilizzato nella produzione di energia, e traduce i pensieri in azioni. I pensieri non sono altro che le
frequenze di vibrazione elettromagnetiche. Il magnesio è parzialmente responsabile per l’inoltro di queste frequenze di vibrazione ai muscoli che eseguono le azioni.


Magnesio e relax

young woman runner warm up outdoor


Il magnesio e calcio sono i giocatori avversari in termini di effetti sulla muscolatura. Mentre calcio provoca una contrazione delle fibre muscolari, magnesio ha la funzione di  rilassare la muscolatura. Dove è presente nella cella troppo calcio e troppo poco magnesio, si verificheranno spasmi e crampi muscolari .
La muscolatura liscia è influenzata anche da questo. Una carenza di magnesio provoca l’ irigidimento dei muscoli della parete vascolare, così come per i bronchi, causando così l’ipertensione.

Il magnesio è importante …

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Per la salute delle ossa e dei denti
Per il cuore e la circolazione
Per una sana pressione del sangue
Per il metabolismo
Per crampi muscolari
Per la pelle sana
Per il trattamento del dolore e l’emicrania
In caso di dolori mestruali e nella menopausa
In caso di problemi di stress e di sonno
In caso di un sistema immunitario debole
In caso di depressione e ansia
In caso di eccesso di peso
In caso di diabete
Come terapia anti- nvecchiamento
Per lo sport e ad alte prestazioni sportive
Per l’assistenza sanitaria

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CIBI RICCHI DI MAGNESIO

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Ieri ero presso il Centro della Sig.ra Carmela Tonti per un incontro con i suoi clienti in relazione della presentazione dei vantaggi del Magnesio Transdermico Zechsal: partecipanti molto, ma molto interessanti su questo nuovo argomento e che hanno partecipato in maniera attiva esprimendo diverse domande.

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mensola

 

In particolare però voglio rispondere (per approfondimento) ad una Gentile Signora che mi poneva la domanda su quali fossero i cibi più ricchi di magnesio.

Intanto ho piacere di suggerirgli il seguente link per una ricetta speciale a crudo:

“Carpaccio di zucca”

http://www.buonissimo.org/lericette/208_Carpaccio_di_zucca?refresh_cecarpaccio-insalata-di-zucca

Manca poco ad halloween

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ed è un vero peccato dare importanza a questo frutto della terra (appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae veramente eccezzionale) solo per certi festeggiamenti, frutto  con il quale si possono preparare tante buone e sane pietanze!

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Ma non mancano impieghi anche nella pasticceria come nel caso della “ZUCCATA”

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della tradizione dolciaria della cultura contadina italiana, questo il link:http://www.ilpappamondo.net/2013/10/i-piatti-della-memoria-la-zuccata.html

 

 

La zucca possiede valori nutrizionali molto interessanti a zero grassi:

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La zucca appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae e la sua diffusione in Europa si deve ai coloni spagnoli, che qui la importarono, dal XVI secolo in poi. In Italia viene coltivata soprattutto in alcune regioni settentrionali, ma è ampiamente consumata ovunque, rappresentando l’ingrediente base di diverse e gustose ricette.

Nonostante la natura l’abbia declinata in diverse tipologie e forme, essa mantiene sempre le stesse caratteristiche nutrizionali e i medesimi benefici per l’organismo.

Malgrado il sapore pieno e molto dolce, ad esempio, la zucca è un alimento valido nelle diete ipocaloriche e in quelle dei pazienti diabetici, grazie al bassissimo contenuto sia glucidico che lipidico, compensato da elevate percentuali di fibre, vitamine e Sali minerali: 100 grammi di zucca, infatti, apportano soltanto 26 kcal circa, e questo è possibile per via dell’elevato contenuto d’acqua, di cui è costituita per circa il 90%:

La zucca è fonte di fibre, minerali (tra cui spiccano calcio, fosforo, potassio, zinco, selenio e magnesio) e vitamine, in particolare del betacarotene, precursore della Vitamina A, noto per le sue eccellenti doti antiossidanti, della Vitamina B (B1, B2, B3, B5 e B6) e della Vitamina C.

I benefici e le proprietà della zucca

Previene le patologie cardiovascolari

Il betacarotene è un importante antiossidante che aiuta a contrastare l’insorgenza dei radicali liberi e, quindi, l’invecchiamento cellulare. Inoltre, la zucca è ricca di grassi buoni come l’Omega-3, un alleato ideale per la riduzione di colesterolo e trigliceridi ematici e per l’abbassamento della pressione sanguigna, diminuendo così il rischio di formazione di placche aterosclerotiche che, ostruendo le arterie, facilitano l’insorgenza di ictus e infarti.

Zucca contro la stitichezza

L’alto contenuto di fibre, unito alla percentuale tanto elevata d’acqua, conferiscono alla zucca proprietà benefiche a carico dell’intestino: in particolare favorisce il corretto funzionamento del transito intestinale poiché modifica la consistenza delle feci e riequilibra la flora intestinale. Tale caratteristica si rivela utile anche in caso di colite e in presenza di emorroidi. Le fibre, inoltre, aiutano a mantenere più a lungo nel tempo il senso della sazietà e contribuiscono a ridurre l’assorbimento degli zuccheri nel sangue: un ottimo consiglio per chi è attento alla linea e per chi soffre di diabete.

Allontana l’insonnia e l’ansia

Il magnesio è un miorilassante naturale e, come tale, facilita la distensione dei muscoli. La vita di tutti i giorni comporta ad accumulare stress e fatica fisica: il tutto si traduce in stanchezza, contrattura muscolare e stato di ansia o agitazione. La presenza di magnesio nella zucca, quindi, aiuta il rilassamento muscolare, apportando benefici fisici e umorali. Inoltre, la zucca contiene triptofano, un amminoacido coinvolto nella produzione della serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore, utile a combattere l’insonnia, la fame nervosa e la depressione.

La zucca contro la ritenzione idrica

L’acqua e il potassio presenti nella zucca favoriscono la diuresi e contrastano la ritenzione dei liquidi, disturbo dovuto spesso ad uno stile di vita poco corretto o poco sano: dieta squilibrata e ricca di sodio, vita sedentaria, scarsa idratazione ne sono i maggiori responsabili. Il consumo di zucca, quindi, facilita l’organismo a liberarsi dai liquidi trattenuti (oltre che da tossine) e a sgonfiarsi.

Protegge le vie urinarie e allontana i vermi intestinali

La cucurbitina, un raro e prezioso amminoacido presente soprattutto nei semi di zucca, ha spiccate proprietà vermifughe e antiparassitarie e si è rivelata essere molto utile a combattere i disturbi delle vie urinarie, in particolare prostatiti e cistiti.

Nutre e protegge pelle, capelli e unghie

Le vitamine e gli antiossidanti rendono la polpa della zucca un’ ottima alleata di bellezza, con potere  emolliente per il corpo e fortificante per capelli ed unghie fragili e che tendono a spezzarsi.

 

ELENCO DEGLI ALIMENTI CHE CONTENGONO MAGNESIO

(fonte Assessorato Regionale allo Sport regione Veneto http://www.regione.veneto.it/QuiVenetoSport/NewsView.aspx?idNews=198)

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In effetti oggi vi è molto interesse su quello che è l’argomento alimentazione, emerge sempre di più l’esigenza di ricercare e scegliere alimenti più sani ed equilibrati per una nutrizione sana! Le persone hanno preso coscienza di quanto il cibo industriale stia causando non pochi problemi alla salute nel mondo occidentale e non solo…occorre essere veramente informati su tutte quelle che sono le necessità dietetiche : ricordiamoci che non esiste una dietà per tutti.

Deve esserci un bilanciamento tra i vari macroalimenti (carboidrati, proteine e grassi) con una prevalenza dei carboidrati, che rappresentano la principale fonte energetica di più facile utilizzo. 
Meglio se i carboidrati derivano da frutta, verdura e cereali piuttosto che dallo zucchero semplice. Vegetali crudi o cotti, frutta, pasta, pane, riso sono dunque gli elementi fondamentali dei nostri pasti.
Ricordiamoci che le proteine non sono solo quelle animali (carne, pesce, latticini e uova), ma sono presenti anche nei legumi e nella soja ed in parte nei cereali come il riso e il seitan.
Cerchiamo di contenere il consumo di grassi animali e nei condimenti privilegia quelli vegetali (olio extravergine di oliva). Attenzione poi ai prodotti di combustione che si creano da temperature elevate o nella brace se troppo vicina al cibo, preferendo cotture a vapore e alla griglia.

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FIBROMIALGIA IMMAGINE 2 LA FIBROMIALGIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Fibromialgia
Una malattia! Quali sono i primi sintomi? Come riconoscerla?
Introduco questo argomento attraverso una chiara e comprensibile illustrazione del Dott. Marco Ghini Specialista Reumatologo http://www.fibromyalgia.it/index.htm .

 

Quali sono i sintomi?

FIBROMIALGIA IMMAGINE

Oltre ai due sintomi principali, dolore e stanchezza, molte altre manifestazioni cliniche possono far parte del quadro della FM: la varia associazione di tali multiformi sintomi può in parte spiegare le difficoltà nel diagnosticare tale malattia. Di seguito vengono elencati i sintomi più spesso riferiti dai pazienti.

Rigidità:
sensazione di rigidità generalizzata oppure localizzata al dorso o a livello lombare, soprattutto al risveglio, ma anche se si resta per qualche tempo fermi nella stessa posizione (seduti o in piedi).

Disturbi del sonno:
più che difficoltà ad addormentarsi si tratta di frequenti risvegli notturni e sonno non ristoratore. Viene considerata specifica della FM la cosiddetta “anomalia alfa-delta“: non appena viene raggiunto il sonno “profondo” (caratterizzato da onde delta all’elettroencefalogramma) si ha un brusco ritorno verso il sonno “superficiale” (caratterizzato da onde alfa). La mancanza di sonno profondo, fase nella quale i muscoli si rilassano e recuperano la stanchezza accumulata durante il giorno, spiega molti dei sintomi della FM (stanchezza persistente, risvegli notturni, sonno non ristoratore).

Mal di testa o dolore al volto:
il mal di testa si caratterizza come cefalea nucale, temporale o sovraorbitaria oppure emicrania, molto spesso ad andamento cronico (cioè il paziente riferisce di soffrire di mal di testa da sempre). Frequentemente i pazienti con FM presentano dolore a livello mascellare o mandibolare e in questi casi la sintomatologia viene confusa con una artrosi o una disfunzione della articolazione temporo-mandibolare. Tale diagnosi, soprattutto in pazienti giovani, deve fare sospettare una FM.

Acufeni:
fischi o vibrazioni all’interno delle orecchie. Possono essere originati da spasmi dei muscoli tensivi del timpano.

Disturbi della sensibilità:
in particolare formicolii, diffusi a tutto il corpo oppure limitati ad un emisoma (cioè la metà destra o la metà sinistra del corpo) o ai soli arti. Inoltre diminuzione della sensibilità, senso di intorpidimento o di “addormentamento” con la stessa distribuzione.

Disturbi gastrointestinali:
difficoltà digestive, acidità gastrica, dolori addominali spesso in relazione ai cambiamenti climatici o a fattori stressanti, e quindi classificate come “gastrite da stress”. Nel 60% dei pazienti con FM si associa una sindrome del colon irritabile (la cosiddetta “colite spastica”): alternanza di stipsi e diarrea con dolori addominali e meteorismo.

Disturbi urinari:
caratteristica della FM è una aumentata frequenza dello stimolo ad urinare o una vera e propria urgenza minzionale in assenza di infezione delle urine. Più raramente si può sviluppare una condizione cronica con dolore a livello vescicale, definita “cistite interstiziale”.

Dismenorrea:
molte delle dismenorree di notevole entità e scarsamente responsive alla terapia sono giustificate da una FM non diagnosticata. Anche il vaginismo (dolore durante il rapporto sessuale) è caratteristico della FM.

Alterazioni della temperatura corporea:
alcuni pazienti riferiscono sensazioni anomale (non condivise dalle altre persone che stanno intorno a loro) di freddo o caldo intenso diffuso a tutto il corpo o agli arti. Non è rara una eccessiva sensibilità al freddo delle mani e dei piedi, con cambiamento di colore delle dita che possono diventare inizialmente pallide e quindi scure, cianotiche: tale condizione è nota come fenomeno di Raynaud.

Alterazioni dell’equilibrio:
senso di instabiltà, di sbandamento, vere e proprie vertigini spesso ad andamento cronico e che vengono erroneamente imputate all’artrosi cervicale o a problemi dell’orecchio. Poiché la FM coinvolge anche i muscoli oculari e pupillari i pazienti possono presentare nausea e visione sfuocata quando leggono o guidano l’automobile.

Tachicardia:
episodi di tachicardia con cardiopalmo che portano spesso i pazienti con FM al Pronto Soccorso per paura di una malattia cardiaca, soprattutto se si associa dolore nella regione sternale (costocondralgia), molto frequente nella FM.

Disturbi cognitivi:
difficoltà a concentrarsi
sul lavoro o nello studio, “testa confusa“, perdita di memoria a breve termine (in inglese tali manifestazioni vengono definite “fibro-fog”, cioè annebbiamento fibromialgico).

Sintomi a carico degli arti inferiori:
sono rappresentati più spesso da crampi e meno frequentemente da movimenti incontrollati delle gambe che si manifestano soprattutto di notte (“Restless leg Syndrome” o “Sindrome delle gambe senza riposo“).

Allergie:
una buona parte dei pazienti fibromialgici riferisce ipersensibilità a numerosi farmaci, allergie alimentari di vario tipo, allergie stagionali. Pur essendo queste manifestazioni comuni nella popolazione generale, in un sottogruppo di pazienti affetti da FM le allergie sono molteplici e rappresentano un aspetto preminente della malattia tale da impedire la normale alimentazione, lo svolgimento della attività lavorativa, ecc. In questi casi viene a configurarsi il quadro della cosiddetta “Multiple Chemical Sensitivity Sindrome”, o Sindrome delle Intolleranze Chimiche Multiple nella quale i pazienti risultano ipersensibili a moltissime sostanze, dai farmaci ai cibi a sostanze chimiche di vario tipo, con gravi limitazioni nella vita quotidiana.

Ansia e depressione:
molti pazienti affetti da FM riferiscono manifestazioni ansiose (a volte con attacchi di panico) e/o depressive. Questa associazione ha fatto sì che in passato la FM venisse considerata come un processo di somatizzazione in soggetti ansiosi o depressi, e purtroppo ancora oggi molti medici sono legati a questa ormai superata definizione. I numerosi studi sul rapporto tra ansia/depressione e FM hanno dimostrato inequivocabilmente che la FM non è una malattia psicosomatica e che gli eventuali sintomi depressivi o ansiosi sono un effetto piuttosto che una causa della malattia. Una reazione depressiva è infatti comune a tutte le malattie che comportano un dolore cronico, come ad esempio la artrite reumatoide o l’artrosi.

Nel campo della medicina alternativa si è svolta una ricerca con applicazioni di Magnesio Cloruro detto anche Olio di Magnesio su un certo numero di persone alle quali era stata diagnosticata tale sindrome, lo scopo era verificare l’effettivo assorbimento attraverso la cute e gli eventuali miglioramenti che tale minerale poteva produrre:

 

MAYO CLINIC

“Lo studio più recente sull’ assorbimento transdermico di magnesio è fornita dal famoso Mayo Clinic di Rochester (USA)http://www.mayoclinic.org/patient-visitor-guide/minnesota. Qui è stato indagato, se il magnesio applicato  sotto forma transdermica, con olio di magnesio, potesse avere degli effetti positivi  sulla fibromialgia. 40 donne con diagnosi clinica denominata “Fibromialgia” hanno preso parte allo studio.Con l’aiuto di uno speciale questionario di fibromialgia, il tipo e la manifestazione dei sintomi sono stati documentati in scala. I dati sono stati registrati all’inizio, dopo il tempo di 2 settimane e 4 settimane di trattamento. Ogni partecipante è stato chiesto di applicare lo spray (flaconi anonimi) e massaggiarlo  4 spruzzi  due volte al giorno su braccia e gambe per 4 settimane. 24 partecipanti hanno completato lo studio. Per tutti i partecipanti ci sono stati miglioramenti in modo significativo”. 

link degli studi:

https://clinicaltrials.gov/show/NCT01968772

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2095496415601959

bioscienze

Link su ricerca sul Magnesio transdermico e report dell’Università “Scholl of Biosciences University of Birmingham”:

http://www.epsomsaltcouncil.org/wp-content/uploads/2015/10/report_on_absorption_of_magnesium_sulfate.pdf

olio

I prodotti naturali non vanno a sustituire farmaci e terapie mediche.

UMF – L’UNICA CERTIFICAZIONE UFFICIALE
Come scegliere
IL VERO MIELE DI MANUKA
Le splendide caratteristiche del VERO miele di Manuka hanno scatenato un business planetario poco chiaro che va a scapito del consumatore. Le info per scegliere bene.
Video:http://www.umf.org.nz/

Il Manuka è ‘semplicemente’ un miele, come tutti gli altri, ma con una particolarità che lo rende davvero UNICOPREZIOSO: il forte, e scientificamente attestato, potere antibiotico in grado di combattere, e spesso sconfiggere, numerose patologie che nemmeno gli antibiotici di sintesi riescono più a fare.

Qualche esempio?  Combatte efficacemente:

  • l’Helicobacter Pylori (che causa la maggior parte delle ulcere allo stomaco);
  • l’Escherichia coli (la più comune causa di ferite infette);
  • lo Streptococcus pyogenes (causa mal di gola).

Dove viene prodotto e da cosa si ricava

Il Miele è prodotto dalle api che raccolgono il nettare dai fiori di Manuka,  termine che in lingua tradizionale maori rappresenta la pianta Leptospermum scoparium, un fitto arbusto sempreverde, che cresce spontaneamente e immune da qualsiasi inquinamento da migliaia di anni solo nelle distese incontaminate della Nuova Zelanda, ricoperto per molti mesi da numerosi fiori rosa, bianchi e rosso scuro, che risultano estremamente attraenti per le api ed il cui colore dipende dalla quantità di cromo presente nel terreno.

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Da cosa deriva la sua grande capacità antibiotica

Per comprendere il concetto è utile partire con una premessa.
Tutti i tipi di miele possiedo una certa proprietà antibatterica dovuta alla presenza del perossido di idrogeno. Il problema che questo antisettico naturale viene drasticamente ridotto o, molto spesso, totalmente eliminato da calore, dalla luce e soprattutto dalla catalasi, un enzima abbondantemente presente nei tessuti e nel siero umano. Infatti, una volta che un miele ‘normale’ viene ingerito ed entra in circolo nell’organismo, l’enzima catalasi scompone il perossido d’idrogeno eliminando gran parte dell’efficacia antibatterica.

Partendo proprio da queste considerazioni il Prof. Peter Molan, biochimico dell’università di Waikato in Nuova Zelanda, è riuscito a dimostrare scientificamente come la forte proprietà antibiotica del Miele di Manuka non derivi dalla presenza del perossido d’idrogeno. Effettuando una serie di prove di laboratorio sul Manuka in cui veniva totalmente annullata l’azione del perossido, alla fine si riscontrava comunque la medesima attività antibatterica. Proprio per questo motivo la proprietà antibiotica del Manuka Honey è stata dallo stesso denominata con: non-peroxide activity (NPA).

La diversa potenza antibiotica e il fattore UMF

Non tutto il Miele di Manuka possiede la medesima proprietà antibatterica. La ‘potenza’ è influenzata da numerosi fattori (il lavoro delle api su alberi di specie diverse; la modalità e il tempo di raccolta, ecc.) e cambia notevolmente anche da lotto a lotto.

Per misurarne e attestarne precisamente il valore si procede quindi con un raffronto con lo standard al fenolo attribuendo, alla fine, il ‘bollino’ UMF (Unique Manuka Factor) e il relativo numero (+5; +10; ecc.) che evidenzia il potere antibiotico complessivo. Il punteggio UMF ha una relazione uno-a-uno allo standard fenolo: in sostanza un miele, ad esempio, con fattore UMF +10 corrisponde ad una soluzione al 10% di fenolo.

NOTA TECNICA – Il fenolo
Il fenolo (acido fenico) è il primo disinfettante ad essere entrato nell’impiego clinico (1865). Impiegato per lungo tempo, soprattutto negli ambienti ospedalieri, per sanitizzare efficacemente luoghi e strumenti ne è stato progressivamente ridotto l’utilizzo per l’elevatissima tossicità. Attualmente può essere utilizzato solo per la disinfezione dei ferri chirurgici con una concentrazione massima del 30 per mille.

Dalla precedente ‘nota tecnica’ si comprende l’elevato grado battericida (totalmente naturale) di un Miele di Manuka, ad esempio, con fattore UMF  +20 che corrisponde ad una soluzione al 20% di fenolo.

La valenza della certificazione UMF

Come abbiamo visto, la ‘potenza’ antibiotica del Manuka viene definita ufficialmente con l’attribuzione del bollino UMF in abbinata ad un numero che ne indica la capacità antibatterica. Ma che valore ha questa certificazione? E perché è stata creata? E da chi viene gestita?

Per comprendere bene il meccanismo è utile partire con un dato, molto molto significativo. Nella sola Gran Bretagna (il paese dell’Unione Europea il cui utilizzo di questo miele è maggiore) ogni anno vengono vendute circa 1800 tonnellate di Manuka (Active; MGO; UMF; ecc.). Il problema è che in tutta la Nuova Zelanda vengono prodotte meno di 1700 tonnellate di Manuka all’anno.

Da questo si intuisce chiaramente come gran parte del Manuka commercializzato non abbia alcun valore terapeutico ma esclusivamente un valore… economico e di business per chi lo vende!

 

Proprio per evitare queste deprecabili situazioni i produttori neozelandesi più seri hanno dato vita alla certificazione UMF che è gestita in maniera totalmente autonoma e indipendente dall’UMFHA Committee. Per ottenere il ‘bollino’ UMF il produttore deve sottoporre ogni singolo lotto di miele ad una serie di analisi, test di laboratorio e verifiche delle procedure di produzione da questo organismo indipendente.

Il rigido disciplinare e le precise analisi di laboratorio a cui viene sottoposta ogni singola partita di Miele di Manuka sono state definite dal Prof. Peter Molan (MBE – Professore Associato di Biochimica presso l’Università di Waikato – Nuova Zelanda).

Il business delle ‘certificazioni aziendali’

Sul Miele di Manuka, da qualche anno, si è sviluppato un vero e proprio business a livello planetario. Se ci si pensa un attimo si trova con facilità il motivo: l’elevato prezzo di vendita. Una confezione da 250 gr di un ‘normale’ miele di Acacia, Castagno o del più pregiato Corbezzolo gira attorno a qualche euro (3 -7 €). Un vasetto della stessa grammatura di miele di Manuka viaggia tra i 20, i 30 o più euro. È quindi evidente che se raccolgo un miele ‘normale’, lo etichetto come Manuka, non seguo il disciplinare di produzione e soprattutto non lo sottopongo a certificazione ufficiale UMF, il mio guadagno, come produttore, diventa stratosferico.

Per dare comunque credibilità al prodotto alcune aziende, che non seguono il disciplinare e che non eseguono i test autonomi presso l’UMFHA Committee, pongono in vendita un miele di Manuka con l’aggiunta di diciture di ‘supporto’ tipo: Active, AAA +10, +40, +400, ecc.

Un’azienda, in particolare, ha inventato e registrato autonomamente un marchio (MGO) che, grazie ad un potente ed efficace lavoro di marketing, viene proposto come il vero e nuovo standard del settore. Per esser precisi, il punto di partenza su cui si appoggia questo marchio/certificato ha una valenza scientifica precisamente documentata. MGO infatti sta per Methylglyoxal, uno tra i principi attivi effettivamente responsabili della potenza antibiotica del Manuka.

Però…! Da una lunga serie di analisi e prove di laboratorio indipendenti è stato chiaramente dimostrato che la proprietà antibatterica complessiva del miele deriva (anche o soprattutto) da altri componenti, non ancora chiaramente identificati ma comunque riscontrabili solo tramite il test al fenolo come previsto dalla certificazione UMF. A supporto di tutto ciò è fondamentale sottolineare che prove scientifiche eseguite sul Manuka dopo aver inattivato completamente il Methylglyoxal hanno riscontrato la stessa capacità antibiotica presente all’origine.

In ogni caso, proprio per far maggior chiarezza sulle differenze tra lo standard ufficiale UMF/NPA e quello aziendale MGO è stata predisposta una tabella di conversione consultabile da questo link. In sostanza un Miele di Manuka UMF+20 corrisponderebbe ad un Manuka MGO +829 che non è nemmeno commercializzato.

Il ‘campo d’azione’ del Miele di Manuka

  • E’ un potente tonificante e antiossidante;
  • E’ ricchissimo di vitamine e di enzimi;
  • E’ un straordinario e naturale antisettico, antibatterico, antibiotico e antivirale;
  • Possiede un’azione antinfiammatoria che allevia il dolore curando artriti e artrosi;
  • Risolve rapidamente le infezioni e distrugge i batteri;
  • Ottimo in caso di raffreddore, influenza e mal di gola;
  • Allevia i disturbi da infiammazione del tratto gastrointestinale, supporta la digestione e accelera i processi di cicatrizzazione dell’apparato digerente;
  • Ottimo in caso di ulcere o Sindrome da colon irritabile;
  • Elimina lo Staffilococco, l’Helicobacter pylori, fistole e le infezioni da ceppi di batteri resistenti agli antibiotici;
  • Ha proprietà antifungina che può curare la tigna, il piede d’atleta e le micosi in generale;
  • Applicato sulle ferite accelera il processo di ricostruzione tissutale e crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo deformità della pelle e cicatrici;
  • Elimina i batteri che causano le carie;
  • Non ha alcun effetto collaterale.

Come si usa

Un cucchiaino al giorno preferibilmente prima di colazione. È consigliabile assumerlo con un po’ di pane o di frutta per aumentarne l’assimilazione da parte dell’organismo. Evitare di bere per i successivi 15-20 minuti. Può essere usato sia per via orale che topica.

In caso di problemi alla pelle, irritazioni, ferite, herpes, ecc. applicare una piccola dose di miele di Manuka sulla parte interessata e proteggere con un piccolo bendaggio.

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L’UNIVERSO E’ ENERGIA NOI STESSI CONTENIAMO E SIAMO ESPRESSIONE DI UN’ALTRO UNIVERSO…LE CELLULE CHE CI COMPONGONO.

 

Introduzione alla Pompa di Scambio Sodio – Potassio: il motore all’interno delle cellule e l’importanza del Magnesio.

Il magnesio gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo degli esseri viventi, entra di fatti come coenzima in 350 enzimi. Svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo dei lipidi, dei glucidi, delle proteine. Partecipa alla sintesi di atipi e lo stabilizza nel citoplasma. Presiede ai meccanismi di trasporto ionico, consente la contrazione muscolare, consente la funzione delle pompe delle cellule.

Come funzionano la Pompa di Scambio Sodio-Potassio?

Di seguito mi appresto a spiegarlo nella maniera più semplice e comprensibile compatibilmente con quelli che sono i termini scientifici:

CELLULA

Nella membrana di tutte le cellule del corpo, vi sono delle “pompe ioniche” e le più conosciute sono la pompa di scambio Sodio-Potassio e la pompa del calcio.
La pompa Sodio-Potassio è responsabile del mantenimento, all’interno delle cellule, di una elevata concentrazione di Potassio e di una bassa concentrazione di Sodio.
La pompa Sodio-Potassio attua un antiporto ovvero un trasporto di ioni Sodio verso l’esterno della cellula che è accoppiato ad un trasporto di ioni Potassio verso l’interno della cellula, questo determina un passaggio di ambedue gli ioni contro i rispettivi gradienti di concentrazione.
L’energia necessaria a questo antiporto deriva dalla scissione dell’ATP e solitamente per ogni molecola di ATP che viene scissa vengono espulsi 3 ioni Sodio dalla cellula e 2 ioni Potassio invece entrano all’interno.

(Di seguiro link del video esplicativo)

https://collezioni.scuola.zanichelli.it/collections/la-pompa-sodio-potassio-in-3d-ita-eng-1

La RIPOLARIZZAZIONE della Cellula
Nelle cellule viventi esistono due fasi vitali, attività e riposo, che si alternano durante tutto l’arco della vita.
La ripolarizzazione rappresenta il ritorno allo stato di riposo della cellula; è in questa fase che avviene la produzione di energia.
Tanto più si prolunga la fase di ripolarizzazione tanto più la cellula si riposa. Una dieta ricca di Potassio e Magnesio fornisce i cationi indispensabili alla produzione di atipi il carburante della cellula. Difatti il Potassio ed il magnesio sono indispensabili alla sintesi di energia fornendo i coenzimi necessari nella glicolisi e nella fosforilazione ossidativa. Una dieta ricca di Potassio e magnesio favorisce la sintesi di energia e provoca un’ottimale funzione delle pompe cellulari del Sodio e del Calcio.
La dieta ripolarizzante combatte l’intossicazione cronica da sale così frequente nella nostra società, poiché il Potassio induce eliminazione di Sodio con l’urina.

CELLULA 1

Se un elettrodo è piazzato sulla superficie di una cellula muscolare a riposo e un altro elettrodo capillare viene introdotto entro la cellula si troverà un potenziale negativo di -90 mv (millivolts ). Il principale fattore che determina questo potenziale è la differenza tra la concentrazione di Potassio intracellulare (150 mEq/ litro) e la concentrazione di Potassio extracellulare (5 mEq /litro ).
Questo gradiente di Potassio 30 è sufficiente a spiegare il potenziale di membrana a riposo.
L’opposto avviene per il Sodio, per il Sodio troviamo alte concentrazioni extracellulari (144 Meq circa) contro basse concentrazioni intracellulari (5 mEq circa ).
La cellula a riposo contiene cariche elettriche negative all’ interno e cariche positive all’ esterno; quando la cellula viene eccitata (depolarizzazione ), attraverso i canali di membrana entra prima il Sodio poi il calcio ed esce il Potassio, così si ha una inversione delle cariche elettriche, la superficie esterna della membrana diventa negativa e la superficie interna diventa positiva. Nella fase di ripolarizzazione si ha il ritorno allo stato elettrico precedente.
Nella membrana cellulare esistono delle proteine specializzate, chiamate canali del Sodio, del calcio, del Potassio attraverso i quali passano gli ioni ed esistono delle pompe del Sodio e del calcio che lavorano contro gradiente per la differenza di concentrazioni degli ioni attraverso le membrane, consumando energia; è chiaro che tanto più aumentano le concentrazioni del Sodio e del calcio nel sangue tanto più aumenta il consumo di energia. La pompa Sodio/Potassio facilita i movimenti di questi ioni attraverso la membrana , essa è di grande importanza perché mantiene alte le concentrazioni di Potassio e basse quelle di Sodio dentro la cellula.
Alte concentrazioni di Potassio dentro la cellula sono necessarie per numerosi processi : uno è la sintesi proteica nei ribosomi, un altro è che numerosi enzimi della glicolisi richiedono Potassio, per esempio la piruvato chinasi.
La pompa del Sodio induce lo scambio di 3 ioni Sodio che escono dalla cellula contro 2 ioni di Potassio che entrano nella cellula; essa è costituita da 1318 aminoacidi ed è disposta lungo la membrana cellulare; anche la pompa del calcio ( composta da una singola proteina di 1220 aminoacidi ) estrude ioni calcio dalla cellula contro gradiente di concentrazione, consumando energia.
E’ stato calcolato che le cellule renali e del cervello usano il 70% della loro energia allo scopo di pompare Sodio fuori dalla cellula e Potassio dentro la cellula, nei globuli rossi per ogni scambio 3 ioni Sodio fuori 2 ioni Potassio dentro, viene usata una molecola di Atipi (Biochemistry Lehninger ).

Per una migliore comprensione dei processi di ripolarizzazione e depolarizzazione diamo le concentrazioni intra ed extracellulari dei vari ioni.

IONE CONCENTRAZIONE
INTRACELLULARE
CONCENTRAZIONE
EXTRACELLULARE
Sodio 15mM 145 mM
Potassio 150mM 4mM
CLORO 5mM 120 mM
CALCIO 10-7m 2mM

(Tratto da:Università di Trieste)

In poche parole:L’intero corpo funziona con l’elettricità prodotta da questa pompa, quindi la vita, la morte, la salute, la malattia e la possibilità di guarire dipende da questa pompa. Quella che chiamiamo pompa è in realtà un processo biochimico, ma chiamarla in questo modo ci aiuta a farne un’immagine visiva famigliare che ci semplifica la comprensione. Detto questo, possiamo dire che ogni cellula ha la sua propria pompa, e quindi nel corpo ci sono miliardi di pompe sempre in funzione.

NON ESISTE UN’ UNIVERSO SENZA ENERGIA…E QUINDI LA VITA.

 

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Contributo e analisi del Dott. Angelo Carli ( medicina naturale con Studio a Brescia) Sul Magnesio Cloruro.

Il magnesio è noto fin dall’antichità: il suo nome deriverebbe infatti da quello di una piccola città dell’Anatolia, in Asia Minore, Magnesia. Ma soltanto nel 1829 il farmacista francese Bussy riuscì ad ottenerlo allo stato puro; la scoperta delle sue proprietà è quindi relativamente recente. Il magnesio è l’ottavo elemento più abbondante e costituisce circa il 2% della crosta terrestre, inoltre è il terzo per abbondanza tra gli elementi disciolti nell’acqua marina. In natura non esiste allo stato libero, ma si trova complessato con altri elementi. Questo metallo alcalino terroso è principalmente usato come agente legante nella produzione di leghe alluminio-magnesio. Il magnesio è un metallo leggero (di un terzo rispetto all’alluminio), di colore bianco argento e abbastanza duro, che si appanna leggermente se esposto all’aria. La polvere di questo metallo si scalda e brucia con una fiamma bianca a contatto con l’aria. È difficile che prenda fuoco quando viene conservato in grosse quantità, ma si infiamma facilmente se disposto in strisce o filamenti sottili (usato per le lampade fotografiche a flash).

Viene oggi impiegato nella fabbricazione di fuochi artificiali, nonché in metallurgia ed in campo medico è stato impiegato per molti anni esclusivamente come purgante ( solfato, citrato e idrossido di Mg) e come antiacido ( idrossido, trisilicato e ossido di Mg).

Solo recentemente, infatti, la scienza medica ha iniziato ad accettare l’idea che numerose patologie possano avere la loro origine in una carenza di magnesio e ha cominciato a somministrareSali di magnesio per correggere il deficit.

Il primo composto di magnesio a essere conosciuto e il più impiegato in medicina fu il solfato che il chimico inglese Grew estrasse nel 1694 dalle acque minerali di Epsom e che per questo fu chiamato “sale di Epsom” o “epsomite”.

Negli ultimi anni, invece, all’attenzione della medicina è apparso ilCloruro di Magnesio ( MgCl26H2O) , un sale che viene estratto principalmente dall’acqua di mare, nella quale è contenuto in grandi quantità ( il mare Mediterraneo ne contiene 7,5 grammi per litro).

Nel regno vegetale, il magnesio ricopre un ruolo fondamentale. E’ uno dei componenti della clorofilla, grazie alla quale è possibile l’aerobiosi ( condizione di vita che necessita di presenza di ossigeno), quindi la vita vegetale e, di conseguenza, quella animale e umana. La clorofilla è un pigmento verde, costituito da una grossa molecola contenente i 4 elementi fondamentali dei composti organici, la cosidetta “tetrade organica”, cioè carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno, uniti ad un atomo di magnesio che si trova al centro della molecola. Nell’uomo, ha una struttura analoga l’emoglobina del sangue, nella quale però l’atomo centrale di magnesio è sostituito da uno di ferro. Se nel regno vegetale il magnesio ha una importanza fondamentale, non minore è il suo ruolo all’interno del nostro organismo.

Di tutto il magnesio che introduciamo con la nostra alimentazione,solo un terzo viene assorbito (nella parete alta dell’intestino tenue) e questo indipendentemente dalla concentrazione di magnesio presente nel sangue. Gli altri due terzi vengono eliminati direttamente con le feci, che costituiscono la più importante via di scarico di questo elemento. Il terzo che è stato assorbito viene poieliminato prevalentemente attraverso l’urina e, in misura minore, attraverso il sudore.

Il corpo umano contiene circa 25 grammi di magnesio di cui il 99% è intracellulare, ossia si trova all’interno delle cellule. Qui costituisce il secondo catione in ordine di presenza, dopo il potassio, ed è concentrato per il 70% nel tessuto osseo e per il 29% negli altri tessuti, principalmente muscolare e nervoso, e in certi organi, quali il fegato, i reni e i testicoli. Il restante 1% è extracellulare ed è contenuto nel plasma e nei succhi digestivi. Nella pratica medica è molto utile conoscere questa distribuzione del magnesio all’interno del nostro organismo. Infatti, se il medico misura il magnesio plasmatico di un paziente, deve sapere che sta valutando solo l’1% della quantità totale e che perciò questo risultato non può avere che un valore molto relativo. Ecco perché è possibile avere autentiche carenze di magnesio pur avendo una magnesiemia normale. La quantità di magnesio intra-eritrocitario, cioè quello contenuto nei globuli rossi, è invece il valore assai più significativo, poiché fa parte del restante 99% del magnesio che possediamo, cioè di quello intra-cellulare. Un suo deficit rispecchia quindi più fedelmente una reale carenza. Il livello medio di magnesio nel plasma è di 18-25 mg per litro, mentre quello del magnesio intraeritrocitario varia fra i 50 e i 70 mg per litro.

La fisiologia del magnesio è una delle più complesse e, per di più, sono solo pochi anni che la scienza ufficiale ha tolto questo elemento dal limbo in cui era stato relegato per tanto tempo, iniziando a considerarne l’importanza e studiandone il ruolo in maniera approfondita. Molto resta ancora da scoprire, anche se sono già state individuate parecchie delle sue funzioni. Da quanto già conosciamo, appare comunque evidente l’importanza fondamentale del magnesio per il funzionamento di tutto l’organismo.

Gli scienziati ritengono che il magnesio sia il co-fattore di circa 300 enzimi e che quindi partecipi, direttamente o indirettamente, alla fisiologia di tutti gli apparati. Le sue azioni riconosciute sono:

  • Partecipa al metabolismo dei glucidi
  • Interviene nel metabolismo dei lipidi, cioè dei grassi e del colesterolo in particolare
  • Prende parte al metabolismo dei protidi, o proteine e alla sintesi delle proteine della cellula
  • Interviene nell’equilibrio acido-base, ionico e di ossido riduzione
  • Partecipa al mantenimento del potenziale di membrana cellulare di cui costituisce la chiave di volta
  • Svolge un ruolo di primo piano a livello della giunzione neuro-muscolare con una tendenza a diminuire l’eccitabilità e la conducibilità delle fibre nervose
  • È indispensabile nella sintesi dell’ATP
  • Esercita una funzione simile a quella della vitamina D sul metabolismo fosfo-calcico
  • Interviene nella coagulazione sanguigna
  • Prende parte ai processi di difesa con un ruolo antistress, antianossico, antiallergico, anatianafilattico, antinfiammatorio, cardio-protettore, stimolante la fagocitosi e la formazione di anticorpi.

La scienza medica attribuisce alla carenza di magnesio i seguenti sintomi:

  • Ipereccitabilità neuromuscolare ( tetania, iperriflessia)
  • Ipereccitabilità neuropsichica ( agitazione, ansia, delirio, convulsioni)
  • Ipereccitabilità cardiovascolare (tachicardia,aritmie,ipertensione, turbe vasomotorie)

Una ipermagnesiemia è invece più rara, in quanto si verifica solo in caso di insufficienza renale e si presenta, in individui già debilitati, con debolezza muscolare, ipotensione, turbe cardiovascolari di media e alta gravità, paralisi respiratoria.

Nel 99% dei casi la causa di carenza di magnesio è dovuta alla sua insufficiente introduzione attraverso l’alimentazione. Ma anche diversi stati o patologie provocano una deplezione di magnesio anche importante :

  • Gravidanza
  • Allattamento
  • La fase di crescita del bambino
  • La diarrea cronica
  • Pancreatite
  • L’abuso di alcolici
  • Le ustioni estese
  • L’ipertiroidismo
  • L’iperparatiroidismo
  • L’uso di diuretici
  • L’uso di cortisone
  • L’uso della pillola anticoncenzionale
  • Alcuni antibiotici

I sintomi che caratterizzano una carenza di magnesio sono:

  • Iperemotività
  • Nervosismo costante
  • Ansia e sensazione di nodo alla gola
  • Depressione
  • Insonnia
  • Cefalea ed emicrania,spesso attribuite a torto ad altre cause
  • Contrazioni muscolari rapide e spontanee a livello delle palpebre o dei muscoli del viso
  • Formicolii agli arti
  • Crampi
  • Tremori e vertigini
  • Malessere con sensazione di svenimento imminente
  • Esagerazione dei riflessi osteo-tendinei
  • Abbassamento della soglia epilettogena e convulsioni
  • Dolori precordiali ( falsa angina pectoris)
  • Senso di oppressione toracica
  • Palpitazioni e turbe del ritmo cardiaco
  • Intorpidimento delle estremità
  • Gastrite
  • Meteorismo
  • Disturbi del tratto gastro-intestinale con stipsi o diarrea alternanti
  • Dismenorrea
  • Fragilità di unghie e capelli
  • Stanchezza della vista
  • Difficoltà scolastiche nel bambino

Anche se di primo acchito ci può stupire, il polimorfismo delle manifestazioni dovute alla carenza di magnesio non è altro, in realtà, che la prova della sua importanza nei fenomeni che si svolgono a livello di tutti i sistemi del nostro organismo.

Gli alimenti che contengono maggiormente magnesio sono:

  • Cacao e cioccolato fondente
  • Noci di cocco
  • Mandorle
  • Capesante
  • Farina di soia
  • Fagioli secchi
  • Fagiolini
  • Orzo integrale
  • Farina di segale integrale
  • Mais
  • Nocciole
  • Noci
  • Gamberetti
  • Fichi secchi
  • Vongole
  • Pane di grano integrale

Per rimediare alla carenza di magnesio l’accorgimento più ovvio da adottare è quello di scegliere almeno alcuni alimenti sopracitati ed inserirli nella nostra dieta. Un altro consiglio riguarda la preparazione degli alimenti: nell’acqua di cottura, che abitualmente viene gettata, si perde dal 30 al 75% di magnesio. Si deve quindi cercare di cuocere il meno possibile gli alimenti e di utilizzare l’acqua di cottura, in particolare quella dei vegetali.

Si deve inoltre utilizzare il sale marino integrale o il sale rosa hymalaiano ad alto contenuto di oligoelementi. Anche del buonpane integrale di grano o di segale (ma che sia veramente integrale non fatto con farina bianca a cui viene aggiunta la crusca) andrebbe utilizzato regolarmente.

Le fonti esterne di magnesio sono i cosidetti integratori o supplementi alimentari. Ce ne son davvero tantissimi tipi e per la verità molti di essi sono praticamente inutili poiché non biodisponibili.

Sapete che non è mia abitudine dare posologie o indicazioni terapeutiche poiché l’autocura, anche se naturale, è sempre una mossa azzardata e sconsigliabile. Se avete alcuni dei sintomi elencati o volete approfondire l’argomento rivolgetevi con fiducia al vostro farmacista o al medico che tratti medicina naturale o al naturopata di fiducia, che a seconda del vostro stato reale di salute potrà darvi tutte le indicazioni del caso e suggerirvi il rimedio più adatto alle vostre esigenze.

 

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Latte di magnesia per contrastare l’acne e cicatrici da acne e, non solo…

 

MAGNESINA 1

Ci sono molti rimedi naturali disponibili per curare l’acne. Latte di magnesia Skin Balm di Zechsal per l’acne e cicatrici è uno dei migliori trattamenti disponibili oggi, è altamente efficace sulla la pelle grassa/seborroica. Il nome chimico del latte di magnesia è idrossido di magnesio, che è una soluzione di magnesio in acqua purissima . Dato che il magnesio è nei nostri muscoli,  aiuta a rilassare e decongestiona i muscoli della stessa pelle del viso.

  Latte di magnesia Skin Balm calma e rilassa la pelle acneica, riduce il “mantello” grasso tipico della  pelle acneica. Applicata sulla cicatrice o sul  brufolo o  all’insorgere di quelli nuovi , lasciando in posa per un giorno il brufolo si asciugherà  durante la notte, prima che diventi più grande: È inoltre possibile utilizzare latte di magnesia come maschera di protezione dall’acne, lasciando in posa per 10/20 minuti , (oppure tutta la notte prima di andare a dormire)  fino a quando diventa secca e poi risciacquare con acqua, questa azione contribuirà a decongestionare le diverse zone del viso , una vero effetto lenitivo anche su certi brufoli spesso doloranti.

Può anche funzionare come un buon primer trucco. se la applichiamo sulla pelle si assorbe quello che è l’effetto del sebo , il grasso, riducendo i pori della pelle eliminando i punti neri (un’azione astringente e purificante) ottenendo così un effetto matt eccezzionale per il trucco.  Il latte di magnesia riduce la dimensione dei pori e dei brufoli avendo una funzione regolatrice del ph e aiuta così ad una migliore igene della pelle del viso,  riducendo le probabilità l’insorgere nuovi brufoli.

 

MAGNESINA 2

 

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Bellissima e importate novità!
Da ZECHSAL “Opti MsM“.
Biologico 100% Certificazione BDIH: Bisogna fare attenzione sulla biologicità dei prodotti!
Alcuni prodotti MSM infatti presentano nella loro composizione percentuali di piombo o mercurio che, come tutti sappiamo, possono accumularsi nel vostro sistema e portare prodotti tossici nel vostro corpo. Per questo motivo è necessario che leggiate sempre bene l’etichetta con la composizione e che scegliate bene il prodotto che desiderate usare, ma la cosa più importante verificate che ci siano le certificazioni di enti seri.
I benefici che questo minerale ci dona sono eccezzionali, l’utilizzo e l’assunzione è stata sempre indicata per via orale, ma grazie alle sue caratteristiche OptiMsM insieme all’Olio di Magnesio Zechsal può essere impiegato TRANSDERMICAMENTE attraverso il massaggio, impacchi o con la metodica “PETRA MODUS” ( corpo e viso).
L’MSM è il legame flessibile fra le proteine. Quando una cellula muore, il suo posto viene occupato da una nuova cellula; senza la quantità necessaria di MSM la nuova cellula si attacca, ma diventa rigida. La perdita di flessibilità dei tessuti può generare problemi nei polmoni e in altre parti del corpo.
L’MSM facilita lo scambio di ossigeno, dell’anidride carbonica e dei nutrienti che promuovono i processi di guarigione della pelle. L’MSM è una fonte biodisponibile di zolfo dietetico che contribuisce all’operatività dello zolfo essenziale per la sintesi delle proteine, degli ormoni, dei tessuti connettivi e degli enzimi. In quanto elemento centrale del collagene, lo zolfo assiste il corpo nella prevenzione delle infiammazioni e facilita il recupero dei tessuti connettivi.
OPTI MSM
SCHEDA MSM
Ma vediamo di capire più da vicino questo fondamentale minerale:

MSM, il metilsulfonilmetano fonte di zolfo organico e sue proprietà

(tratto da www.improntaunika.it)

zolfo

Metilsulfonilmetano o MSM (e non MMS). Lo si trova sia nel regno vegetale che in quello animale ed è un donatore di Zolfo. E’ il quarto elemento per importanza e per quantità presente nel corpo umano 0,2% circa. Dato che si trova in molti enzimi, lo Zolfo è fondamentale per la sintesi dei connettivi articolari, dei capelli e unghie, perciò la sua scarsa biodisponibilità è in relazione alle artriti, connettiviti, artrosi e negli enzimi e ormoni che lo contengono come ad esempio l’insulina.

Dove si trova? Nelle brassicacee: broccoli, cavoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, sono una fonte ricchissima di MSM, per questo motivo sono alimenti indicati per sopperire alla mancanze di zolfo; utili quindi agli sportivi e a coloro che hanno problemi articolari.

Oltre alle Brassicacee, lo si trova nell’aglio, nella cipolla, nelle uova, in particolare il tuorlo. Da queste fonti alimentari l’uomo trae lo Zolfo sia attraverso gli aminoacidi solforati cistina, cisteina, metionina, taurina (che non è un aminoacido ma un’ammina abbondate nei tessuti animali soprattutto), si trova inoltre nel latte, latticini, pesce.

Ma perchè è così importante? Studi condotti su soggetti artritici a cui si è integrata la dieta con MSM, hanno visto ridursi i sintomi tipici come gonfiore rigidità e dolore, benché i parametri ematici indicatori d’infiammazione quali la VES e la PCR non abbiano mostrato variazioni significative. Questo miglioramento sarebbe da attribuire probabilmente al fatto che il MSM migliora la permeabilità delle membrane cellulari, di conseguenza gli scambi dentro-fuori le cellule migliorano, ottimizzando quindi l’eliminazione tossinica e l’assorbimento di nutrienti a livello tissutale.

E’ probabile che questo stesso meccanismo abbia gli stessi effetti in caso di allergie, quindi l’edema conseguente al contatto con allergeni viene contrastato dai meccanismi citati.
Le ricerche in questo campo hanno portato anche alla somministrazione di MSM ad asmatici e a soggetti affetti da allergie respiratorie, permettendo così di controllare i sintomi e di conseguenza ridurre l’utilizzo di farmaci specifici. A questo proposito studi condotti in doppio cieco su circa 60 soggetti affetti da rinite allergica, in seguito all’assunzione di MSM hanno visto una drastica riduzione della sintomatologia alle alte vie respiratorie prima e, in un secondo tempo, anche i sintomi alle basse vie respiratorie migliorarono nettamente.

La tossicità del MSM è molto bassa, è pari a quella de comune sale da cucina. Quindi non devono spaventare dosaggi di MSM compresi tra 1 e 3 g al dì.

Conclusioni: un rimedio da tenere in considerazione per la sua innocuità e per le attività antinfiammatorie spiccate; utile in patologie come : artrite, osteoartrite, emicranie, allergie, intolleranze alimentari, dolori cronici. Utile anche in casi gravi come risparmiatore di farmaci che hanno tossicità elevate ed effetti collaterali notevoli.

 

IL MAGNESIO RIDUCE IL TASSO DI MORTALITA’

SALVAVITA

(foto: by VAL)

Si deduce da recenti studi epidemiologici effettuati in Germania e negli Stati Uniti, che un consumo relativamente alto di magnesio riduce la mortalità, estendendo così la speranza di vita.

Lo studio tedesco è stato pubblicato in Atherosclerosis nel 2011.
Questo studio ha dimostrato che le persone con un livello di magnesio inferiore a 0.73 milli moli per litro hanno 1,58 volte più probabilità di morire rispetto alle persone il cui livello di magnesio è superiore a questo. [ Aterosclerosi . 2011 Nov ; 219 ( 1 ) :280 – 4 ] .
Nel gruppo con livelli relativamente bassi di magnesio nel sangue, il rischio di morte per un problema cardiovascolare è 1,66 volte superiore rispetto al gruppo con elevati livelli di magnesio .

Nello studio tedesco i ricercatori hanno seguito un gruppo di diverse migliaia di over 45 per una media di dieci anni. Anche se gli utenti di integratori di magnesio non hanno preso parte allo studio, i ricercatori sospettano che molte persone potrebbero realmente beneficiare da un assunzione di magnesio su base regolare.

Il magnesio riduce il rischio di mortalità anche grazie alla vitamina D, riducendo l’incidenza delle malattie cardiovascolari, non ché del cancro all’intestino, in base ai dati raccolti tra il 2001 e il 2006 per il National Health americano e Nutrition Examination Survey . Oltre dodici mila americani sopra i 20 anni hanno partecipato a questo sondaggio . [ BMC Med . 2013 ago 27; 11 ( 1) : . 187 ]

L’effetto del magnesio sembra da attribuire al suo intervento nella metabolizzazione della vit D.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23981518

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SMANIA DELLE BAMBE

Il Magnesio Transdermico Zechsal, ottimo coadiuvante anche nella patologia della “SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO” o più semplicemente chiamata “Smania delle Gambe.

L’importanza del magnesio è ormai nota a tutti. Oggi in commercio ci sono molti integratori di magnesio in polere in pasticche, ma non tutti forse sanno, che attraverso il percorso gatro-intestinale molto di esso si disperde. Non solo, forse molti non conoscono la differenza fra il magnesio sintetizzato chimicamente, il più conosciuto, e il meno noto cloruro di mangesio che a differenza del primo, ha una biodisponibilità assai maggiore.

Per assumere il magnesio nella maniera più corretta e benefica esiste una metodologia rivoluzionaria, il metodo transdermico: è il Magnesium Zechsal, un nuovo prodotto, ora in commercio anche in Italia. E’ uno strumento di cura innovativo che sfrutta le altissime capacità di assorbimento e assimilazione della pelle, il più esteso organo del corpo umano, combinandone il potere di detossinazione e guarigione con la purezza di uno dei minerali più vitali e indispensabili alla salute.

L’assunzione attraverso la pelle rende il magnesio immediatamente biodisponibile e quindi più efficace.

L’approccio rivoluzionario del Magnesium Zechstein transdermico utilizza la via più semplice: attraverso la pelle, come avviene nelle foglie.

Questo comporta una migliore facilità di assunzione dei nutrienti e immediata biodisponibilità dei principi attivi, estrema naturalezza del procedimento e massima efficacia del risultato.

Viene dunque proposto in olio, gel, crema o fiocchi da bagno, e risponde efficacemente al bisogno di integrazione di magnesio e contemporaneamente offre un ventaglio di proposte ‘su misura’ per bagni benefici, massaggi lenitivi o corroboranti, gesti di bellezza quotidiani.

olio gel zechFIOCCHI MAGNESIO

Ma come funziona? Saltando il tratto gastrointestinale, permette in pratica, il diretto assorbimento da parte del corpo, attraverso un processo intracellulare e transcellulare e l’immagazzinamento in follicoli e ghiandole in una sorta di ‘effetto serbatoio’ poiché quando il magnesio viene fornito a sufficienza di fatto viene conservato per un uso futuro.

Per quanto riguarda la “Smania delle Gambe”, anche su questa patologia il Magnesio in questione può aiutare molto perchè l’assunzione attraverso la pelle, permette di infondere un’azione rilassante ed elasticizzante per i muscoli del corpo (come quelli delle gambe) ma ancora di più agevola il rilassamento della mente.

Si ricorda comunque che Il Magnesio Transdermico non va a sostituire eventuali terapie e farmaci già predisposte dal medico curante.

Sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo (chiamata anche RLS dall’inglese Restless Legs Syndrome) è un disturbo neurologico caratterizzato da una voglia irrefrenabile di muovere le gambe, associata spesso ad una sensazione di fastidio, dolore e/o formicolio agli arti inferiori.
Generalmente i sintomi sono peggiorati dal riposo e dalla sedentarietà e aumentano nelle ore serali rispetto a quelle diurne.
La sensazione di fastidio, sperimentata da chi ne soffre, migliora muovendo le gambe. Questo eccesso di movimento, compiuto per cercare sollievo quando ci si predispone a dormire, è spesso causa di insonnia iniziale e difficoltà di addormentamento.
La sindrome delle gambe senza riposo è infatti, in età adulta, una delle cause più frequenti di insonnia secondaria.
Le conseguenze diurne del disturbo sono: eccessiva sonnolenza, aumentato senso di stanchezza e affaticabilità, irritabilità, problemi di distrazione e così via.
Quanto è diffusa la sindrome?
La letteratura riporta una prevalenza di questo disturbo in età adulta compresa tra il 5 e il 15%, mentre in età pediatrica la sindrome delle gambe senza riposo affligge tra il 5-10% dei bambini. In realtà, non essendo facilmente diagnosticata, questa prevalenza potrebbe essere anche maggiore.
Uno studio recente ha osservato che, su un gruppo di soggetti che presentavano i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo, il 45% non aveva ricevuto una diagnosi corretta.
Quali sono le cause?
Molto elevata è la componente genetica: nei casi di insorgenza del disturbo in età pediatrica, tra il 70 e l’80% dei bambini ha almeno un parente stretto (genitori/nonni) che incontra i criteri per la diagnosi di sindrome delle gambe senza riposo.
Anche nei casi in cui la patologia si presenta in età adulta, si riscontra una familiarità molto elevata, tra il 40-50%.
Rispetto alla popolazione generale, in ogni caso, le più colpite da questo disturbo sembrano essere le donne in età fertile e gli anziani.
Diverse ricerche (anche eseguite post mortem con tecniche che sfruttano le neuroimmagini) hanno evidenziato il ruolo centrale del sistema dopaminergico nella patogenesi di questo disturbo.
Anche la carenza di ferro sembra favorire l’insorgenza della sindrome delle gambe senza riposo: infatti bassi livelli di ferritina nel sangue sono associati ad un aumento della gravità del disturbo.
Quali sono i fattori di rischio?
  1. La gravidanza. Un elevato numero di donne durante la gravidanza sperimenta sintomi, più o meno severi, di questo disturbo. La ragione per cui questo avvenga non è ben nota, seppure si ipotizza sia dovuto ad una questione ormonale, e/o alla carenza di ferro che molte donne sperimentano durante la gravidanza.
  2. Bassi livelli di ferro
  3. Cattive condizioni di salute. La percentuale di coloro che soffrono di sindrome delle gambe senza riposo è più elevata tra le persone con cattive condizioni di salute, sia a livello fisico che mentale
  4. L’età. La percentuale di persone con questo disturbo aumenta dell’1% tra i 20-29 anni e del 4% dopo i 70 anni
  5. Il Disturbo di Parkinson. Nonostante la relazione tra questi due disturbi non sia chiara, le persone con morbo di Parkinson soffrono più di sindrome delle gambe senza riposo rispetto alla popolazione generale.
C’è infine una incerta relazione con lo status socio-economico. In alcuni paesi è stato riportato che la sindrome delle gambe senza riposo è maggiormente presente in persone con uno status socio-economico più basso, ma l’ipotesi è che questa relazione sia mediata da un maggior consumo di alcool nelle fasce più deboli.
Come si presenta nei bambini?
Uno dei problemi principali in età evolutiva è che i bambini non riescono effettivamente a spiegare i sintomi in modo chiaro. I bambini, il più delle volte, dicono di sentire come delle “ondine” sulle gambe, oppure come se “avvessero delle formichine” che gli camminano sulle gambe.
Quello che osservano i genitori, invece, è l’incapacità del bambino a stare fermo neppure quando è seduto.
In età pediatrica, tale disturbo determina anche una serie di conseguenze diurne, prevalentemente a livello comportamentale, come disattenzione e iperattività.
I genitori chiedono quindi una consulenza psicologica sia perché il bambino ha problemi ad addormentarsi sia perché è disattento a scuola o iperattivo.
La letteratura recente ha messo in relazione la sindrome da deficit di disattenzione/iperattività (ADHD) con la sindrome delle gambe senza riposo.
Diverse ipotesi sono state avanzate circa la natura di questa relazione, tra queste la presenza di un comune deficit dopaminergico. A livello clinico, il trattamento della sindrome delle gambe senza riposo apporta numerosi benefici anche a livello comportamentale.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi richiede una valutazione clinica basata sulla storia del paziente e volta ad indagare eventuali familiarità con il disturbo.
I criteri diagnostici sono i seguenti:
  • Necessità irrefrenabile di muovere le gambe, accompagnata a sensazioni di fastidio, formicolio, e/o dolore.
  • I sintomi migliorano muovendo gli arti inferiori
  • I sintomi peggiorano col riposo
  • I sintomi peggiorano nelle ore serali
L’esame strumentale (polisonnografia) è indicato nei casi in cui non si abbia certezza della diagnosi.
In cosa consiste il trattamento?
Per prima cosa il paziente deve essere istruito circa le regole per un’adeguata igiene del sonno. Tra tutte, è necessario evitare il consumo di alcol, caffeina, nicotina e cibi sostanziosi subito prima dell’ora di andare a letto e programmare regolari orari di addormentamento. Anche l’attività aerobica è un elemento che favorisce un miglioramento della sintomatologia, pertanto, è fortemente consigliato lo svolgimento regolare di attività fisica, purché non avvenga nelle ore serali.
Il trattamento farmacologico può consistere nella assunzione di: Dopamino-agonisti (pramipexolo), Benzodiazepine (utilizzate come terapia adiuvante per sostenere il mantenimento del sonno), Ferro (nel caso in cui sia dimostrata nel paziente una carenza di questo elemento).
Nei bambini è sempre preferibile iniziare prima il trattamento comportamentale e ricorrere ai farmaci solo dopo un effettivo fallimento terapeutico.
Per saperne di più
Bruni O, Novelli L, Verrillo E. I disturbi del sonno nella prima e seconda infanzia: valutazione e diagnosi. In “Psicosomatica in età evolutiva” a cura di Rita Cerutti e Vincenzo Guidetti. Il Pensiero Scientifico Editore, pp 151-181. (2007).
Coccagna G. Il sonno e i suoi disturbi. Piccin nuova Libraria. 2000
Ferri R, Novelli L, Bruni O. Periodic Limb Movement Disorder. In: Sleep disorders in neurology. Editor:RosaliaSilvesri.pp.125-136. (2012).
Yeh P, Walters A, Tsuang J. Restless legs syndrome: a comprehensive overview on its epidemiology, risk factors, and treatment. Sleep and Breathing. 1-21 (2011).

I METALLI PESANTI UN PERICOLO COSTANTE PER LA NOSTRA SALUTE

massimiliano castellazzi

Ricerca e studi dell’Università di Trento http://www.ing.unitn.it/~colombo/metalli_pesanti/intro.html

Generalità

In generale si definiscono metalli pesanti quei metalli con numero atomico superiore di quello del ferro (55) con una densita’ molto elevata e che sono causa comune di inquinamento e tossicita’ negli organismi biologici. Tale definizione generica e’ stata considerata recentemente da un rapporto IUPAC poco scientifica e non coerente, quindi ci si riferisce ai metalli pesanti quando si possono riscontrare le seguenti caratteristiche:

  • densita’ superiore ai 5,0 g/cm3
  • si comportano in genere come cationi
  • bassa solubilita’ dei loro idrati
  • spiccata attitudine a formare complessi
  • affinita’ verso i solfuri

Nella letteratura scientifica vengono normalmente considerati metalli pesanti i seguenti elementi: alluminio, ferro, argento, bario, berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni metalloidi con proprieta’ simili a quelle dei metalli pesanti, quali l’Äôarsenico, il bismuto ed il selenio. All’interno dei metalli pesanti si distinguono i metalli indispensabili per gli organismi viventi, con potenziale tossicita’, vale a dire: ferro, cobalto, cromo, rame, manganese, molibdeno, selenio, zinco; dai metalli ritenuti prevalentemente tossici: alluminio, arsenico, berillio, cadmio, mercurio, nichel e piombo. Quando si parla di inquinamento da metalli pesanti, ci si riferisce normalmente solo ad alcuni di questi elementi, i maggiori responsabili dei danni ambientali, ossia: il mercurio, il cadmio,il cromo e il piombo.incidenza Pericoli

I metalli pesanti sono componenti naturali della crosta terrestre che non sono degradati dall’attivita’ biologica e fotochimica e quindi non posso venire smaltiti, se rilasciati nell’ambiente possono restarci per centinaia di anni. Certi fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche, gli incendi boschivi e le maree contribuiscono alla ciclizzazione naturale dei metalli, l’uomo pero’ gioca un ruolo altrettanto importante e a volte maggiore di quello della natura. Alterando il ritmo di rilascio e di trasporto dei metalli pesanti nell’ambiente l’uomo e’ riuscito ad aumentarne di alcuni ordini di grandezza le emissioni. I metalli pesanti possono entrare nel nostro corpo attraverso l’acqua, l’aria, ed il cibo, in tracce alcuni di questi elementi fanno naturalmente parte di noi come: rame, selenio, zinco.

ciclo_bio

Essi sono essenziali per mantenere un corretto metabolismo, tuttavia in concentrazioni maggiori sono tossici. Considerando che nelle esalazioni dalla bocca delle persone che hanno quattro otturazioni dentarie con amalgama al mercurio vi e’ una percentuale di vapori di mercurio superiore al massimale consentito per gli operai dell’industria, se ne puo’ dedurre che l’ inquinamento dell’ambiente in cui viviamo fa si’ che tutti siano piu’ o meno intossicati da eccessivi accumuli di metalli pesanti.

Tra le varie sostanze inquinanti al giorno d’oggi diffuse in massa nell’ambiente, i metalli pesanti sono i composti piu’ dannosi ,si legano con le strutture cellulari in cui si depositano,ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali. I gruppi sulfidrici (SH) , normalmente presenti negli enzimi che controllano la velocita’ delle reazioni metaboliche nel corpo umano, si legano facilmente ai metalli pesanti, il complesso metallo-zolfo risultante interessa tutto l’enzima che non puo’ funzionare normalmente perdendo la propria funzionalita’ di catalizzatore.

R-S-H + R-S-H + M2+ ’Üí R-S-M-S-R + 2H+

L’eliminazione di tali metalli avviene solo in minima parte, per salivazione, traspirazione, allattamento portando a bioaccumulazione. Bioaccumulazione significa un aumento nella concentrazione di un prodotto chimico in un organismo biologico col tempo, confrontata alla concentrazione del prodotto chimico nell’ambiente. I residui si accumulano negli esseri viventi ogni volta che sono assimilati ed immagazzinati piu’ velocemente di quanto sono scomposti (metabolizzati) o espulsi.I metalli si concentrano, danneggiandoli, in particolare in alcuni organi ( come cervello, fegato e reni) e nelle ossa, e sono spesso un fattore aggravante o determinante, in numerose malattie croniche. I bambini sono i soggetti piu’ a rischio da esposizione al piombo, al mercurio e agli altri agenti tossici, poichè” per unita’ di peso, mangiano, bevono e respirano tre-quattro volte di piu’ degli adulti”. Se si considera inoltre che la linea di demarcazione fra carenza alimentare di tali sostanze e tossicita’ e’ molto sottile risulta evidente quanto sia importante conoscere la presenza e l’utilizzo di tali elementi nella vita quotidiana. I metalli sono introdotti nei sistemi acquatici come conseguenza dell’erosione di terre e rocce e da diverse attivita’ umane che spaziano dall’estrazione mineraria all’uso di tubature in piombo per l’acqua potabile.

ciclo marino

Di seguito si riportano le concentrazioni massime ammesse per i metalli pesanti nelle acqua naturali secondo l’EPA (agenzia per la protezione ambientale)

acqua potabile

I primi casi accertati di avvelenamento da metalli pesanti risalgono al 1952, fin dal 1932 scorie contenti mercurio furono rilasciate dalla Chisso chemicals nella baia di Minimata in Giappone. Il mercurio accumulato dalle creature marine si trasmise attraverso la catena alimentare agli abitanti della baia. Nel 1952 apparve il primo caso di avvelenamento con decesso dovuto al mercurio, in totale negli anni 50 ne furono accertati 500 tutti conclusi con la morte dei pazienti. Da quel momento il Giappone emano’ leggi severe riguardo l’emissione di metalli pesanti nell’ambiente per fronteggiare quella che prese il nome di Sindrome di Minimata. Fra le 80 sostanze inquinanti a cui L’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti d’America pone maggiore attenzione ci sono 10 metalli pesanti. Le miniere d’oro della Nova Scotia in funzione dal 1860 al 1945 hanno prodotto circa tre milioni di tonnellate di scorie minerarie contenenti mercurio, arsenico, cadmio, rame, ferro e tallio. Gli scienziati hanno da poco esaminato i sedimenti dei laghi a valle della miniera, concludendo che non c’e’ ancora “alcuna evidenza di calo” nei livelli di contaminazione, malgrado siano passati 50 anni dalla chiusura delle miniere.

ceneriDanni all’organismo

  • Allumino – Danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria
  • Antimonio – Danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco
  • Arsenico – Cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle
  • Bario – Aumento della pressione arteriosa, paralisi
  • Bismuto – Dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea
  • Cadmio – Diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici
  • Cromo – Danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare, morte
  • Rame – Irritazioni al naso, bocca ed occhi, cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni
  • Gallio – Irritazione alla gola, difficolta’ respiratorie, dolori alla cassa toracica
  • Afnio – Irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose
  • Indio – Danni al cuore, reni e fegato
  • Iridio – Irritazione agli occhi e al tratto digestivo
  • Lantanio – Cancro polmonare, danni al fegato. E’Äô presente nei televisori a colori
  • Piombo – Frutta, verdura, carni, cereali, vino, sigarette ne contengono. Causa danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficolta’ di apprendimento, distruzione del
  • sistema nervoso
  • Manganese – Coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro
  • Mercurio – Distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA
  • Nickel – Embolia polmonare, difficolta’ respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle
  • Palladio – Altamente tossico e carcinogeno, irritante
  • Platino – Alterazioni del DNA, cancro, danni all’intestino e reni
  • Rodio – Macchie alla pelle, potenzialmente tossico e cancerogeno
  • Rutenio – Altamente tossico e carcinogeno, danni alle ossa
  • Scandio – Embolia polmonare, minaccia il fegato quando accumulato nel corpo
  • Argento – Usato come colorante E174, emicrania, difficolta’ respiratorie, allergie della pelle, estremamente concentrato causa coma e morte
  • Stronzio – Cancro ai polmoni, nei bambini difficolta’ di sviluppo delle ossa
  • Tantalio – Irritazione agli occhi, e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore
  • Tallio – Usato come veleno per topi, danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono danni al sistema nervoso e paralisi
  • Stagno – Irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficolta’ ad urinare
  • Tungsteno – Danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi
  • Vanadio – Disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni allo stomaco ed intestino
  • Ittrio – Altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato

reazioni allergiche



METALLI PESANTI E SALUTE: CONOSCERLI ED EVITARLI

Tratto da SOLARIS http://www.solaris.it/index.asp

ambiente, metalli, intossicazione, alimentazione, metalli pesanti, I metalli pesanti penetrano nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, respiro.

ambiente, metalli, intossicazione, alimentazione, metalli pesanti,I metalli pesanti sono i composti più pericolosi e dannosi tra le sostanze inquinanti. Infatti, penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, respiro, pori della pelle, bloccando l’attività di numerosi complessi enzimatici. L’assorbimento dei metalli pesanti a livello gastrointestinale varia a seconda delle condizioni dell’ospite, della composizione e dello stato di valenza del metallo. Il sangue è il principale mezzo di trasporto dei metalli. Le principali vie di escrezione dei metalli sono quella renale e quella gastrointestinale. In minima parte l’eliminazione può avvenire per salivazione, traspirazione, esalazione, allattamento, esfoliazione della pelle e perdita di unghie e capelli. Alcuni organi (ossa, fegato e rene) sequestrano determinati metalli in concentrazione relativamente elevate e per anni.

La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 anni fa. Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio, bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante.

Viene ingerito con l’acqua potabile (contaminata dalle condutture in piombo), i cibi in scatola, le tinture per i capelli, i gas e l’inquinamento atmosferico. I sintomi da intossicazione da piombo comprendono : cefalea, depressione, insonnia, affaticabilità, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, mancanza di appettito, calo ponderale, ipertensione, ridotta funzionalità renale e surrenale, infertilità nell’uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina,anemia da deficienza di ferro, pigmentazione blu nerastra alla base delle gengive. Sorgenti di piombo sono: gas di scarico delle auto, fonderie, acqua potabile, verdura coltivata in prossimità di vie trafficate e/o in terreni contaminati, frutta e succhi in barattolo, latte proveniente da animali allevati in pascoli contaminati, carni (soprattutto fegato di animali contaminati), dentifrici, batterie di auto, quotidiani, tabacco e cenere di sigaretta, tinture per capelli. In caso di intossicazione, somministrare ZINCO e CALCIO che favoriscono l’ eliminazione del piombo; la vitamina C e la vitamina B riducono la tossicità da piombo, la LECITINA protegge il tessuto nervoso.

. Per risolvere questo tipo di intossicazione si può fare uso di sostanze chelanti come la VITAMINA C che protegge i muscoli, il SODIO ALGINATO che protegge a livello intestinale, la vitamina A che favorisce il lavoro di numerosi enzimi disintossicanti, il CALCIO, il MAGNESIO, lo ZINCO e gli AMMINOACIDI contenenti ZOLFO, come la METIONINA e la CISTEINA.

Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi. Il pesce lo accumula in grande quantità. La sintomatologia da avvelenamento da mercurio comprende : insonnia, nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione, perdita di peso e di appetito, tremori, allucinazioni, parestesie alle labbra ed ai piedi, debolezza muscolare, amaurosi, sordità, disturbi della parola e coordinazione, ridotta funzionalità renale. Il mercurio è presente in svariate sostanze quali : pasta per otturazione dei denti, termometri e barometri, cereali trattati con funghicidi, pesci e mammiferi marini, cloruro di mercurio usato nei laboratori di istologia, talco, cosmetici, coloranti, diuretici, supposte antiemorroidi, detergenti per pavimenti, filtri dei condizionatori d’aria, conservanti per il legno, lassativi, adesivi, pomate antipsoriasi e tatuaggi.

L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano. E’ considerato un elemento tossico e l’uso di antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX e’ sconsigliato. In genere, in coloro che sono affetti dal MORBO di ALZHEIMER o sono emodializzati, si trovano alte concentrazioni di alluminio con conseguente indebolimento delle ossa, demenza pre-senile, disturbi del linguaggio e della memoria, danni cerebrali. Vanno evitate l’uso di pentole di alluminio in cucina, soprattutto se si cucinano alimenti acidi; altre fonti di alluminio sono gli antisudoriferi a base di alluminio cloridrato, cibi trattati con alluminio, come alcuni formaggi lavorati, alcune acque soffici, prodotti di pulizia da forno. L’alluminio non puo’ essere chelato e deve essere rimosso, con l’aiuto di MAGNESIO, CALCIO, VITAMINA B6 e diminuendo contemporaneamente l’ assunzione di FOSFORO. L’alluminio tende ad accumularsi nelle arterie, nei polmoni, nel fegato, nella tiroide, nel cervello. Si fissa sulle ossa, nel cervello e nello stomaco, se e’ presente in dosi tossiche provoca i seguenti sintomi: nausea, costipazione, coliche, spasmi digestivi, crampi muscolari alle gambe, sudorazione abbondante, paralisi, disturbi nella formazione delle ossa, senilità precoce, perdita della memoria, morbo di Alzheimer, alcuni casi di psoriasi e di epilessia. Indebolisce essenzialmente il tubo digerente e tutto il sistema dalla bocca all’ano, da anche disturbi dermatologici, spasmi muscolari, perdita di energia, irritabilità, difficoltà nella concentrazione.

Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg di cadmio ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg, impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo. Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto. La sintomatologia comprende: affaticabilità, ipertensione, anemia ferro-priva, enfisema polmonare, osteoporosi in donne dei Paesi sottosviluppati con gravi deficit alimentari, epatopatie, anosmie, colorazione giallastra dei denti, coliche renali, sindrome del lattaio (linee di pseudofrattura alla scapola, femore ed ileo), ipofosfatemia, artrite reumatoide, ridotta produzione di Vit D, insufficienza polmonare, proteinuria, aminoaciduria, cancro prostatico. Il cadmio è presente in: acqua potabile, farina di grano raffinata, cibi processati, ostriche, rene, fegato, riso, fumo di sigaretta, tabacco, fertilizzanti, protesi dentarie, ceramiche, coloranti, materiale elettrico, sostanze antiruggine, polivinile, funghicidi, pesticidi, raffinerie, prodotti di scarto delle gomme, combusti di olio. L’argento, ad alte concentrazioni, compete con il rame ed i suoi legami, e’ presente nelle leghe metalliche, nelle batterie, nei prodotti farmaceutici, negli organismi marini, nei disinfettanti, nella polvere di carbone; può dare anemia microcitica, ritardo nella crescita, dilatazione cardiovascolare, degenerazione epatica, disturbi renali. Si può rimuoverlo con zinco, selenio, vitamine A, C ed E. L’arsenico si trova nelle stufe a carbone, pesticidi, insetticidi, erbicidi, defolianti, fabbrica di vetro e specchi. Sintomi principali sono l’ affaticamento, la riduzione della vitalità, perdita dei capelli, gastroenteriti.

Il berillio si usa nelle insegne al neon, nei dispositivi elettronici, in alcune leghe in metallo, nell’acciaio, nelle ruote delle biciclette, nelle canne da pesca e in molti oggetti domestici. La polvere di berillio causa difficoltà di respirazione, danni ai polmoni, lesioni e fibrosi, con gravi attacchi polmonari. Ha effetti tossici, può ridurre le riserve di magnesio e ostacola il lavoro degli enzimi.

Il bismuto era usato, un tempo, come farmaco gastrico; un suo eccesso può causare sintomi come sonnolenza, agitazione, allucinazioni, confusione mentale, difficoltà di parola e di movimento, spasmi muscolari, neuropatie periferiche e danni epatici. E’ stato usato nel trattamento della sifilide, si trova in alcune supposte e preparati antidiarroici.

CROMO. La Gazzetta Ufficiale N.337 del 9.12.1981 riporta nell’elenco delle “Industrie Insalubri di Prima Classe” le industrie di produzione, lavorazione ed impiego di cromo e composti del cromo esavalente. La principale fonte naturale di cromo e’ il minerale CROMITE, FeO.CrO , materiale di partenza per la produzione di cromati, bicromati e acido cromico [cioè’ cromo esavalente}, che costituiscono i prodotti base per molti processi industriali:
– produzione di cromo metallico,’ presente negli acciai e leghe speciali,
– cromatura galvanica e non,
– concia delle pelli,
– produzione di vernici e coloranti,
> – come agenti ossidanti nella produzione di svariati altri materiali, tra i quali vanno soprattutto menzionati farmaci, vitamine, anabolizzanti.
In assenza di precauzioni nella lavorazione del cromo e dei suoi derivati, si assiste alla dispersione di fumi, vapori, nebbie, pulviscolo, scorie solide e fanghi contenenti composti di cromo esavalente, acido solforico, cromo e ferro trivalenti. Va qui subito detto che i composti di cromo esavalente (con l’eccezione di cromati e bicromati di argento e altri metalli nobili) sono generalmente molto solubili in acqua, qualunque ne sia il pH (grado di acidità’) e si disperdono quindi ubiquitariamente e rapidamente nei corsi d’acqua e in mare. Entrambi i tipi di cromo, esavalente e trivalente, sono dannosi all’organismo (vedi oltre), tuttavia l’intossicazione da cromo esavalente e’ di gran lunga più’ pericolosa e subdola, potendo esitare nell’insorgenza di neoplasie maligne. E’ evidente che il maggior rischio di intossicazione da cromo riguarda i soggetti professionalmente esposti, i quali infatti vantano un triste primato tra i casi di tecnopatia indennizzabile, essendo secondi solo agli intossicati da piombo. Non e’ tuttavia trascurabile il rischio di intossicazione da cromo esavalente per i soggetti non esposti professionalmente, che risiedano in prossimità’ di impianti industriali produttori o utilizzatori di grandi quantità’ di cromati, bicromati ed acido cromico.
Tale rischio e’ principalmente legato alla dispersione delle polveri nell’atmosfera, al possibile inquinamento delle falde idriche, sfruttate per l’acqua potabile o per l’irrigazione agricola, nonché’ alla concentrazione di cromo esavalente nei mitili o altri molluschi eduli del litorale marino e nella fauna ittica.

L’ eliminazione del cromo avviene prevalentemente per via urinaria. I sintomi dell’intossicazione da cromo sono così riassumibili:
– sintomi dovuti all’azione irritativa diretta dovuta alla reazione di riduzione di Cr(VI) a Cr(III), con effetto di ustione a carico della cute, dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente;
– sintomi dovuti all’azione antigenica dei complessi cromo-proteina, con manifestazioni allergiche a carico della cute e dell’apparato respiratorio;
– insorgenza di carcinoma broncopolmonare;
– dermatite ulcerativa;
– rinite ulcerativa: inizia come rinite irritativa acuta o subacuta, che si cronicizza con comparsa di fenomeni di atrofia ed assottigliamento della mucosa. Il processo finisce per intaccare la cartilagine sottostante e può’ comportare la perforazione totale del setto nasale. L’ulcera ha scarsa tendenza alla guarigione spontanea, soprattutto se non cessa l’esposizione al cromo;
– faringiti, laringiti, tracheiti, bronchiti: è possibile una evoluzione verso quadri di bronchiectasia o di enfisema polmonare;
– lesioni dell’apparato digerente;
– irritazioni corneali;

L’insorgenza di carcinoma bronco-polmonare e’ molto più’ frequente tra gli operai addetti alla lavorazione della cromite rispetto alla popolazione normale. Pure elevata e’ l’incidenza di carcinomi dei seni paranasali. Il fatto che 1’incidenza superiore si riscontri quasi esclusivamente nei lavoratori addetti al trattamento della cromite fa ritenere che l’azione cancerogena sia prevalentemente legata all’esposizione a composti moderatamente solubili (indipendentemente dalla valenza VI o III), tra i quali va segnalato il cromato di calcio, presente nella prima fase della lavorazione della cromite e non nei processi di cromatura galvanica. L’azione cancerogena del cromo endocellulare sarebbe dovuta ad una alterazione da esso indotta nella struttura del DNA cellulare, con conseguente effetto mutageno.

Il Nichel si trova nei grassi ed oli idrogenati, nella margarina, nei condimenti, negli alimenti raffinati, nei frutti di mare, nei cereali, nel grano saraceno, nell’avena, nei legumi, nei semi, nel cavolo. E’ un minerale essenziale, ha una funzione sul metabolismo degli ormoni, dei lipidi, della membrana e della integrità della membrana cellulare, attiva alcuni enzimi del fegato e partecipa al metabolismo del glucosio. A dosi elevate è tossico, può causare infarto del miocardio, ictus, cancro all’utero, ustioni, tossiemia gravidica; occorre fare particolare attenzione alla bigiotteria che può contenere nichel, ai ferri dei dentisti e al fumo delle sigarette: fumandone 15 al giorno per un anno si può contrarre cancro ai polmoni. Si accumula nel fegato, nelle ossa, nell’ aorta. Un eccesso di nichel provoca emicrania, vertigini, nausea, vomito, problemi respiratori, eruzioni cutanee, dolori al torace, tosse; la carenza di nichel, provocata da cirrosi epatica, scompenso renale cronico, sudorazione eccessiva, stress, malassorbimento intestinale, può anche aggravare l’anemia causata da mancanza di ferro, influenza il metabolismo dello zinco e del ferro, può provocare insufficienza epatica, crescita stentata, cambiamento di colore della pelle, e problemi all’apparato riproduttivo.

Il Rame e’ un elemento essenziale per la salute dell’uomo, la sua normale presenza nel sangue varia tra 80 e 110 microgrammi/100 ml, si tratta di un catalizzatore della vitamina C che agisce sulle carenze di calcio. Consente anche al ferro di fissarsi sulle ematiti, e’ un regolatore tiroideo e surrenale e protegge dallo stress. Fonti di intossicazione sono l’acqua dolce acida, piscine, macchine per bibite, algicidi dei serbatoi di acqua, emodialisi, spirali anticoncezionali, uso prolungato di pillole contraccettive, condotti di acqua in rame, utensili da cucina in rame. Sintomi da tasso elevato di rame: malattia di Wilson, coronaropatie del gruppo A, depressione e nervosismo, psicosi, autismo infantile, schizofrenia istaminopenica, insonnia, ipercinesi infantile, disturbi della percezione, arteriosclerosi, ipertensione, disturbi epatici, renali, malattie del collagene, artriti, poliartrite reumatica, malattie emicraniche, cancri, leucemie, carenze di zinco, sindrome da stress, anemia ferropriva, tubercolosi, tossiemia gravidica.

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MOSTRO

 

Scopri come riconoscere un vero cosmetico Eco-Bio

A) Deve essere certificato da un ente riconosciuto.
I principali e più autorevoli enti certificatori internazionali sono Ecocert, Soil Association, Natrue, BIDH.

B) La certificazione deve essere di Eco-Bio cosmesi (esiste alche il cosmetico naturale certificato).
Il logo dell’ente certificatore deve essere sul pack e il consumatore può controllare sul sito dello stesso ente se l’azienda è certificata… viva la trasparenza!!

98,5% del totale degli ingredienti sono di origine naturale.

88,1% del totale degli ingredienti sono prodotti da agricoltura biologica.

Eco Cert - Cosmetico Biologico

Perché si chiama cosmetico Eco-Bio?

Gli ingredienti di origine agricola sono Bio e tutti gli altri ingredienti sono eco-compatibili per l’ambiente e salutari per l’uomo.

I cosmetici non possono essere realizzati solo con ingredienti di origine agricola, non sono un succo di frutta!

Per questo motivo gli stessi enti certificatori che controllano il rispetto dei regolamenti dell’agricoltura Bio, hanno realizzato un regolamento per la cosmesi Bio:

– garantire che tutti gli ingredienti usati (anche quelli di origine non agricola) siano salutari per l’uomo ed eco-compatibili per l’ambiente.

Piccolo glossario per non addetti ai lavori

INGREDIENTE BIO: deriva da agricoltura biologica. Per la legge comunitaria del biologico 20/92, un ingrediente può essere definito tale solo se deriva da pratiche agricole Bio.

INGREDIENTE NATURALE: si tratta di elementi che si trovano in natura.
Quelli ammessi da Ecocert sono salutari e modificati dall’uomo senza stravolgimenti sostanziali e con le metodiche e le sostanze autorizzate dall’Ente di certificazione.
Il silicone e i petrolati presenti nei cosmetici “naturali” e tradizionali sono l’esempio di sostanze di origine naturale dannose non ammesse nel Bio.
I siliconi sono a base di silicio (che si estrae anche dalla sabbia), ma il problema è che vengono lavorati con trattamenti chimici che rendono il prodotto finito non adatto per l’uso cosmetico, né tanto meno amico dell’ambiente.
Per i petrolati vale lo stesso discorso, derivano dal petrolio, ma non sono adatti all’uso cosmetico.

ADDITIVI: sono sostanze aggiunte in piccolissime quantità per aumentare la conservabilità e la stabilità della formula. Quelli ammessi da Ecocert sono pochissimi e sono stati scelti in quanto non dannosi.

Il cosmetico Bio certificato offre il 100% di garanzie ai consumatori, perché è controllato dagli enti certificatori.

1) Le regole sono definite esclusivamente da enti certificatori non dalle stesse aziende produttrici.
2) Il cosmetico Bio certificato è sottoposto a controlli e ispezioni affidati agli stessi enti certificatori. I controlli servono per verificare che l’azienda rispetti in tutto l’iter produttivo le regole della certificazione Bio… viva la trasparenza!!

GARANZIE DEL COSMETICO BIO:

OGNI SINGOLO INGREDIENTE USATO NEI NOSTRI PRODOTTI È STATO VALIDATO E AMMESSO DA ECOCERT IN QUANTO RITENUTO BENEFICO PER LA SALUTE E RISPETTOSO DELL’AMBIENTE.

– Nessun “animal testing”.
– Nessuna traccia di organismi geneticamente modificati.
– Nessun ormone o pesticida viene utilizzato durante la coltivazione degli ingredienti agricoli.
– Nessuna esposizione a radiazioni ionizzanti durante il processo produttivo.
– Solo le confezioni che non contaminano il prodotto sono ammesse.
– L’acqua che si usa nei cosmetici viene controllata per verificare la sua salubrità.

Attenzione ai falsi cosmetici Bio e naturali

Una mela è Bio se è certificata, un cosmetico è Bio se è certificato DIVENTA LEGGE!!

È il Regolamento CE n. 1223/2009 che è entrato in vigore, l’11 luglio 2013 in tutti i paesi europei (recentemente è entrato in vigore negli Stati Uniti un regolamento simile).

L’azienda che dichiara sulla confezione: prodotto Naturale o Biologico deve obbligatoriamente riportare il marchio dell’Azienda che ha certificato il prodotto (es. ECOCERT)”

Ci sono ancora molte aziende che inseriscono il termine Bio o naturale nel marchio, nel nome del prodotto o sul pack, ma non hanno la certificazione e contengono sostanze chimiche dannose per la vostra bellezza e salute!!

Nei saloni professionali praticamente tutte le aziende che si definiscono naturali o biologiche non hanno la certificazione e sono fuori legge!! È INCREDIBILE MA VERO.

Un’altra truffa ai vostri danni è rappresentata dalle aziende che usano il logo dell’ente certificatore di agricoltura Bio sotto agli ingredienti, cercando così di confondervi e farvi credere che il cosmetico sia certificato!!

Come avviene?

Il prodotto in questione ha alcuni ingredienti Bio che negli INCI vengono evidenziati spesso con un * e sotto viene apposto il logo dell’ente che ha certificato questi ingredienti come da agricoltura Bio. In questo caso la formula non è certificata, ma solo quei pochi ingredienti!!
Molti enti (tra cui Ecocert, Soil Association) che certificano la Bio cosmesi, certificano anche l’agricoltura Bio. I loghi sono gli stessi e la truffa viene bene!!
ATTENZIONE anche se i loghi sono gli stessi, a fianco del logo dell’ente compare la scritta cosmetici biologici, quando certificano la cosmesi Bio.

Inoltre è sufficiente andare sui siti degli enti certificatori per vedere se il prodotto è certificato come Bio cosmetico.

Esempio d’inganno

Acqua/water, ammonium lauryl sulfate, sodium laureth sulfate, calcium carbonate, kaolin, sodium chloride, cocamide mipa, acrylates copolymer, sodium methylparaben, dmdm hydantoin, limonene, niacinamide, citric acid, hexyl cinnamal,linalool, pei-35, hydrolized wheat protein, citronellol, methyl cocoate, 2-oleamido-1,3-octadecanediol, sodium cocoate, mentha piperita water*, anthemis nobilis flower extract*, hydrolized wheat starch, parfum.

* da agricoltura Bio

Eco Cert

IN QUESTA FORMULA ci sono 2 ingredienti Bio mentre la maggior parte degli altri ingredienti non sono ammessi nella cosmesi Bio in quanto ritenuti dannosi per la salute e per l’ambiente.

NON fatevi ingannare, se cercate cosmetici Bio, comprate solo quelli certificati come Bio cosmetici, non un cosmetico pieno di chimica con 2 ingredienti Bio!!

Esempio di cosmetico eco-bio certificato

98,5% del totale degli ingredienti sono di origine naturale.

88,1% del totale degli ingredienti sono prodotti da agricoltura biologica.

Eco Cert - Cosmetico Biologico

Rischi per la salute dall’utilizzo di cosmetici non certificati

A seguire un esempio, perché sfortunatamente i danni sulla vostra salute e sull’ambiente sono molteplici come molteplici gli ingredienti dannosi ammessi dalla legge ma vietati dalla certificazione Bio.
Voi siete vittime della vostra ignoranza sfruttata dai produttori di questi cosmetici.

L’utilizzo di silicone e petrolati non fa respirare la pelle e i capelli, dona un’apparente lucentezza ma, sotto il silicone, la pelle e i capelli invecchiano e si rovinano!! Pensate che il silicone viene usato anche per sigillare i box doccia!!

Inoltre, il loro utilizzo regolare può generare reazioni allergiche e inestetismi.

Un esempio pratico lo si può fare sugli effetti negativi dei siliconi sui capelli

I prodotti come shampoo e balsami che contengono siliconi rivestono il fusto dei capelli coprendone completamente le squame e donando ai capelli un aspetto setoso e vellutato. Il capello viene rivestito da questa pellicola che non è assolutamente curativa, ma copre solo gli inestetismi. Sotto di essa il capello continua inesorabilmente a rovinarsi, perché non respira.
Il capello è soffocato dal film chimico del silicone. È come tenere una busta di plastica in testa per settimane!!

A lungo andare, poi, i siliconi leggeri seccano i capelli e aiutano l’insorgere delle doppie punte. I siliconi pesanti, invece, afflosciano i capelli.
Come se questo non bastasse, tendono ad appesantirli costringendo a lavaggi frequenti.

Anche per la pelle gli effetti sono devastanti, la pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, essa traspira, cioè, attraverso i pori assorbe oppure espelle tossine con il sudore ed ha azioni importanti che aiutano a termoregolare il nostro corpo, ache qui il discorso è automatico, i siliconi hanno un’azione occlusiva sui pori che vanno a neutralizzare le funzioni naturali e fisiologiche della pelle oltre a innescare tutta una serie di dermatiti ed inestetismi.

L’effetto che si ottiene con i prodotti che contengono siliconi è quindi solo puramente estetico nell’immediato e anti estetico e non salutare con l’uso prolungato.
Ricordatevi, la chimica non è utilizzata per il vostro benessere, ma perché più economica, facile da utilizzare nelle formulazioni cosmetiche e inganna con apparenti risultati, ma in realtà danneggia gravemente la vostra bellezza e salute… la stessa cosa capita con la chimica in agricoltura e i suoi frutti avvelenati!!

In ultimo io sostengo che tutte le aziende che lavorano in questo campo dovrebbero produrre soprattutto cosmetici ad alta concentrazione. Poi eliminare imballi, volantini superflui e astucci multipli, impiegare contenitori in vetro riciclabili o in plastica velocemente biodegradabilee tappi dosatori, per un utilizzo intelligente del prodotto. Questa è la strada da seguire per contribuire in maniera sostanziale a preservare la salute di tutti ed il nostro ambiente, anche per le generazioni future.

 

BIO

Le nuove certificazioni europee dei cosmetici ecologici

tratto da SKINECO Associazione Internazionale Ecodermatologia

 

Verso l’uniformità

Una delle principali difficoltà dei consumatori, se non la principale in assoluto, è stata sinora quella di districarsi tra le certificazioni relative alla cosmesi ecobio presenti sul mercato.

Diversi Enti Certificatori, in diverse nazioni, hanno ideato diversi standard dotandosi di diversi marchi.

La confusione del consumatore appare evidente se si leggono alcuni risultati dal sondaggio“Protagonisti del biologico in Italia”, del Consorzio del Biologico/CCPB: il 43% dei partecipanti si è dichiarata informata sulle normative del biologico, ma solo l’1% ha poi dimostrato di averne una conoscenza approfondita, contro il 28% di conoscenza sufficiente e ben il 71% scarsa.

Trattandosi di un sondaggio incentrato sulle normative del biologico di tutti i generi, incluso soprattutto quello alimentare, si può ragionevolmente supporre che i livelli di consapevolezza riguardanti il settore cosmetico siano piuttosto scarsi.

Quello della frammentazione dei disciplinari è un problema di cui si sono presto resi conto anche gli enti certificatori, che di conseguenza hanno lavorato lungamente per la presentazione di uno standard europeo che fosse definitivo.

I risultati di questo impegno si sono concretizzati in due grandi certificazioni europee:Cosmos e NaTrue.

Cosmos

Cosmos, ovvero Cosmetics Organic Standard è entrato in vigore dal primo settembre 2009, appoggiato dagli enti certificatori Ecocert e Cosmebio (Francia), Bdih (Germania), Soil Association (Regno Unito), Bioforum (Belgio) e Icea (Italia).

Dal momento che gli organismi certificatori nazionali hanno standard ben diversi tra loro, uno dei principali problemi di Cosmos è stato arrivare a un disciplinare che fosse utilizzabile da ciascuno di essi.

Lo scopo finale, ed è questa la sostanziale innovazione, è quello di ottenere una cosmesi sostenibile su tutto il suo ciclo produttivo, che va dall’origine delle materie prime, al packaging, alla comunicazione e così via.

5 CATEGORIE DI INGREDIENTI

l punto di partenza è stato suddividere gli ingredienti cosmetici in 5 grandi categorie:

  1. Acqua: l’acqua contenuta nei cosmetici (potabile, di sorgente, marina, ottenuta per osmosi, distillata, o contenuta nelle materie prime) non viene considerata come biologica. Significa che non ha peso nel calcolo della percentuale di ingredienti di origine biologica sul prodotto finito.
  2. Minerali: come l’acqua, non vengono considerati biologici, poiché non sono fonte rinnovabile. Vi è una lista di minerali ammessi, puri, presenti in natura e trattati solo con metodi fisici.
  3. PPAI (Physically Processed Agro-Ingredients): sono gli ingredienti ottenuti da processi fisici. Non sono accettati trattamenti come l’irradiazione, né materiali ottenuti dalla soppressione o mutilazione di animali. I solventi ammessi per l’estrazione di alcuni principi vegetali sono acqua o quelli di derivazione vegetale e CO2. I PPAI entrano nel calcolo della percentuale di biologico sul prodotto finito.
  4. CPAI (Chemically Processed Agro-Ingredients): sono gli ingredienti derivati da processi chimici e non fisici. Poiché è molto raro trovarne di biologici, si è prevista una soglia del 30% a partire dal 2012. Nel frattempo l’obiettivo di Cosmos è di incentivare la cosiddetta “chimica verde” o “green chemistry”, attraverso l’uso di risorse rinnovabili, il divieto categorico di solventi di origine petrolchimica nella lavorazione di materiali biologici, e la loro limitazione nella produzione di CPAI, sino a vietarli del tutto nel 2012.
  5. Altri ingredienti

Considerando il panorama della cosmesi attuale, Cosmos prevede un periodo di transizione durante il quale potranno essere fatte modifiche al disciplinare.

Seguendo il principio di precauzione secondo cui nel caso di evidenze scientifiche di pericolosità di un ingrediente, lo stesso viene vietato, Cosmos non permette l’uso di nanoparticelle, di ingredienti vegetali OGM, di irradiazioni.

Riguardo agli animali, Cosmos segue la normativa vigente secondo la quale sono vietati i test sui prodotti finiti, mentre sono permessi quelli sui singoli ingredienti qualora la legge lo richieda.

2 TIPI DI CERTIFICAZIONE

Basandosi quindi su queste regole e attraverso formule matematiche per calcolare la percentuale di materiale vegetale biologico contenuta nei singoli estratti oltre che nel prodotto finito, Cosmos arriva a distinguere due tipi di cosmetico certificabili:

  1. Cosmetico Biologico: “COSMOS-ORGANIC”
    – Deve contenere almeno il 95% di PPAI biologici.
    – Entro 36 mesi dall’entrata in vigore dello Standard, almeno il 30% dei PPAI restanti dovrà essere biologico, se disponibile.
    – Al termine del periodo di transizione di 36 mesi, almeno il 30% dei CPAI, secondo il sistema di calcolo previsto dallo standard, dovrà essere commutato in biologico.
    – Sul totale del prodotto finito, almeno il 20% di ingredienti deve essere biologico, ad eccezione dei prodotti da risciacquo come bagnoschiuma, shampoo etc per i quali basta il 10%.
    Riassumendo, fino al 2012 il cosmetico certificato come Cosmos Cosmetico Biologico avrà una percentuale di ingredienti bio del 20%. Di questi, quelli vegetali processati fisicamente, saranno bio al 95%. Ricordiamo che l’acqua non è inclusa nel calcolo di queste percentuali.
  2. Cosmetico Naturale: “COSMOS-NATURAL”
    Non è richiesta una percentuale determinata di ingredienti biologici. Riguardo invece agli ingredienti ammessi, si rimanda ai singoli organismi certificatori nazionali.

NaTrue

Alcuni organismi certificatori nazionali, tra i quali CCPB (Italia), Bio.Inspecta (Svizzera), EcoControl (Germania), hanno dato vita e aderito a un altro disciplinare chiamato NaTrue. Lo scopo dichiarato da NaTrue è di offrire un marchio che indirizzi e tuteli il consumatore che vuole scegliere prodotti realmente naturali.

3 CATEGORIE DI INGREDIENTI

NaTrue sembra essere più restrittivo di Cosmos, sin dalla suddivisione degli ingredienti, che raggruppa in 3 tipologie:

  1. Sostanze naturali
    Sono quelle che si trovano in natura e non sono sottoposte a trattamenti chimici.
  2. Sostanze natural-identiche
    Sono sostanze naturali manipolate con semplici metodi di trasformazione, che sono stabiliti nel dettaglio.
  3. Sostanze natural-simili
    Sono sostanze che provengono da sostanze che si trovano in natura, ma che vengono modificate con trattamenti chimici. Esse includono pigmenti minerali e conservanti e sono ammesse solamente nel caso non siano disponibili sostanze naturali qualitativamente e quantitativamente sufficienti. Qualora si impieghino conservanti trasformati, dev’essere chiaramente indicato in etichetta.

Per quanto riguarda l’acqua, non è considerata nel calcolo della percentuale di ingredienti biologici. Tutte le sostanze che non rientrano nelle 3 categorie non sono ammesse.

3 TIPI DI CERTIFICAZIONE

NaTrue prevede 3 tipologie di cosmetico certificabile, che corrispondono a 3 livelli di naturalità del prodotto finito.

  1. NaTrue una stella: Cosmetici Naturali
    È lo standard base della certificazione. Per ottenerlo si devono rispettare l’elenco di ingredienti ammessi e dei metodi per la loro lavorazione, nonché i limiti del contenuto minimo di sostanze naturali e del contenuto massimo di sostanze natural-simili.
    Ogni tipologia di prodotto ha criteri differenti (ad esempio quelli applicabili al sapone sono diversi da quelli applicabili a una crema) per via della loro diversa funzione d’uso.
    Un cosmetico che abbia soddisfatto questi criteri fondamentali, potrà aspirare ad ottenere il marchio con due o tre stelle, in base alla percentuale di contenuto da agricoltura biologica.
  2. NaTrue due stelle: Cosmetici Naturali con complementi biologici
    Oltre allo standard base precedente, Natrue con due stelle richiede livelli minimi più alti di sostanze naturali non trasformate, delle quali il 70% deve provenire da agricoltura biologica o raccolta spontanea certificata. Non tutte le tipologie cosmetiche possono, per motivi tecnico-scientifici, raggiugere ad oggi questo standard.
  3. NaTrue tre stelle: Cosmetici Biologici
    Oltre allo standard due stelle, i cosmetici biologici devono contenere percentuali minime ancora più elevate di ingredienti naturali non trasformati, delle quali il 95% dev’essere biologico.
    Data la restrittività di quest’ultima certificazione, essa è ottenibile solamente da alcune tipologie di cosmetici.

Punti in comune e differenze

Sia Cosmos sia NaTrue sono giunti a distinguere il cosmetico biologico da quello naturale. Entrambi riconoscono che non sia possibile ideare formulazioni di cosmetico biologico per tutti i tipi di prodotto, ma è possibile assegnare un valore di “naturalità” ad una formula, per garantirne comunque un minore impatto sull’ambiente e sulla salute.

Le due certificazioni inoltre non includono l’acqua nel calcolo della percentuale di biologico contenuta nel cosmetico. Questo è molto positivo, dato che la maggior parte dei cosmetici contiene grandi percentuali d’acqua.

I criteri di NaTrue sono molto più restrittivi di quelli di Cosmos, tuttavia non prestano molta attenzione all’intero ciclo di vita del prodotto, sforzo che invece è compiuto da quest’ultimo.

Inoltre, i 3 diversi marchi NaTrue fissano indicazioni precise, Cosmos-Natural rimanda ai singoli organismi certificatori nazionali la verifica e l’assegnazione del marchio.

Conclusioni e problematicità

Quando i due standard europei si saranno affermati, il consumatore si troverà davanti una serie di marchi diversi, che elenchiamo:

  • Cosmos-organic, affiancato dal logo dell’organismo certificatore nazionale che ha verificato ed assegnato la certificazione
  • Cosmos-natural, affiancato dal logo dell’organismo certificatore nazionale che ha verificato ed assegnato la certificazione, secondo i propri standard relativamente a materie prime ammesse e non
  • NaTrue una stella
  • NaTrue due stelle
  • NaTrue tre stelle

È difficile quindi affermare con certezza che l’obiettivo iniziale di uniformare le singole certificazioni per ridurre la complessità ed offrire una maggior trasparenza e “leggibilità” di acquisto sia stato raggiunto.

Si auspica quindi che l’informazione su questi argomenti si diffonda e che in futuro venga considerato anche un aspetto che sinora è rimasto in secondo piano, ovvero l’efficacia finale del prodotto e il suo impatto oltre che ambientale anche dermatologico.

In questo Skineco potrebbe, nei prossimi anni, essere pioniere.

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Screenshot_1

L’insufficienza venosa (specialmente nei mesi più caldi) agli arti inferiori è una patologia molto comune in Europa. Si pensi che quasi il 50% della popolazione al di sopra dei 50 anni soffre di disturbi venosi.

Questa patologia spesso sottovalutata dalle donne, può portare a complicanze anche gravi, ecco perché è bene curarla e prevenirla.

 

Di cosa si tratta

L’insufficienza venosa è un disturbo della circolazione caratterizzato da un reflusso del

sangue dal sistema venoso profondo a quello superficiale.

 

Come si presenta e quali sono i sintomi

La patologia si presenta inizialmente con gonfiore alle caviglie, senso di pesantezza alle gambe, formicolii e dolori. Molto comuni le vene reticolari (i cosiddetti capillari) per arrivare  alla comparsa di vene varicose (ossia vene dilatate e tortuose sulla superficie delle gambe), fino ai casi più gravi in cui i si presentano anche lesioni cutanee e ulcere attive.  Altri sintomi sono crampi, soprattutto la notte e nei periodi più caldi.

L’insufficienza venosa porta a cambiamenti della pelle, che prendono il nome di dermatiti da stasi venosa: la pelle in tal caso può diventare dura, spessa, secca e purginosa e assume un colore bruno-rossastro.

capillari

 

Fattori di rischio

Benché i dati scientifici a riguardo non siano certi, è noto che influiscono sui disturbi venosi fattori congeniti, ma anche il sesso (quello femminile è più colpito), l’età, la gravidanza, la sedentarietà, il peso corporeo e l’esposizione alle temperature elevate.

 

Prevenzione e cura

Per prevenire e curare tali disturbi è bene:

  • evitare la vita sedentaria e fare movimento, in particolare camminare quotidianamente  per stimolare la circolazione sanguigna degli arti inferiori;
  • evitare posizioni erette o da sedute per tempi prolungati;
  • usare calze elastiche appositamente brevettate;
  • dormire con le gambe leggermente sollevate;
  • evitare le fonti di calore e bagnarsi spesso durante l’esposizione solare;
  • camminare sulla battigia.

Possono essere utili inoltre i trattamenti termali, i bendaggi estetici e trattamenti naturali a base di ippocastano, centella, mirtillo; di recente vi è un nuovo trattamento che può aiutare molto, agisce come coadiuvante a tale problema: il Magnesio Transdermico,  veramente un toccasana nei  massaggi  e bendaggi presso centri estetici specializzati che sapranno consigliare quali  prodotti ad uso domiciliare possono dare una mano, sia in forma di olio, gel, e crema al karite per aiutare a rendere elastica la pelle .


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Le terme: le terapie termali sono un toccasana per chi soffre di disturbi circolatori. Hanno infatti un’azione analgesica, antispastica e tonificante. In particolare sono utilissimi i percorsi in vasche a diverse temperature: alternare le camminate in acqua calda e fredda  attiva efficacemente la circolazione portando notevoli benefici.

Piccola curiosità:

Nel Salento, a pochi km. da Lecce, sul versante adriatico riemerge per incontrarsi col mare (dopo un lungo scorrimento sotterraneo)  il fiume Idume http:http://www.salentoweb.tv/video/8017/foce-fiume-idume-torre-chianca-tuffo-ac, dalle acque freddissime! D’estate i bagnanti usano fare lunghe passeggiate lungo le sponde basse del fiumiciattolo in direzione del mare e proseguire lungo la riva di ques’ultimo, un vero toccasana che procura un vero pompaggio alla circolazione con lo scambio termico delle acque dalla diversa temperatura.

idume libero idume

Nei casi più particolari le terapie possibili sono tre:

  • I trattamenti farmacologici, da effettuare sotto rigoroso controllo medico,
  • le terapie sclerosanti, per le vene reticolari e a volte per le vene varicose (anche in questo caso rivolgersi a personale medico specializzato)
  • le terapie chirurgiche, per i casi più gravi.

 


CREMA AL MAGNESIO TRANSDERMICO E BURRO DI KARITE 100%BIO CERTIFICATA BDIH. 

Karite

Con l’estate si comincia ad andare al mare, l’esposizione al sole è accarezzata dal desiderio di ottenere un bellissima tintarella! Il sole ci dona benessere e attiva diversi processi benefici per la salute. Ricordiamoci di non trascurare la qualità dei filtri solari da utilizzare ed in particolare facciamo attenzione a mantenere una buona idratazione sia bevendo molta acqua, mangiando verdura e frutta. Non trascuriamo l’idratazione della pelle: una buona crema reidratante che doni anche minerali come il magnesio che è il minerale che agisce su almeno 350 attività intracellulari del nostro corpo, con l’aggiunta del karite che posside stupende proprietà idratanti e addolcenti per la pelle, rendendola liscia, morbida ed eccezzionalmente elastica, fissando ancora meglio l’abbronzatura, utilizzandola sul viso aiuta a prevenire le ipercromie melaniniche (dette anche macchie di sole). ZECHSAL pure magnesium shea butter 150 ml. nei retailers più qualificati!

Creata come utile complemento alla cura quotidiana della pelle, la crema Magnesium Zechsal combina le proprietà curative del magnesio puro con i benefici addolcenti del burro di karité dalle potenti capacità elasticizzanti, idratanti e antinvecchiamento.

Formulata per ottimizzare il processo di assimilazione del cloruro di magnesio attraverso la cute, è ideale per la pelle secca o irritata, guarisce da screpolature e irritazioni, favorisce il riciclo dell’epidermide, apporta, insieme al prezioso ‘rifornimento’ di magnesio’, un cocktail vitaminico di prima classe: vitamina A (retinolo), E (tocoferolo) e F (acido linoleico), regalando alla pelle un aspetto sano e radioso.

INCI:

Aqua, Glycerin, Distarch Phosphate, Helianthus Annuus Hybrid Oil, Magnesium Chloride, Glyceryl Stearate Citrate, Myristyl Myristate, Butyrospermum Parkii Butter, Cetearyl Alcohol, Dicaprylyl Ether, Cetyl Palmitate, Polyglyceryl-3 Stearate, Dipotassium Glycyrrhizate, Tocopherol, Hydrogenated Palm Glycerides Citrate, Glyceryl Caprylate, Parfum, Xanthan Gum.

Zechsal Body Cream è 100% naturale e prodotta secondo le direttive BDIH per la cosmesi naturale.

Contiene esclusivamente cloruro di magnesio ultra puro estratto dall’antico fondo marino di Zechstein, nei Paesi Bassi.

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Cos’è il Floating e come funziona

La pratica del Floating o Vasca di Deprivazione Sensoriale, consiste sostanzialmente nell’immersione del corpo, per un periodo di tempo controllato, all’interno di una vasca debitamente isolata dagli stimoli provenienti dall’esterno, contenente acqua arricchita di sale solfato di magnesio e mantenuta costantemente alla temperatura di 36,5 gradi.

 

FIOCCHI MAGNESIO

 

L’alta concentrazione di sale, oltre a svolgere una funzione miorilassante, permette al corpo di galleggiare in 30 cm d’acqua senza che sia necessario alcuno sforzo muscolare, mentre il mantenere la temperatura uguale a quella corporea consente di annullare lo stimolo termico.

La persona si introduce nella speciale vasca, inizia una nuova incredibile esperienza.

L’assenza di stimoli sensoriali conduce ad un profondo rilassamento psico-fisico inducendo uno stato simile al dormiveglia, ma più profondo. Si instaura una sensazione di pace, estraneità dal mondo ed a volte anche dal proprio corpo, paragonabile a quella che si vuole raggiungere con la meditazione o lo yoga.

Dopo circa mezz’ora di sospensione nel liquido, in completa assenza di stimoli, con la struttura muscolo-scheletrica non più gravata dalla necessità di mantenere un corretto assetto gravitazionale, si iniziano ad avvertire i primi segnali che qualcosa di insolito sta accadendo all’organismo. La percezione dei confini corporei generalmente diminuisce fino a svanire, facendo sì che la persona all’interno della vasca si “liberi” dalla consapevolezza di possedere un corpo che in qualche misura la limita e la confina.

VASCA CANDELE

 

La sensazione di profondo rilassamento indotta da questo stato, induce quella che viene chiamata “risposta parasimpatica”. L’intero organismo si trova ad essere defaticato dall’impegno costante di monitorare la temperatura corporea e l’assetto gravitazionale (impegno che normalmente occupa il 90% delle nostre risorse), e inizia a produrre sostanze ricche di effetto benefico come le endorfine. Dopo un’ora di permanenza in questo stato, tutte le tensioni corporee sono state eliminate, e anche lo stress psicologico precedentemente accumulato risulta in larga parte smaltito. Il cervello e l’intero sistema nervoso si orientano verso un profondo stato di rilassamento che riproduce il corretto equilibrio tra il corpo e la mente.

Nella fase di rilassamento profondo, raggiungibile attraverso il Floating, comunemente chiamata fase Theta (dal nome del tipo di onde cerebrali prodotte dal cervello in quest’occasione), la mente è libera di accedere a tutta una serie di risorse che normalmente non utilizza e che sono intimamente legate alla sfera della creatività e dell’intuito. La fase Theta è comunemente associata a quello stato di trance, al quale riescono ad accedere i monaci buddisti durante la meditazione e che richiede, oltre ad innate capacità, un allenamento costante ed intenso per venire raggiunto.

Dopo la sessione la persona si sottopone ad una mini seduta di massaggio di sfioramento, manuale con oli aromatizzati o con il metodo di massaggio Petra Modus utilizzando le “anforette Messapiche,”  ritornando così nella realtà, ma riposato, rigenerato con maggiore energia grazie alla assunzione di magnesio attraverso la pelle.

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3 WITE BELLA finita

URGENTEMENTE PEELING, MA DOLCE E BIO.

 Peeling, scrub, esfoliazione (meglio se si fa dall’estetista) vuol dire pulizia profonda della pelle. Andare in profondità però può essere dannoso per la cute, quindi evitare assolutamente trattamenti troppo aggressivi, in special modo se si ha una pelle particolarmente sensibile ( e al giorno doggi quasi tutti). L’esfoliazione riattiva la microcircolazione e libera la cute dalle cellule morte, fornendo una maggiore quantità di ossigeno.  Questo gesto di bellezza è alla base tu tutti i trattamenti estetici! Lo Scrub Bio al Magnesio Transdermico aiuta a illuminare il viso e grazie ai suoi cristalli di sale consente un delicato ed efficace effetto peeling, ma non è tutto, con la sua compomente minerale, aiuterà ad integrare nell’organismo la giusta dose di magnesio per una vera azione purificante e tonificante della pelle, ringiovanendola e rivitalizzandola, donando un senso di piacevole e salutare relax.

SCRUB

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CONSIGLI PER L’ABBRONZATURA

ABBRONZATURA

Alcuni centri solari ci chiedono come migliorare o prolungare l’abbronzatura dei loro clienti, così da spronarli a tornare. Questo è possibile se il cliente segue alcune norme che adesso andremo ad illustrare.

E’ consigliabile per esempio effettuare una scrub approfondito e completo della pelle Con lo Scrub al Magnesio che agisce delicatamente rimuovendo le cellule morte e nel contempo svolge una azione detossinante per la pelle, questo, prima di fare la lampada o prima dell’esposizione al sole con la stagione balneare. Questo garantirà una maggiore resa della lampada e più lucentezza alla pelle. Se invece lo scrub sarà fatto dopo elimineremo sì le cellule morte, ma anche parte del colore, accorciando la durata dell’ abbronzatura.

SCRUB


Il grande nemico dell’abbronzatura e della pelle poi è la disidratazione che toglie lucentezza e colore, desquamandola e aumentando la visibilità delle rughe. Quindi la parola d’ordine è IDRATARE. Utile per il viso e corpo durante l’esposizione solare magari nei momenti in cui si sta sotto l’ombrellone, spruzzarsi l’Olio al Magnesio, aiuterà a idratare la pelle e fissare meglio l’abbronzatura migliorando il processo fisiologico della vitamina D,( alla produzione di  sintesi  del nel nostro corpo dovuta all’esposizione solare,  specialmente quando il sole è allo zenith) lo stesso olio sarà utile per prevenire possibili arrossamenti o irritazioni .

OIL

Una buona crema idratante come doposole, Zechsal body cream al magnesio e burro di karite da applicare a fine giornata dopo la doccia, aiuterà a ristorare la pelle con dolcezza restituendo elasticità con una azione antinvecchiamento della pelle; un eccezionale cocktail vitaminico di prima classe: vitamina A (retinolo), E (tocoferolo) e F (acido linoleico), regalando alla pelle un’aspetto sano e radioso.

BODY CREAM

Inoltre preferite la doccia al bagno poiché quest’ultimo ha la tendenza a lavare via anche il grasso (sebo) naturale che ricopre la pelle e, quindi, a seccare la pelle.

Infine sconsigliamo di usare autoabbronzanti. L’abbronzatura ottenuta con questi prodotti infatti è poco naturale e non uniforme. Se l’abbronzatura sta svanendo troppo rapidamente ricordatevi di idratare spesso la pelle e, se proprio avete bisogno di un colore più duraturo, fate qualche seduta di lampada a bassa pressione.

 

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IL MAGNESIO TRANSDERMICO ZECHSAL CONTRO LA CELLULITE

Siamo nel mese di maggio e in vista dell’ormai prossima stagione estiva è arrivato il momento di pulire l’organismo dalle tossine e smaltire i chili di troppo che ci portiamo dietro dall’inverno. Se il vostro problema è soprattutto la cellulite, FOTO CELLULITE potrebbe rivelarsi utile affiancare a dieta, sport e prodotti anticellulite, anche un integratore transdermico (attraverso la pelle) dalla funzione purificante che aiuterà il vostro corpo a ritrovare energia e a risvegliare il metabolismo.

Stiamo parlando del magnesio transdermico (MG – CLORURO DI MAGNESIO) ZECHSAL®. Questo prezioso minerale, indispensabile per il nostro corpo, viene prelevato a 1600 m. di profondità nel mare, nella zona denominata zechteinsalt , un giacimento (incontaminato) di magnesio risalente a 250 milioni di anni fa e certificato biologico da BDIH, ente certificatore tra i più prestigiosi e severi al mondo.MAPPA zechstein_zee

Il magnesio è un minerale utile per il funzionamento di oltre 300 reazioni chimiche che servono per la gestione dell’energia nell’organismo; non solo: il magnesio è essenziale per eliminare i liquidi in eccesso, stimolare lo smaltimento dei grassi, contrastare (quella che i francesi definivano in maniera gentile, excès de féminité – eccesso di femminilità-) la cellulite e aumentare la circolazione periferica. Attraverso l’azione transdermica del magnesio Zechsal, con specifici trattamenti in istituto di bellezza e SPA e con i prodotti di uso domiciliare, aiuta a contrastare la ritenzione idrica e frena l’accesso delle sostanze tossiche nell’organismo.TINOZZA BUONA

PRODOTTI AUTOCURA

 

In primavera l’organismo ha bisogno di un surplus di magnesio e questo appena suggerito può essere un ottimo rimedio oltre ad assumerlo attraverso alcuni alimenti particolarmente ricchi di tale minerale come verdure verdi fresche, i cereali integrali, i legumi, il cacao, la frutta secca e nei semi, soprattutto in quelli di zucca e di sesamo.

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magazineDicono di Petra Modus su “ENERGIE MAGAZINE” (pag.10)

ENERGIE

http://issuu.com/energiefanzine/docs/sample_energie_15

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Ho piacere inserire un contributo molto interessante del Tecnico Olistico Francesca Romana Strocchio: QUANTO IN UN MASSAGGIO

“Un’intensa preparazione ad un momento da dedicare alla propria introspezione, da cui fiorisce l’empatica dedizione al benessere dell’altro”.

ComeTeLuce
Francesca Romana Strocchio

Nella mia esperienza di Tecnico Olistico ho potuto verificare quanto sia importante prima di effettuare un massaggio dedicare almeno venti minuti al rilassamento del mio corpo e della mia mente, tramite la meditazione.

meditazione
Suggerisco quindi di sedersi su una sedia comoda e cercare piano piano di rilassare tutti i muscoli del proprio corpo, dai piedi, alle gambe, al bacino, al torace, alle braccia, alla testa, portando l’attenzione su di essi, prendendo consapevolezza di quella particolare parte del corpo e poi lasciando andare il pensiero su un’altra parte.
Contemporaneamente è utile utilizzare questa tecnica accompagnandola con una respirazione sempre più profonda, inspirando tramite il naso, diaframmaticamente, ed espirando dalla bocca.
A questo punto la mente sarà sempre più priva di pensieri che come sappiamo è abituata a formulare.
Cercare di continuare a respirare liberamente,rilassarsi sempre di più e rimanere così, quanto più si riesce, senza sforzarsi di non pensare, ma accogliendo i pensieri che arrivano, osservandoli per un attimo e lasciandoli scorrere via da sé.
In questa condizione gli emisferi cerebrali cominciano a sincronizzarsi (come evidenziato dagli studi del neurofisiologo Nitamo F. Montecucco) e le sensazioni che si provano sono di sempre maggior rilassamento, di calma e, se la meditazione è profonda, di pura consapevolezza.
Per chiudere la fase di rilassamento (o di meditazione), si può riportare l’attenzione sulla propria respirazione, prima libera, poi a quattro tempi, come prima.
Si deve riacquisire con i propri tempi consapevolezza del proprio corpo, riportando l’attenzione sulle mani, sui piedi, facendo piccoli movimenti con le dita delle mani e dei piedi e muovendo lentamente le gambe e le braccia, aprendo gli occhi (se prima erano stati chiusi, ma non è indispensabile chiuderli), facendo piccoli movimenti con la testa, “destandosi”, se così si può dire, visto che prima non si dormiva, ma si meditava.
Ora si è pronti per eseguire un buon massaggio infondendo al ricevente calma, rilassamento, tanto più intensi, quanto più lo stato raggiunto durante la meditazione precedente è stato intenso e quanto più si riesce a far sussistere questo stato durante lo stesso massaggio.
pietre
 
IL TOCCO NON ESISTERA’ PIU’
 
 
E’ quindi molto utile dedicare almeno venti minuti alla meditazione o comunque ad una “RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE” perchè si possa giungere rilassati al momento del massaggio. Il ricevente sentirà questo stato in cui si trova l’operatore, rilassandosi a sua volta, così come l’operatore troverà giovamento e ulteriore rilassamento nel massaggiare. Più le tensioni dell’operatore saranno allentate, più egli stesso si lascerà andare in quello stato ottimale in cui non sarà più la sua volontà a dirigere i movimenti ma una danza cosciente che lo farà sentire un’unica cosa con l’energia del ricevente e con ciò che c’è tra lui e il ricevente.
In questa danza, l’operatore avrà la sensazione e la consapevolezza di non massaggiare più il corpo, la pelle del ricevente, bensì la Persona davanti a lui, nella sua completezza, prendendosi quindi cura dell’essere completo. C’è quindi un’interazione tra due esseri, che parte da un’interazione tra gli stessi campi elettro – magnetici emessi dai loro corpi (da ogni cellula che li costituisce), dal loro cuore e dalla loro corteccia cerebrale. E sarà sentita a livello di consapevolezza ampliata, in quel particolare stato in cui operatore e ricevente comunicano a livello sottile e diventano un’unica cosa. Più si amplifica il livello di rilassamento, prima e durante il massaggio, più è possibile riuscire a meditare anche durante il massaggio, danzando letteralmente.

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Una tecnica che non è più tecnica, manovre di massaggio che prendono vita.

Il tocco non esisterà più, la pelle delle mani dell’operatore si confonderà con la pelle del corpo del ricevente.
L’operatore e il ricevente prenderanno consapevolezza che il contatto che pensiamo ci sia tra un oggetto e un altro, in realtà è dovuto a “qualcosa” che non è “materiale”, se osservassimo nel piccolo, ma ha a che fare con le interazioni presenti tra gli atomi di uno e gli atomi dell’altro, tradotto fisicamente in termini di energia.
Quindi un massaggio inteso come scambio di energia e come interazione tra energia dell’operatore e energia del ricevente.
Anzi è più opportuno dire Energia Operatore ed Energia Ricevente, visto che essi stessi sono energia.
Un massaggio fatto bene, non tanto tecnicamente, quanto amorevolmente, non giova solo al ricevente ma anche all’operatore.
Chiunque abbia un sentimento d’amore dentro di sé verso l’ “esterno” può trasmetterlo agli altri tramite il massaggio.
La sua energia, guidata da questo sentimento sarà diffusa attraverso il “tocco” nel “corpo” dell’altro. Il tocco è una prova che ancora ci serve perchè ancora non siamo completamente sensibili alla presenza dell’altro “ascoltando” solo l’energia che emette. ComeTeLuce
Francesca Romana Strocchio

SRESS 2

 Si fa un gran parlare dello stress; spesso diciamo “sono stressato!” o si sente dire: “quello è stressato!”.
I tempi di oggi, si sa, sono quelli che sono e questo disagio, che è poi un vero problema, prende sempre più spazio nella vita di ogni giorno. Bisognerebbe quindi annullare lo stress, cosa certamente non facile; al contrario, è più semplice tentare di “diluirlo” o, meglio, “arginarlo”. Dovremmo imparare ad aiutarci e a farci aiutare a rendere lo stress meno predominante nella vita, capendo quanto spazio esso prende e quanto dilaga nel nostro mondo, nel nostro quotidiano; quanto esso toglie delle nostre cose, quanto influisce sui nostri momenti positivi e piacevoli, nonché sulla nostra felicità. “Individuarne la causa per eliminarne gli effetti”: riassumendo, potremmo quindi considerare che lo stress “non porta ma toglie”.
Ritengo che lo stress sia lo stravolgimento di una vita normale, alterandone i normali ritmi…la causa della privazione di certi momenti, magari anche banali ma utili all’autorigenerazione fisica e mentale, fatti anche di piccole cose. Il nostro tempo è purtroppo dettato dagli altri e dobbiamo spesso obbedire ad una sorta di legge, ormai globale, stando ai tempi degli altri; non abbiamo più sufficienti momenti per noi stessi ne per le persone care. Lo stress è l’effetto di qualcosa che ci è stato tolto o che abbiamo perso o, peggio, lasciato andare. Dovremmo avere più tempo per noi, ritrovare la propria essenza e il proprio equilibrio; avere più tempo per stare a contatto con gli altri, momenti di libertà per fare le cose che ci piacciono; avere la possibilità di condividere o dedicare un gesto, una parola positiva…e, magari, anche riceverla. Conquistarci uno spazio vitale, una “zona franca” tutta nostra che faccia bene all’anima e che è necessaria per i nostri giorni. Lo stress è come una grande cesta di problemi (nella sfera familiare e lavorativa) che a volte facciamo fatica a sopportare e dominare; la cosa peggiore è quando tale stato lo si deve affrontare da soli non troviamo il modo per farlo oppure non abbiamo la forza perché logorati mentalmente e spossati fisicamente: vacilla la nostra capacità di “problem solving” nel gestire talune situazioni problematiche, relegando così il nostro stato in una situazione critica di malessere, a volte profondo, che può divenire patologico riflettendosi pesantemente sullo stato di salute del corpo e le sue funzioni.
Ma approfondiamo ancora di più.
Il termine “stress” venne introdotto per la prima volta dal Dr. Hans Selye
SELYE
(http://cdnmedhall.org/dr-hans-selye) nel 1936 per indicare la “spinta a reagire, mediante l’adattamento, esercitata sull’organismo”. Nel primo articolo sull’argomento – dal titolo “Una sindrome prodotta da diversi agenti nocivi” – Selye utilizzò il termine “stress” ad indicare una reazione specifica dell’organismo ad ogni sollecitazione effettuata su di esso. Questo il suo funzionamento: si attiva l’evento stressante, ora ognuno di noi formulerà i cosiddetti pensieri appresi che sono frutto della nostra esperienza personale; agendo durante l’evento stressante i pensieri creeranno delle emozioni che ci porteranno all’esplicitazione di un determinato comportamento che determinerà la conseguente risposta. Di conseguenza a seconda del pensiero che noi ci portiamo dietro avremo un diverso grado d’incidenza dell’evento stressante nella nostra vita. L’attenzione di Selye era su tutto l’organismo. È stato un pioniere nei concetti di energia e adattamento, stress e sua evoluzione dopo la crescita traumatica, e codici di comportamento che erano i riparatori di fattori di stress della vita. Apprezzato per il suo impegno, per educare il pubblico per quanto riguarda le applicazioni pratiche della ricerca sullo stress, ha collaborato nella progettazione di un modello concettuale per l’educazione a come intervenire sullo stress in maniera anche multidisciplinare, integrando alla medicina classica anche quella olistica.
Reazioni neuro - endocrine e motorie allo stress autoconservante
Approfitto di questo spazio per riportare qualche piccolo accorgimento che possiamo usare nella vita di tutti i giorni che ci possono salvare dallo stress:
1) Proviamo a vivere i problemi non come delle minacce che compromettono la nostra sicurezza ma come delle sfide in quanto abbiamo sempre un minimo di influenza sugli eventi, allora proviamo ad analizzare la situazione e valutare così le nostre più varie risposte scegliendo quella che ci può essere maggiormente di aiuto.
2) Iniziamo a pensare eliminando il “no, è meglio di no” e iniziando a pensare seguendo la positività della situazione, “si, così si!”.
3) Appena possiamo allontaniamoci dalla situazione stressante scegliendo di fare qualcosa che davvero ci piace e ci diverte, allontanando da noi il senso di colpa, questo perché il tempo, anche minimo, speso bene è ciò che ci consentirà poi d rigenerarci psicologicamente ed affrontare meglio lo stress.
4) Cercare di fare una vita più regolare.
5) Nelle situazioni in cui lo stress è troppo alto evitiamo consumi eccessivi di sostanze stimolanti, come possono essere il tè e il caffè. Attenzione al fumo. Moderazione con l’alcol. Evitare in generale tutte quelle sostanze psicoattive che possono invece che rilassarci alterare ulteriormente il nostro ambiente biochimico interno che è già messo a dura prova dallo stress.
6) Ci sono momenti e situazioni particolari in cui tutto questo non basta. Possiamo e dobbiamo allora concederci una pausa dalla nostra modalità di vita. Ricordiamoci sempre che siamo persone, non automi: abbiamo il diritto di non essere sempre efficienti, e quello di non stare bene in quel momento, in quella situazione.
Questi sono dei piccoli accorgimenti a cui si può ricorrere in qualsiasi momento della propria vita, nelle situazioni più pervasive è sempre meglio affidarsi ad un professionista esperto che può aiutarci a trovare le giuste competenze atte a superare queste situazioni di stress.

BANDIERA INGLESE

SRESS 2
There is much talk about stress; we often say “I’m stressed” or you hear people say “that one is stressed out indeed!”.
Today’s times, as you know, they do not help solving for sure such an uneasiness which is a real problem that takes more and more space every day’s life. We should therefore set the stress away, which is certainly not easy; on the contrary, it is way easier “to dilute”, otherwise keeping it “as still”. We should learn to help us and let us help make the stress less predominant in our own life, understanding how much space it takes and how much it is rampant in our world, in our daily lives; how much it takes away our own things or how it affects our tenderest moments as well as our happiness. “Determine the cause in order to delete the effects”: summing up, we may then consider that “stress does not give a gift but only takes away”. I believe that stress is the disruption of normal life, altering the normal rhythms; the cause of the deprivation of certain moments, perhaps even trivial but useful on both physical and mental self-regeneration. Unfortunately, our time is dictated by others and we often have to obey a sort of global low, according to other one’s times; we no longer have enough time for ourselves and for our loved ones. Stress is the effect of something that has been removed or that we have lost, or worse, left gone. We should have more time for us, to find out again our own essence and balance; have more time to stay in contact with others and more moments of freedom to do the things that we like; have the ability to share or spend a gesture, a positive word…and maybe even receive it. We’ve got to conquer more living space, a “free zone” of our own that is good for the soul and that is required for our day. Stress is like a large basket of problems (in the sphere of work and family) that sometimes we struggle to endure and dominate; the worst thing is when one must face alone such difficulties, one does not find the proper way to do it or we have the strength because worn out mentally and physically exhausted: boggles our ability to “problem solving” in dealing with certain problematic situations, thus relegating our physical and mental state in a critical situation, sometimes deep, which can become even pathological.
But we deepen even more.
The term “stress” was introduced for the first time in 1936 by Hans Selye
SELYE
 (http://cdnmedhall.org/dr-hans-selye) to indicate the “push to react, by adapting, exerted on the organism.” In the first article on the subject – entitled “A syndrome produced by diverse noxious agents” – Selye used the term “stress” to indicate a specific reaction of the organism to any solicitation made on it. This is how it works: once the stressful event is activated, each of us will make the so-called “learned thoughts” that are the result of our personal experience; acting during the stressful event, such thoughts create emotions that will lead the explicitation of a certain behavior that determines a subsequent response. As a final result, according to the thought that we carry with us, we will have a different degree of impact of the stressful event in our own lives. Selye’s attention was on the whole organism. He was a pioneer in the concepts of energy and adaptation, stress and its evolution after the traumatic growth, and codes of conduct that repair life stressors; appreciated for its efforts to educate the public with regard to the practical applications of stress research, he collaborated in the design of a conceptual model for education in how to intervene on stress in way too multidisciplinary, integrating traditional medicine as well as the so-called “olistic” one.
I take advantage of this space to suggest a few tips that we can use in everyday life that can save us from stress:
1) We try to live the problems, not as threats that undermine our security but as challenges as we always have a minimum of influence on events; then we try to analyze the situation and so our most varied answers choosing the one that can be more helpful.
2) We begin to think about eliminating the “it’s better no” and starting to think the positivity of the situation: “yes, by this way!”.
3) As soon as we get away from the stressful situation by choosing to do something that we really like and we have fun, away from us the guilt, because this time, even the shortest one but well spent, is what will allow us to then regenerate psychologically and better face stress.
4) Try to make a more regular life.
5) In situations where the stress is too high, avoid excessive consumption of stimulants, such as can be tea and coffee. Attention to smoking. Moderation with alcohol. Generally avoid all those psychoactive substances that can further alter our internal biochemical environment that is already strained by stress.
6) There are times and situations in which all of this is not enough. We can and must then give us a break from our way of life. Let us always remember that we are people and not robots: we have the right to be no always efficient as well as not with good feeling at some moment in some situation.
These are small devices that can be used at any time of their lives; in the most pervasive ones is always better to rely on an experienced professional who can help us find the right skills designed to overcome these stressful situations.

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